34 - Salutarsi di nuovo

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Non era passato molto da quando avevano incrociato Meera e camminavano tranquilli verso il centro di Nox. C'erano ancora persone che festeggiavano, il tempo sembrava non scorrere là dentro.

«Ma che ore saranno?» domandò Xyla sentendosi un po' frastornata.

«Il sole starà per tramontare ma non è ancora notte.» disse Amos.

«Come fai a saperlo? Non si vede il cielo qui...» disse Shara e i due fratelli sorrisero.

«Lo vedrete. Io la prima volta ne sono rimasta estasiata.» disse Meera tutta contenta, prima di vedere una guardia che le si avvicinò dopo averlo salutato con un gesto della mano.

«Devi venire con me.» le disse soltanto e lei annuì seguendolo senza fiatare, lasciando gli altri.

«Eccovi! Vi ho cercati ovunque.» disse Arnold con accanto la donna che li aveva accolti la prima volta mentre li raggiungevano. Subito lei abbracciò i due fratelli facendoli lamentare.

«Mamma, sto bene.» le ripeté svariate volte la corvina prima di riuscire a staccarsi da lei e poter respirare di nuovo dopo quell'abbraccio stritolatore.

«É tanto un anno tesoro, in casa era tutto così silenzioso.»

«É un modo per dirmi che parlo tanto?»

Amos ridacchiò e anche la mora, in effetti c'erano state delle volte in cui Neiris non stava mai zitta.

«Ehi.» disse un'altra voce che riconobbero, infatti Eirlys li aveva raggiunti e mostrava loro un sorriso caloroso.

«Oh tesoro, che bello vedere che stai bene.» disse la madre di Neiris, Zenia, abbracciandola. La ragazza ridacchiò ricambiando, le era stata molto vicino in quegli anni dandole molti consigli e curandola ogni volta che si faceva male o sveniva per il troppo lavoro.

«Grazie.»

«Le ferite?» domandò invece la sua amica.

«Non ho nulla tranquilla, sono a posto. Anche se avresti potuto dirmelo che ti avevano parlato prima di uscire.» disse guardando Arnold per un attimo che distolse lo sguardo mentre la corvina giocherellò con i suoi capelli scuri un po' in colpa.

«Lo so, ma sapevo che l'idea non ti sarebbe piaciuta.»

«Tu sai dov'è Kari?» le chiese invece Awill e lei lo guardò. Era preoccupato per la sua amica, lo vedeva chiaramente.

«Sta bene, tranquillo. Sta riposando ancora per la ferita che ha.»

Ad interromperla la voce di Idris da lontano che si lamentava e non ci volle molto perché raggiungesse il capo di fronte a loro. Shara sgranò gli occhi nel vederlo. Oddio non di nuovo lui!

«É inaccettabile! Non puoi cambiare tutto così all'improvviso!» disse a lei arrabbiato, ma la ragazza non si scompose.

«Posso eccome, sono io che decido e la mia scelta l'ho presa.»

«Che è successo?» domandò Amos curioso.

«Ho diminuito i membri del Consiglio e anche cambiato un po' alcune regole. E ovviamente a qualcuno la cosa dà fastidio. Forse perché ora deve condurre una vita come gli altri e non più agiata.» spiegò il capo tranquilla.

«Non capisco il perché di tale azione.» continuò l'uomo.

«Avrà i suoi motivi.» ribatté Arnold.

«La difendi solo perché tu sei rimasto nel Consiglio!»

«No, non è così.»

«Pretendo una spiegazione.»

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