36 - Continuare a nascondere

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Erano in una grande stanza dopo aver attraversato un piccolo bosco, arrivando così ad una fessura nella parete rocciosa abbastanza distante dal centro di Nox. Era un luogo silenzioso e non c'era nessuno nei dintorni, tutto era isolato. I tre estranei guardavano il posto ammaliati dalla sua bellezza, anche Oberon, Ilkay e Candra lo erano mentre i due fratelli dai capelli neri erano tranquilli essendoci già stati numerose volte.

La stanza in cui si ritrovavano era molto grande e al centro esatto vi era un grande tavolo di cristallo bianco opaco circolare con sopra libri e moltissimi fogli sparsi, ampolle colorate disposte ordinatamente in scaffali assieme a moltissime gemme variopinte poste in ceste di varie dimensioni, piante a terra.

Ma quello che stupì di più furono le pareti di rocciose che non erano proprio roccia ma un cielo notturno. Miriadi di puntini piccolissimi e costellazioni illuminavano leggermente quel luogo buio ma meraviglioso, probabilmente era dato da un incantesimo. Sembrava di essere fuori da Nox ad osservare il cielo ma senza una luna su cui fare riferimento. Neiris si bloccò all'entrata inizialmente quando si rese conto di dove fossero e Xyla notò il suo stupore ma non le disse nulla fino quando non le andò accanto.

«Tutto bene?» le chiese vedendola annuire.

«Non entrava qua dentro da tre anni.» disse Amos un po' triste ma cercando di non farlo vedere mentre osservava Eirlys a qualche metro di distanza davanti a loro. Lei sfiorava con le dita ogni oggetto che non vedeva da tempo in silenzio, ricordi lontani racchiusi in quel luogo.

«Davvero?» domandò Ilkay e Neiris annuì.

«Non ci era più voluta entrare.»

Oberon le avvolse una braccio intorno alle spalle come a rincuorarla e lei avvampò non aspettandoselo, mentre vide con la coda dell'occhio suo fratello Amos ridacchiare e lo guardò truce. Awill invece non disse una parola e si osservò intorno attentamente. Eirlys lo lasciò fare notando la sua anima vogliosa di sapere e lei si sedette su una delle sedie che vi erano là dentro, osservando il soffitto stellato per nulla paragonabile a quello che aveva visto fuori da Nox.

«É come un rifugio questo posto.» disse la mora tutta euforica ed Eirlys sorrise, chiudendo gli occhi e facendo un respiro profondo, molti ricordi che riaffiorarono nella sua mente, alcuni belli, altri dolorosi. Per quello non era più riuscita ad entrarci, non voleva soffrire e poi perdersi di nuovo facendo stare male anche altri a causa del suo cambio di umore improvviso.

«Ci sono cresciuta. Sono sempre stata la preferita e mi hanno cresciuta fin da subito come futuro capo. Avevano grandi aspettative, sono l'ultima d'altronde.»

«E che ci facciamo qui?» domandò Candra sedendosi ad un posto davanti a lei.

«Preferirei che veniste qui quando vorrete parlarmi di qualcosa ma solo con voi quattro, Arnold e gli altri non devono sapere di questo posto.»

I ragazzi annuirono e Neiris guardò la spilla che aveva sul vestito che indossava, ancora non ci credeva. Tutta quella nuova situazione l'aveva totalmente distratta da quello che aveva avuto in testa, anche quando qualcun altro entrò raggiungendoli. Awill la riconobbe, come non farlo? Quel corpo forte, sinuoso, agile, perfetto, i suoi capelli bianchi raccolti nel suo solito chignon disordinato come a dimostrare il suo temperamento ribelle.

«Ah quindi eravate qui.» disse stiracchiandosi. Subito Awill le andò incontro abbracciandola e per poco non la fece cadere, facendola ridacchiare leggermente.

«Come stai?» le domandò subito una volta staccatosi dalla chiara.

«Sto bene, ho passato di peggio. Non era nulla di che, gli Ater sono pessimi con le lame.» disse lei in risposta.

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