Luce 21

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Il getto dell'acqua calda fece da coperta avvolgendola in quel calore momentaneo facendola sentire leggera...

La tv accesa sul mobile del soggiorno con il cavetto usb collegato al cellulare risuonava con il volume in sottofondo di una canzone di Alessandra Amoroso...
«Sul ciglio senza far rumore...» riempiva l'abitacolo della doccia.

Dopo essersi asciugata e vestita,cadde sul letto in un luogo di confusione più totale...chiuse gli occhi e riuscì a pensare all'indomani...
Finalmente avrebbe potuto rivedere le bambine,ma li in testa a tutti gli altri pensieri c'era lui e per una notte riuscì ad addormentarsi con un brivido che gli percorreva tutto il corpo...

Una signora sulla sessantina gli diede delle chiavi color mattone,Luce vestita con pantaloncini di Jens e una camicia di seta nera,salì quasi correndo le scale,le luci basse erano proiettate sul lungo corridoio.

La chiave nella serratura aprì la porta...
Le braccia di lui si precipitarono su di lei e baci violenti e carnali la possedevano come non mai,continuando senza sosta.
Le sue mani... quelle mani scivolavano lungo il suo corpo liscio e perfetto agli occhi di lui, e con un forte affanno gli  sussurrava quando la desiderava.

"Sei bellissima bambina.
Bambina mia...finalmente sei mia"

Quelle parole continuavano a fare eco nella sua testa...
Sussurri d'amore continuavano a galleggiare leggeri come danzatrici esperte.
Fin quando la più brava cadde e...d'improvviso puff... Silenzio. Tutto sparito.

Si strinse gli occhi e si alzò dal letto,prese il telefono tra le mani, erano le cinque e  mezza del mattino,dalle bambine doveva andarci alle dodici.
Pensò di addormentarsi per un po', ma non riuscì più a chiudere occhio.
Così riprese il telefono e andò su internet...

Kevin Coster:

Rimase ancora fissa a quella scritta «sposato...»

Era come se auto invitare la sua coscienza a vedere  quella scritta potesse fermare quelle sensazioni...
Appoggiò il telefono,sul comodino e richiuse gli occhi...

***
Le poche ore passarono in fretta.
Il caldo stava pian piano svanendo,così come i modi di vestire della gente cambiavano.

Alcuni turisti  preparavano davanti ad una casa a sei piani i propri bagagli,mentre i suoi occhi fissavano i suoi sandali alti neri sul marciapiede, si era accesa una sigaretta per scaricare quelle ore di tensione passate.
Si era accorta che era quasi arrivata a casa dalle bambine,svoltò l'angolo e vide vicino al piccolo supermercato un gruppetto, che  scherzava parlando tra loro, andarono dal lato opposto della strada.
Tra questi c'era la signora Mary...

Indossava una maglietta a strisce,con un pantalone bianco,i suoi capelli bruni li aveva raccolti in una coda e una borsa gli pendeva dal lato,camminava a fianco di un ragazzo molto più giovane di lei poteva essere il figlio era molto carino da quel che riusciva a vedere.
Era biondo e ben piazzato continuando a camminare, non si erano ancora accorti di lei fin quando si fermarono alla macchinetta delle sigarette e lei gli passò davanti...

Gli occhi della signora Mary si fermarono vedendola.

"Ei Luce..."

Si avvicinò per salutarla dandole due baci sulla guancia.

"Buon giorno signora Mary,come va?"

"Bene,sono qui con mio nipote ed atri familiari che stiamo cercando di trovare insieme un regalo per il compleanno di mia madre,per noi è un evento importante e tu dove vai?"

"Sto,andando..."

"Zia, e brava a te hai conoscenze così interessanti e non mi dici niente?"

"Luce questo,come ti dicevo è... "

Tho Hope Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora