Luce 23

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La luce della natura rientrava in quella piccola stanzetta,illuminando quelle tre facce terrorizzate.

Una piena di lividi e le altre due bianche come il latte appena munto.

"E tu chi sei?"
Disse Frida con le mani incrociate e un fianco inclinato facendo ondeggiare il suo gonnellino blu.

"Em...io sono Nathan"
Rispose con mezza voce.

"Blea... un nome bruttissimo"
Aggiunse Clarissa.

"Grazie del complimento, ci mancava solo questa ora"...

"quanto sei brutto, pottaci da zia ora".
Gli aveva detto sempre Clarissa.

... "Adesso state zitte e non parlate ok?s...basta"
Per due minuti ci fu un silenzio che consisteva in due piccoli visi a scrutare ogni movimento di Nathan.

"Senti Natale io...dovrei andare al bagno mi scappa la pipì"
Disse Frida

"cosa? La pipì? Ma tu guarda a questa proprio ora la pipì"

"si pipì" e cominciò a piangere.

"Ho detto s...bloccatela"

"Aaaaaa io devo fare pipì... nonnaaaa...ziaaa... "aveva detto cominciando ad alzare di più la sua vocina .

"OK. ok. ok. zitta sta zitta porca puttana...emh cioè state zitte. ok?"

Con l'orecchio appoggiato alla porta sentì se percepiva qualcosa...e bloccandosi si abbassò ai suoi piedi.

"vai al bagno che io sto con tua sorella vedi non mi lascia la mano,non parlare con nessuno e torna subito qui. intesi?se non torni le gambine te le spezzo"

"no le gambine no haaaaaaa"

"scherzavo scherzavo! ".
Alzò gli occhi al cielo e pur non volendo gli diede un pacchetto sulla piccola spalla.

"D'accordo".
Si avviò nel corridoio e andò in bagno.
Dopo pochi secondi invece di rientrare in camera si soffermò di nascosto dietro la grande tenda dorata.

Il pavimento era freddo.
E i piedini di Frida erano scalzi l'uno sopra l'altro.
Vide Luce che era svenuta con gli occhi chiusi.
Non riusciva ad aprirli dai troppi colpi che aveva preso.
Una striscia di sangue gli colava dalle labbra...

Aveva portato la piccola Frida a fargli scorrere una lacrima giù dal suo viso però poi si era detta...

'Il signore cattivo non c'era più era andato via...'

Kevin si avvicinò chinandosi per prenderla da terra e l'appoggiò sul divano con un fazzoletto imbevuto trovato nel borsone del cambio delle bambine all'angolo del casino che si era creato.
Lo prese e gli pulì le labbra e senza pensarci si chinò e la baciò con gli occhi chiusi stringendogli un po'i capelli nel palmo della sua mano.

Un bacio.
Un altro bacio,un atro e un altro ancora,lenti e delicati mai scortesi baci.

Poi si alzò e mise una mano sul suo cuore sfiorando il suo petto. Dopo aver sentito il suo battito tolse rapidamente la mano.
Prese una coperta quella a strisce rossa e gialla e la sistemò sul suo corpo,cominciò a riordinare qualcosa,ma dopo un po' era di nuovo ai piedi di quel divano.

"Se solo sapessi,se solo avessi il coraggio di...come sei bella dio come sei bella"
Gli aveva detto stando in ginocchio a quel divano senza spostarsi.

Poi bussarono alla porta e Leonora e Leandra varcarono la soglia.

Frida corse subito in camera sua,ma ciò che aveva visto bastò per capire che sua zia era stata punta,ma non dall'ago della strega cattiva,quella volta si trattava di altro.

L'arco di una freccia che aveva visto in quel cartone animato era stato scagliato.

Tho Hope Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora