Luce 24

9 1 0
                                    

13/settembre/2015

A volte le confessioni non sono sempre spontanee,quanto tutti ti domandano cosa pensi?con un niente beffardo e bugiardo si devia la marea di temporali che in piena tempesta girano dentro di te,certe confessioni vengono chiuse sigillate con un arnese potente per non farle scappare via,poi ci sono quelle che si fanno da un prete a caso,capaci di tirar fuori solo ciò che siamo in grado di ammettere per non essere giudicati.

Io le mie confessioni riesco a farle solo con dio direttamente. Poi ci sono le altre confessioni quelle più pungenti,dominanti, intense che sorgono dal nulla senza averle mai cercate.
Ti si arrivano davanti come per tirarti una bella sfilza di schiaffi in piena faccia senza pietà,sta a te capire se e' il dolore che arriva prima o la sensazione di svegliarti da un brutto sogno.

Una semplice frase può provocarti, sensazioni che mai avresti potuto scrivere su una stupida pagina di diario...

In questo momento immagino quelle labbra che non ricordo sulle mie,una confessione così ... inaspettata mi fa sentire come non mi ero mai sentita.
Diversa.
A confronto degli anni in cui ho maturato la realtà di essere la ragazza che sono oggi forse il fatto di non essere cresciuta da un uomo che non era veramente mio padre era una di quelle confessioni che era meglio non aver mai scoperto...

Il rumore del citofono scompigliò quel momento d'intimità con se stessa che riusciva ad avere solo quando il suo io era colmo di cose da dover buttare e tenere allo stesso tempo al sicuro.
Come se stesse parlando con una cara amica che non l'aveva mai tradita.

Chiuse il diario e lo nascose sotto il cuscino.
Alzandosi prese in mano il citofono...

"Ei...sono Bread che fine hai fatto?"

"Emh ciao...sono dovuta correre a casa perché...a...dovevo fare delle cose".

"Perdonata!ora scendi dai che ti aspetto".

"Veram..."

"Niente scuse dai"...

Riponendo il citofono,la sua immagine riflesse,allo specchio a fianco alla porta.

Aveva i capelli raccolti,solo a meta e i boccoli biondi gli ricadevano sulle spalle,la matita nera dagli occhi era un po' sciolta,e un piccolo graffio risaltava la sua pelle un po' più chiara scoperta nell'incavo del collo... le bambine l'avevano scompigliata tutta,era il più bel aspetto su di se che avesse mai osservato.
C'erano segni di amore in tutto quel disordine.
Come una casa mescolata da sorrisi e corse in torno ad un tavolo da pranzo.
con un sorriso si scostò.

La giacca nell'armadio era nera l'accolse intorno al suo corpo,sapeva che non aveva una gran voglia di uscire con quel ragazzo,ma era meglio piuttosto di starsene da sola con i suoi pensieri.

Si pettinò i capelli e sistemandosi un po' velocemente senza cura prese il cellulare e lo mise nella giacca.

Aprendo il portone l'impatto scontroso di un'aria fredda gli venne in faccia,era già abbastanza scuro ciò che la circondava,si guardò in giro e vicino ad una Volkswagen blu vide Bread...

Si avvicinarono entrambi...

"Ei"...

"Ciao".

"Allora dov'è che vuoi portarmi caro Bread?"

"Innanzitutto dovrei essere davvero offeso per non esserti più fatta viva,dopo oggi...aspettavo un tuo squillo,un tuo messaggio?ma niente"...

Bread era un ragazzo molto esuberante agli occhi di Luce era limpido non aveva il sotto fondo coperto...

Con una risata spontanea davanti alla sua espressione da finto offeso si scostò i capelli dagli occhi...

"Sarò sincera con te,non avevo voglia di uscire,ne di andare in giro in realtà"

"Vedrai che cambierai idea,intanto...ho in mente una cosa aspettami qui".

Correndo con quel Jens strappato nero e la giacca abbottonata a metà si mise a correre e andò via lasciandola lì.

"Ei...Dove vai ei?"

Vedendo quel ragazzo alto correre e attraversare la strada sorrise e si appoggio al muro del palazzo con le braccia e le gambe incrociate guardando il cielo pensò alla madre doveva chiamarla...ma purtroppo non l'aveva ancora fatto.

La vibrazione del telefono fece scostarla dai pensieri e prese il telefono dalla giacca.
Abbassò lo sguardo sul display...

ID SCONOSCIUTO:
Guardarti immersa nei pensieri è un ex stasi.
Vorrei essere li accanto a te per cacciare via quella antipatica giacca nera che indossi e... stringendo quel tuo corpo accanto al mio ti giurerei che non ti farei più tremare...

Rilesse quel messaggio per ben dieci volte mai una virgola ed un punto erano stati così belli e pieni di significato...

Si guardò in giro,si sentiva osservata,ma nulla...niente che assomigliasse a chi avrebbe tanto immaginato...

Passi veloci interruppero Luce

"Bummm"
Gli fece d'improvviso gridando facendola spaventare.

"Mi hai fatto prendere un colpo dove sei stato?"
Un sacchetto fumante penzolava dalle sue mani lisce.

"Vieni seguimi, ho preso qualcosa così mangiamo insieme ti faccio vedere un posto che nessuno,o quasi conosce qui".

"Voglio proprio vedere sono curiosa".

"Perché continui a guardarti in giro"?

"C'è traffico stasera"

"Siamo in Florida Luce,c'è sempre casino"

"Dove stiamo andando guida turistica?"

Continuando a guardarsi in giro cercava di tenere quella situazione che non era proprio il ruolo che voleva avere in quel momento...

Tho Hope Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora