Luce 22

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Era dal giorno dell'incidente che non metteva piede in quella casa,ripensò non volendo a tutto ciò che successe,e quasi subito si dimenticò tutti i colpi subiti,facendo spazio al momento che lui la salvò.
Si strinse tra le braccia e prese la chiave sotto lo zerbino,non era cambiato il posto era segno di tranquillità pensò...

Entrando in casa appoggiò la borsa sulla mensola e varco la soglia del soggiorno...

"Ei c'è nessuno?"

Un rumore da sopra le scale si avvicinò come un branco di cavalli impazziti con strilli e grida di gioia.

"Ziaaa evviva finalmente sei venuta"

"Certo,come state piccole mie?"

"Ora bene zia disse Frida"

"Io ho avuto troppittima paura zia"

Gli disse Clarissa.

E si spezzò un pezzettino di cuore a quelle parole,era solo colpa sua pensò...

"Mi dispiace piccola mia non capiterà mai più te lo prometto".

La prese e se la strinse forte al petto.

"E la mamma e la nonna?"

"C'è nonnina".

"Sono qui".
Dal guscio della porta della veranda che dava al giardino si avvicinò, Leonora.

Luce mise per un attimo a terra Clarissa e si mise a correre per stringere Leonora.

"Scusa ancora,per tutto,mi dispiace perdonatemi se ho fatto aver paura alle bambine, insomma per tutto".

"Vieni qui,non preoccuparti è tutto passato"

La strinse Leonora,e in abbracciandola immaginò che insieme a lei ci fosse sua madre. Si ripromise di richiamarla era da due giorni che non era riuscita a sentirla.
E non gli avrebbe mai detto
dell'incidente.

"Ei... è tutto apposto.
Ora la casa è sorvegliata e da una parte sono sollevata".

gli disse a bassa voce. poi si fermò e senza farsi sentire dalle bambine che erano intente a fare casino per la borsa di Luce continuò...

"il bastardo l'hanno preso,il detective ha detto che era già ricercato e denunciato per parecchie cose,si era creato anche un nominativo falso che lo dava ogni volta che doveva spostarsi da un posto all'altro"

"Davvero?non pensavo minimamente... "

"Già"...

"Ora non,parliamone più".

"Va bene"rispose Luce con il terrore ripensando a quei momenti.

... "Leonora?"

"Si?"

"Grazie di cuore"...

La sorrise con un sorriso sincero.

"Fai parte di questa famiglia ormai,le mie nipotine ti amano,guarda".

E fece segno alle bambine che gli erano avvinghiate alle gambe

"E io amo loro,è l'unica cosa di caro e preziosa qui".

"Vai pure se devi andare posso cucinare io per stasera".

"Se per te non è un problema per me fosse un grande aiuto Leandra è sola al ristorante"

"Vai pure,tranquilla".

Si salutarono e lei recuperò il tempo perso che c'era stato giocando con le bambine,facendogli il bagnetto e fargli il solletico mentre gli metteva a sera il bigiamino...

"Zia posso chiederti una cosa?"

Luce stava pelando le patate sul top della cucina di marmo e Clarissa era vicino ai suoi piedi...

"Dimmi tesoro mio"

"È il tuo amore il signore che ci ha aiutato a picchiare il signore cattivo vero?"

Luce per poco non si tagliava un dito,e senza far capire nulla come se aveva a che fare con un esperto di reazioni, si asciugò subito e prese fiato...

Ma perché reagiva così?Ma che razza di stupida stava diventando?pensò.

"No tesoro mio è solo un amico di zia".

"Ah,ho capito e tutti gli amici danno i baci sulle labbra zia"?

Luce aveva ancora il coltello nelle mani,dopo aver sentito quelle parole da quella voce gentile gli scivolò a terra senza far in tempo a prenderlo.

L'acqua scivolò tra le sue mani come un olio bollente che gli percorreva la memoria.

"Em...non saprei perché mi chiedi questo?"

Si asciugò le mani al grembiule e
se la prese in braccio mettendola sulle sue gambe e si sedettero sulla poltrona del divano,alla TV c'erano i cartoni animati che facevano compagnia a quella casa che sembrava per un momento attenta insieme a Luce a ciò che voleva sentire...

Tho Hope Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora