9 - Attacco familiare

80 11 1
                                    

"Il vento fischiava avvisandola del pericolo, doveva trovare un luogo sicuro. Stava scappando da un gruppo di uomini che la volevano, forse per le informazioni che possedeva. Trovò una caverna per sua fortuna e ci trovò due lupi dormire tranquilli. Purtroppo si svegliarono appena entrò ma era calma nonostante le loro minacce. Doveva esserlo.

«Ehi, non vi faccio nulla. Mi serve solo un posto dove stare per qualche ora. Poi vi lascerò soli.»

Sorrise loro e i loro ringhi svanirono come se l'avessero capita. La lasciarono tranquilla in un angolo poi si avvicinarono come incuriositi da quella ragazza dalla particolare energia e aura benevola.

«Siete cosi belli.»

Provò ad accarezzarli e loro si misero sdraiati affianco a lei che si appoggiò alla parete rocciosa senza lamentarsi e godendosi quel momento, guardando il cielo dalla apertura della caverna nascosta. La luna era grande e dorata, magnifica..

«È rischioso, ma è l'unica soluzione in questo momento...»

Sospirò un pò tesa e alla fine si decise.

«Luna dei ricordi...» disse chiudendo gli occhi e cominciò a canticchiare quelle parole che conosceva sin da bambina prima di addormentarsi con i raggi della luna che si fecero più intensi."

Hana si svegliò sentendo le voci di Shara e Neiris affianco a sé.

«Ehi, di che parlate a quest'ora? È tardi.» sussurrò per non svegliare Xyla con la voce leggermente impastata nel sonno. Parlo io poi, molto spesso sveglia di notte. Era ancora notte fonda e le due ragazze erano sedute l'una davanti all'altra e si aggiunse a loro stropicciandosi gli occhi.

«Kari non c'è. Già da un pò credo.» le rispose la sua amica.

«E allora? Sa cavarsela, avete visto cosa sa fare.» rispose un pò brusca.

«Ma perché ce l'hai con lei? Ti ha salvato pure la vita.» le disse Shara.

«Non ce l'ho con lei.»

«E allora perché ti comporti così?»

Lei sospirò. Si teneva dentro da giorni quelle parole, quando camminavano e stava in silenzio pensava, quando poteva guardava la chiara per qualche motivo che non comprendeva.

«Sinceramente non ne ho idea. È come se venissi attratta da lei per il suo modo di fare, che mi porta lontano da qui con i suoi occhi che non riesco a leggere e mi fa impazzire. Non capisco se sia affidabile, se sia calma o scherzi o qualsiasi altra cosa le passi per la testa. Sono sempre riuscita a vedere queste cose in ogni persona che ho incontrato ma... Con lei non è così.»

«E questo ti incuriosisce e ti innervosisce allo stesso tempo.» disse Neiris, ormai conosceva bene la sua amica dopo anni e anni. Hana si mise le mani tra i capelli scompigliandoselibappena.

«Scusate, ho bisogno di schiarirmi un po' le idee.» disse prima di alzarsi e uscire, l'aria ghiacciata che gelava le ossa a tutti ma non a lei, abituata a quella temperatura. Camminò per un pò tranquilla, poi si fermò a guardare il cielo. La luna è così bella...

Sorrise ricordando sua madre, era stata lei a fargliela vedere da piccola per la prima volta. Fu un ricordo triste e ormai lontano, di lei rimanevano parole e insegnamenti e quell'affetto profondo.

Chiuse gli occhi e cantò quella cantilena che non avrebbe mai dimenticato, come poteva? Era parte di lei, del popolo a cui faceva parte. Ascoltò il silenzio, un sospiro e riaprì gli occhi. Ma che... Per un attimo le sembrò di aver visto una scia luminosa passarle affianco e svanire lontano tra gli alberi. Come una stella. Si guardò dietro, era lontana dalla caverna quindi nessuno l'aveva vista a parte lei. Mi sto facendo problemi inutili, meglio tornare indietro.

Figlie della NotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora