Luce 33

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I suoi passi erano tremanti e insicuri e tra la folla non si accorse che era arrivata in un angolo del giardino senza nessuno,con i rumori della festa che si sentivano da lontano, si appoggiò ad un albero e confusa prese il telefono dalla borsetta e chiamò Nathan.

Il telefono squilló ma senza alcuna risposta allora posò il telefono e si guardò ad un piccolo specchietto da borsetta che portava sempre con se.
Il suo viso era arrossato e sulle labbra si sentiva ancora l'affanno di kevin che gli faceva eco nella sua mente.

"Sei la mia ossessione non faccio che pensarti in continuazione,dimmi che è così anche per te"

Si toccò le labbra con un gesto spontaneo, cercando con tutta se stessa di scacciare quel desiderio che il suo corpo gli gridava.

La confusione la invase,si sentiva sbagliata e un senso di timore continuava ad assillare la sua mente, voleva prendersi per l'ennesima volta a schiaffi perché non capiva,non ragionava,non si dava una spiegazione solo quando aveva quel ragazzo davanti.
Boccheggiante chiuse lo specchietto e si diresse di nuovo nel bel mezzo della festa.
Più camminava e più le note di what about us si sentivano più chiare.

"Dov'eri finita?ti ho cercata dappertutto".
Gli andò incontro Nathan.

" Io dove ero finita? Ma se ti ho pure chiamato al telefono e non mi hai risposto".

"Cazzo,il telefono!".
Rispose Nathan toccandosi le tasche dei jeans strappati e scoloriti.

" Come...? non mi dire che hai perso il telefono?".
Aveva risposto Luce guardando la sua espressione confusa.

"Cazzo,si!l'avevo in tasca e ora non c'è più, deve essermi caduto da qualche parte".
Si girò e all'improvviso si mise a correre tra la folla,poi si fermò guardando Luce di traverso urlandogli che arrivava subito.

Luce si mise una mano alla faccia non facendo caso neanche più al trucco, mandò gli occhi al cielo «sta andando alla grande».
Si era detta.
Continuò a camminare e finalmente intravide Bread e tutti i suoi amici di poco prima,continuò a fissare anche tra gli angoli più impensabili,per vedere se c'era Kevin,ma di lui nessuna traccia così con un sorriso improvvisato,ma non sincero si avvicinò.

" Finalmente,ma dove eri? "disse Bread.

"Em...ero... a dire il vero mi ero allontanata per andare un attimo a rispondere al telefono".

"A...!ecco. Infatti,sei sparita! Dai vieni qui vicino a me che andiamo dalla nonna".
Lui si avvicinò a lei e gli prese con un gesto gentile la mano infreddolita, le loro mani si toccarono e lui gliela strinse forte guardandola con gli occhi verdi brillanti come se non aspettasse altro che quel momento.

"Quattro"

"Tre"

"Due"

"Uno"

"Tanti...auguri ...a... te..."si sentiva ancora più forte mentre si avvicinavano.

Mentre continuavano a cantare tutti insieme la canzone,Bread gli fece segno con il dito a Luce puntando la signora anziana dai capelli rossi.
La donna continuava ad applaudire e ringraziare gli ospiti intorno a lei.
Aveva un abito celeste che gli cadeva sul corpo morbido,avvolgendo con perle dorate le spalline e i polsini,arrivava fino sopra le caviglie.
Le sue braccia gli diedero la sensazione di essere accoglienti, come quelle classiche donne di altri tempi che probabilmente non esistevano più.

"Sei molto fortunato Bread,ad avere una nonna così.
Nathan da quel che ho capito impazzisce per lei".

Gli disse avvicinandosi un po all'orecchio a causa del frastuono di musica e applausi.

Tho Hope Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora