Stava andando via quando d'improvviso ,le mani di Luce sul volto del carabiniere lo tormentavano come la necessità di nicotina ribelle dentro le sue vene.
Si girò di scatto deciso di andare nella direzione in cui era secondi prima; i suoi passi erano certi nel dove volevano andare.Era li';che parlava con lei animatamente, con la paletta rossa e bianca in aria come se voleva domare anche le rondini nel cielo.
Chi era ?
Come si permetteva a parlarle in quel modo?
Pensava tra se.Dal proiettore in lontananza stavano trasmettendo "rude~magik"in quell'istante.
Di solito il volume lo tenevano sempre in modalità media,ma era da giorni che era cambiato qualcosa e quelle musiche erano ancora più perfette nel suono e nella visuale.
Il padre della ragazza della video clip gli aveva appena sbattuto la porta in faccia al ragazzo, dopo un ennesimo "no";perché?si era chiesto quel giorno mentre aveva visto la prima volta quella clip...poi capí.
I genitori preferivano il ragazzo più colto, più elegante più adatto alla figlia,più studioso...
Quel di più tanto scontato che tanto odiava.Scosse la testa,sputando a terra con disgusto.
flashback
'Con queste mani sporche di terra che credi di fare?nessuno vorrà neppure avvicinarsi ad uno come te"Luna era andata da lui per passare un pomeriggio insieme, ma con uno sguardo di sconcerto continuava a fissarlo.
Agli occhi di Kevin continuava a parlare,parlare...perdendo ogni piccola bellezza che aveva sul suo viso."Kevin...tuo padre ha ragione,potresti fare qualcosa di più adatto,di più superiore...;terreni,mani sporche,natura, piante..."
La sua risata sgraziata rompeva il silenzio come un vetro incrinato, diffondendo nell'aria una nota stonata e fastidiosa.
..."scusa,ma vado via"...
Con gli occhi al cielo,aveva detto.
Poi continuo'...."con tutto questo fango;rischi di sporcarmi il vestito nuovo "
Luna si era messa la borsetta sulla spalla e si era in camminata.
Poi si girò, in attesa dell'ira,di una reazione di quel ragazzo che tanto gli piaceva, che tanto desiderava per il suo corpo,ma che non faceva nulla di ciò che erano i suoi gusti, le sue abitudini.E vide che con delicatezza si era alzato,con il Jens strappato, sporco di fango,terra e polvere.
Stringendo i pugni tra le braccia continuò ad allontanarsi,sola con il rumore dei suoi sandali nuovi e l'eco della sua risatina.
Aveva piantato tanti semi quel giorno e aveva detto a sua madre che prima che il quattordici del mese successivo sarebbe arrivati i primi germogli vedevano la luce del sole .
Erano rose bianche.Flashback.
'Mamma perché proprio bianche?
Ci sono tanti altri colori così belli,così allegri''il bianco è quello più bello, più forte'
Gli aveva detto mentre la farina scendeva tra le sue lisce mani.Lui l'aveva guardata con i suoi occhi neri...
'piu',forte? Aveva detto, guardando i suoi movimenti che facevano scivolare la polvere tra le dita.
'A me non piace,mamma'
'A no?...'
Aveva fermato le sue mani e con il polso un pò sporco d'impasto aveva fermato per un attimo anche i suoi occhi fissando la finestra illuminata dal sole.
'Ascolta mio cuore ,Il bianco è come un giudizio divino, che scende impietoso e annulla ogni inganno e crudeltà, bruciando con la sua chiarezza spietata. Non tollera imperfezioni, non concede perdono, ma rivela ogni colpa con una luce che non si può sfuggire,
non ha bisogno di nessuno per essere bello,non ha bisogno neanche della luce ,perché è la luce,la parte più importante di una casa cosa è secondo te? '
STAI LEGGENDO
Tho Hope
RomanceQuando smetti di credere ad ogni cosa e tutto va come non vorresti,senza volerlo,senza averlo cercato,le cose stanno davvero per iniziare. Un passato fatto di dolore e paure, un presente in continuo duello con emozioni mai provate e sensazioni che l...