Luce 10

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Non ebbe il coraggio di voltarsi,si tolse le cuffie e l'invase la stanchezza di reagire, in quel momento poteva succedere qualsiasi cosa che non gliene sarebbe importato niente.

Pensò solo una cosa ...
'dio se non guardi sotto di me ora non ti terrò nel mio cuore mai più' .

"Posso sedermi vicino a te?"

Quei passi oltrepassavano la panchina e lei rimase di pietra gelandosi,completamente.
Il cuore non sapeva più che andamento doveva assumere.

"Si"gli rispose

"Cosa ci fai qui a quest'ora?gli disse sedendosi...con le mani nelle tasche dei Jens grigio scuro.

"E tu cosa ci fai qui a quest'ora?
gli rispose lei passandosi una mano sotto l'occhio più bagnato.

"Io sono un uomo grande....tu una bambina"

Si alzò di scatto per andar via.
Quella volta non voleva ascoltare niente che poteva influenzare il suo umore già sotto sopra.
La rabbia e le lacrime stavano ricominciando a voler correre per uscire di nuovo da quella galera che aveva dentro.

"Chiunque tu sia vai al diavolo" gli rispose.

la prese dal polso e l'attirò a se facendola sedere sulle sue gambe...

Lei scattò subito in piedi.

"Che fai???chi ti credi di essere?".

"Volevo solo dirti una cosa..."

"E mi costringi a sedermi sulle tue gambe???ma vai via da qui per favore ..."

"Perché dovrei?... è un luogo pubblico questo...!"

"Infatti hai ragione...vado via io"

Lui si alzò di scatto e questa volta la bloccò con tutte e due le braccia attirandola a se...

Facendola girare faccia a faccia con gli occhi fissi dentro i suoi.
In quelle braccia forti non capiva più nulla.
Stavano succedendo troppe cose velocemente...

"non voglio farti alcun male...stai un po con me non andare via..."

"Tu sei sposato kevin".
Si spostò riluttante e scacciò via quelle sensazioni che aveva provato standogli vicino.

Ma cosa stava succedendo dentro di lei?non capiva perché uno sconosciuto potesse farla confondere...
Chiuse a chiave quelle sensazioni.

..."allora non capisco cosa vuoi da me?
dove'è tua moglie?
perché,mi dici di stare con te?"

"Per parlare, non sai cosa sono gli amici?"

"Amici? Rispose lei?!!beh non credo a nulla di tutto questo.
Sono stanca.
Vado a dormire.
Scusa... "

"Aspetta .."come fai a sapere del mio matrimonio?

si mise quasi a correre verso di lei aspettando una risposta...
' che stupida!poteva starsene zitta ' pensò

"...em...."
in realtà non sapeva veramente cosa rispondergli.
Poi decise di dirgli la verità...

"L'ho visto sul tuo profilo."

Lui scoppiò in una risata.

"vuol dire che ti sei interessata a me?"
Lei era diventata bordò in viso e la notte andò a suo favore perché non si poteva vedere.

"Ma per favore...guarda che anch'io sono sposata"
gli rispose mentendo.

"A si?e la fede dove ce l'hai?"
senza accorgersene si erano riseduti sulla panchina

"E....veramente mi andava un po' larga..."

"Non sai mentire affatto"
Dopo un po rise anche lei.

... "E va bene non sono sposata..."

"Puoi dirmi il tuo nome?"

"no" rispose lei.

Gli occhi di lui la guardavano dalla testa ai piedi ad ogni suo movimento era come se studiavano un quadro incomprensibile

"Quanti anni hai?"

"Cinque sono una bambina,l'hai già dimenticato?"

"Come potrei?
bambine belle così e'...difficile dimenticarle..."

lei abbassò lo sguardo si toccò i capelli in maniera nervosa e si tamponò il viso umido con i palmi delle mani.

"Posso?" gli prese delicatamente una mano guardandola.

"Hai delle mani...bellissime".

Lei ritirò subito la mano e se la passò nei capelli disordinati dalla corsa fatta poco prima.

"Si è fatto tardi davvero io...vado".
Non sapeva come reagire e soprattutto come far funzionare il suo corpo.
Si sentì stupida e impacciata.

"E!...allora,ciao"

Lui gli tese la mano

"Ci si vede"
continuò a fissarla poi si alzò e prese una sigaretta dalla tasca.

"Ok"

"ciao bambina "ispirò la sigaretta e buttò via il fumo lentamente.

s'incamminarono uno dalla parte opposta dell'altra e a metà strada si girarono.
Come una scena organizzata e cronometrata i loro occhi s'incontrarono ancora una volta...

Mentre camminava per andarsene via e portare finite quelle ore incasinate fece mente locale su tutto ciò che era successo,sensazioni alternate tra rabbia,fastidio,interesse e stupore facevano dentro di lei a gara su chi aveva la meglio...

Salì le scale,chiuse a chiave la porta dietro di se con tre giri,si tolse le scarpe,e cominciò a spogliarsi, fin quando a terra cadde un pezzetto di carta stracciato con su scritto un numero telefonico.

«3286677...»rimase a bocca aperta.

Mille domande gli si affollarono in testa...gli occhi gli bruciavano, erano le quattro e cinque del mattino e non riusciva a prendere più sonno...

Guardò quel pezzetto di carta per minuti senza sapere cosa fare...si alzò, prese il telefono dal caricatore attaccato alla spina e cominciò a scrivere...

*Chi sei?*

Dopo pochi secondi guardava di nuovo il telefono.
Dopo minuti ancora ma senza nessuna risposta ...

Con tanta delusione chiuse gli occhi sognando baci proibiti e tocchi desiderati.

Tho Hope Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora