Kevin 27

24 2 0
                                    

Dalla finestra di quella stanza si vedeva la notte come una signora vestita tutta di nero imparagonabile a qualsiasi altro colore che rispecchiava il volto di quel ragazzo dagli occhi scuri.
Quella notte era diversa dalle altre,nel suo tepore era dietro l'angolo piena di solitudine silenziosa e controllata come se voleva far compagnia con il suo manto scuro a quelle prime e spezzate parole che uscirono dalla bocca di quel ragazzo.

"Avevo solo otto anni,quanto la mia infanzia finì,come se aveva fretta di andare a giocare con altri bambini più importanti.
Mi venne strappata via... come il cuore del cervo di una di quelle fiabe che mai ho potuto finire di leggere"

I suoi occhi continuavano a fissare l'inverosimile,le sue gambe divaricate a metà facevano da sostegno agli avambracci forti,ma nello stesso tempo tremanti e mai visti così vulnerabili.
Indossava un Jens nero con sfumature bianche sulle ginocchia e ai bordi delle tasche aveva una cintura salda in vita,le scarpe grigio scuro sportive calzavano ai suoi piedi grandi,il suo busto era coperto da una camicia bianca arrotolata un po sui polsi.
Non aveva la fede, non l'aveva mai avuta,notò Luce dopo averlo guardato in silenzio.

Quello che era un ragazzone di ventinove anni forte e misterioso attirò il corpo di Luce,come una forte preghiera scritta su un piccolo libro, tenuta tra le mani quando si vuole un po di fortuna.
Si sedette accanto a lui con le mani incrociate e strette,da sentire il suo battito.
Aveva capito che c'era dolore in tutto quello che stava sentendo.

"Non so perché mi sto,aprendo a te, ma sento che forse tu sei la persona che qualcuno avrà creato per essere qui in questo momento.
Troverai poco da maschio mostrarmi a te così... non so quale termine useresti tu,ma io non parlo bene come te da quel poco che ho potuto notare.

Lei lo interruppe subito.

"Gli uomini veri... se mai esistono da qualche parte a parer mio... si vedono anche nell'esprimere i propri dolori in qualsiasi modo sanno farlo"
Lui si passò una mano tra i suoi capelli corti e fermò la mano nell'incavo del collo.
Come le fotografie riaperte dopo tanto tempo ogni cosa era di nuovo vivida nel palcoscenico di quelle scene che erano state la sua vera vita.

"Sono figlio di un uomo che mi ha considerato un bambino dai racconti di mia madre prima dei sei anni,perché sin da quando ho memoria ogni ricordo è solo un coltello conficcato nel petto.

"L'ultima volta che riesco a ricordare io,mia madre e mia sorella,felici come forse potrebbe essere una famiglia normale fu in Svezia
Eravamo andati li per festeggiare il compleanno di mia madre dopo che aveva percepito dei soldi avuti a causa di un incidente. Era estate e ricordo un biliardo vicino ad un ristorante affollato,giocai in squadra con lui,per il piccolo che ero...ero molto bravo crescevo forte sai?così mi alzò da terra e mi strinse a lui dicendomi che ero un bravo bambino dopo aver vinto.
È l'unica cosa che ricordo di lui,ma in realtà non è di lui il ricordo bello,ma di quella fantasia legata ad una parola che mi porto dentro come qualcosa che non ha niente a che fare con ciò che é stato... sarà così solo dentro di me. So che starai pensando che non c'entra niente con la persona con cui sto adesso e a causa di quale motivo sono qui a confidarmi con te,ma se continui ad ascoltare capirai...non ti hanno mai insegnato che dietro l'apparenza c'è sempre altro?

I suoi occhi neri continuavano a guardare quelli di Luce che avevano assunto un espressione attenta.
Aveva parole di risposta che non pronunciò e bloccò nella mente imprigionando tutto insieme a ciò che accomunava ai suoi di ricordi.
Davanti a lei c'era un uomo che gli stava aprendo il cuore e non sentiva altro che quello. Soffocando tutto il resto.

"Quei pochi giorni in cui io ricordo di essere seduto a tavola mangiando un po di pasta svanì come le macchie di polvere sui vestiti"

Svincolò una mano in tasca allungando la gamba,prese un accendino e una sigaretta capovolgendone una a caso dentro il pacchetto,ne mise una dietro l'orecchio,e un'altra l'appoggiò delicatamente alle labbra.

Tho Hope Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora