Luce 6

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Era una bellissima giornata di sole, una di quelle giornate che ti danno ai nervi per il troppo caldo.

Aveva indossato un soprabito trasparente che davano a vedere le sue forme da ogni parte del corpo poi aveva preso una borsa mettendoci dell'acqua e una tovaglia e si era incamminata per la riva del mare.
La sua pelle era chiara come la neve caduta su tappeti di petali di rosa appena sbocciata.

Aveva avuto due settimane libere lontana dalle bambine,erano partite e lei aveva preferito non andare, ma già le mancava accarezzare le loro ciocche dorate.

Provava tanto amore per loro non erano sue, ma se un giorno avrebbe avuto anche lei una famiglia o una cena calda da preparare, avrebbe fatto in modo di impedirgli ogni forma di sofferenza.
Così si era detta.

Distolse lo sguardo da tre barchette che si muovevano su per le piccole onde del mare, mise le cuffie nelle orecchie e chiuse gli occhi.

Il sole insistente bussava alla sua pelle calda sempre di più così si era alzata e si diresse lentamente nell'acqua, l'immenso profondo cristallino l'accolse, mentre i suoi occhi si posarono su una coppia.

Dopo che messe a fuoco le loro visioni gli venne in mente quella notte dalla finestra di camera sua...

Lui incrociò il suo sguardo nonostante la sua ragazza gli cercava la mano.

Dal modo in cui la cercava ricordò ancora di più quando li vide dalla finestra.

Si guardarono per secondi che sembrarono attimi rubati dal tempo.

Quegli sguardi sembravano essere  imprigionati in una clessidra di vetro.
Dando l'impressione di stare sulla cima di un altissimo grattacielo.

La ragazza al suo fianco gli diede uno schiaffo sul braccio e Luce distogliendo lo sguardo guardò al di la del confine tra mare e cielo.

Non sapeva descrivere quell'attimo a parole, forse l'avrebbe fatto solo chiudendosi sulla sua agenda.
Uscì dall'acqua e non guardò mai più in quella direzione.
Per paura di ciò che aveva provato o forse per rispetto di quella povera ragazza ingelosita.

Le giornate in spiaggia erano movimentate e stracolme di ragazzi e ragazze che non facevano altro che esibire i loro corpi.
Il suo telo improvvisamente gli era sempre più fastidioso e i minuti in cui la sua pelle iniziava a bruciare  cominciavano ad essere sempre di più insopportabili.
La pesantezza degli occhi della gente era sempre irritante,così scese dalla sua nuvola di ovatta si alzò e cominciò a vestirsi,
dirigendosi già per andare via.
Cinque minuti prima aveva desiderato essere in acqua, ora desiderava solo andar via e cercare riparo da quel caldo afoso.

I suoi passi con i suoi sandali erano stracolmi di sabbia e piccole pietre. Poco gli importava che i suoi piedi erano torturati in quegli istanti.
Aveva sospirato sollevata quando vide la gelateria all'angolo.

Si era fermata a prendere un gelato e mentre si era girata per andar via occhi neri si posizionarono dentro i suoi.
Quel ragazzo che aveva visto prima in spiaggia era proprio lì.
Davanti al suo gelato che iniziava a gocciolare.
Una goccia dannatamente proprio in quell'istante gli cadde nell'incavo del suo seno pieno,e mentre con l'indice si era affrettata a togliere via la goccia di gelato quegli occhi neri non si distoglievano da lei ancora di più.
Aveva cominciato a reagire dando il meglio del suo nervosismo.

... "Qual'è il tuo problema?"
senza dar tempo allo sconosciuto di controbattere alzò i tacchi e andò via.

Lui con grande sfacciataggine si mise a seguirla...fumando con disinvoltura una sigaretta.

La seguì fino ad un portone color caffè,guardò ogni suo movimento, ogni suo andamento giù per i fianchi giù per le sue cosce piene e non riusciva a smettere di fare ciò che stava facendo, fregandosene della ragazza che aveva rimasto sola sulla riva del mare... Si girò e se ne andò da dove era venuto...

Tho Hope Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora