«Posso dire che questo è il Mondo più terribile?» si lasciò sfuggire Meera seduta a terra, un terreno asciutto e stabile finalmente, con uno sbuffo. Il sole all'orizzonte era quasi totalmente svanito e presto nessuno di loro avrebbe visto al di là del loro naso in quel luogo. Avevano sorpassato la palude anche se avevano perso tempo nell'aiutare la ragazza dai capelli rosa ad uscire da un fosso melmoso, tardando sulla tabella di marcia. E in quel momento erano poco distanti dalle mura che la Regina aveva fatto costruire intorno a quella che un tempo era il cuore pulsante di Ater.
«Sono d'accordo.» si aggiunse Neiris sedendosi al suo fianco, seguita dalla sua amica dalla collana rosa.
«È solo perché non sappiamo come muoverci qui.» disse Calida che aiutava Xyla a reggersi in piedi. La mora era quella che ne aveva risentito di più di quell'ambiente umido e opprimente, troppo abituata a luoghi liberi e sconfinati, dove il vento poteva soffiare.
«Se ci sbrighiamo forse riusciamo a non farci beccare. Gli Ater di solito si muovono di notte se ci sono estranei tra loro e riusciremo a vedere qualcosa per meno di un'ora.» disse Awill ed Eira annuì. Lei, senza sapere il perché, si sentiva strana, irrequieta. Lo stesso valeva per la sorella. Entrambe per un attimo avevano percepito una magia familiare ma forse era solo dato dalla stanchezza.
«Conosco un posto dove possiamo stare al sicuro.» disse Calida e la tutti la guardarono, poi gli sguardi si spostarono su le tre ragazze di Nox, dato che potevano vedere se stesse mentendo oppure no. Fu Eirlys a farle cenno di fare strada. Così ripartirono, lasciandosi alle spalle la palude e calpestando una terra lievemente umida e fredda, intorno il nulla se non davanti a loro un muro di rocce. Si vedeva a mala pena una torre al di là di esso.
«Non dite una sola parola.» disse Eira guardando tutti e lasciando che Calida andasse davanti a loro. Il motivo era ben preciso: due uomini di Ater sorvegliavano l'ingresso, formato da un varco alto e massiccio.
«Chi siete?» domandò uno di loro quando si avvicinarono. Erano vestiti di scuro, pelle animale addosso, una spada al fianco, simile a quella della rossa che si avvicinò a lui e gli sussurrò qualcosa all'orecchio. Poi, con un gesto che sembrava essere in codice, mostrò l'elsa al suo fianco. I due si guardarono e annuirono, lasciando libero il passaggio.
«Che hai detto?» sussurrò incuriosita Xyla ed Eira le poggiò una mano sulla bocca per farla stare zitta, fissandola truce. Non era il momento delle spiegazioni.
Purtroppo non era molto semplice orientarsi lì, i pochi e deboli raggi solari arrivavano molto meno a causa delle mura, rendendo ogni singola casa in pietra una uguale all'altra e facendo perdere anche la rossa.
«È impossibile proseguire.» disse Awill quando la vide bloccarsi di colpo e guardarsi intorno alla disperata ricerca di un indizio che l'aiutasse.
«Non riesco a capire dove siamo, è come un labirinto questo posto.» disse lei arresa.
«Così ci prenderanno e il piano salterà.»
Eirlys iniziò a pensare a qualche soluzione, finendo con l'osservare la sorella e notare qualcosa di strano. -Che c'è?- le domandò nella mente e la risposta non tardò ad arrivare. -Qualcuno ci segue.- Non fece in tempo a ribattere, che Eira si voltò e lanciò un suo coltello, un corpo scuro si spostò appena in tempo prima di esser colpito in pieno.
«Oddio!» si sentì, una voce femminile. Xyla si illuminò.
«Shara?» disse euforica.
«Per poco non rimanevo cieca!» disse quella ragazza levandosi il cappuccio della mantella, mostrando quelle ciocche rosse e gli occhi chiari. La mora si fiondò ad abbracciarla.
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Figlie della Notte
FantasyIn mezzo ad un popolo nomade di antichi guerrieri se ne distingue uno molto particolare: Kari, la prima ragazza guerriera tra gli Ignis. Ma non è come tutti gli altri. È forte e agile come pochi, ammaliante come una dea con i suoi movimenti e il suo...