Quando la vide portarla via da "quel coglione"lo definì così tra se, lo maledì allo stesso modo che fece una sera sotto casa di Luce,dopo essere stato a guardarla da lontano di nascosto che apriva la finestra del soggiorno tutta spettinata.
Aveva pensato che era bella anche con poca luce in faccia illuminata da spiragli di riflessi.
Avrebbe sperato che sarebbe scesa o che si sarebbe accorta di lui come un raro volatile usato per catturare altri di loro e metterli in gabbia,ma lui l'unica gabbia che possedeva era la sua stessa vita.
Avrebbe voluto mangiare insieme a lei quella sera il vassoietto di paste fresche,che aveva comprato alla fine di una stanca giornata di lavoro,ma proprio quando l'aveva desiderato talmente tanto si trasformò in qualcosa simile ad una stupida teoria che aveva sentito da qualche parte (pensi che ce l'hai tra le mani...ma svanisce).Proprio come il fumo di quella povera sigaretta che aveva tra le labbra.
Era una pessima compagna in quel momento,pestata sotto le scarpe sportive una decina di volte.
Il pensiero di ogni cosa sciocca,diventava fonte di un'immaginazione, sensuale e perversa se nella mente c'era lei.
Per un attimo non voleva essere il ragazzo semplice che con tanti sacrifici era riuscito ad avere tutto ciò che possedeva e quell'attimo divenne un desiderio nella sua testa di non essere impigliato in tante situazioni incasinate.
Avrebbe voluto per un po essere davvero un miliardario uomo di cui parlano i più famosi film che guardava su netlix.Forse era questo quello che importava ad una come lei pensò,lusso e ricchezze.
Per avere quel lavoro,aveva dovuto studiare biologia per tanti anni.
Ogni notte pregava un Dio con rabbia e ostilità facendo a lotta con se stesso per non maledire anche lui, poi però sospirava si asciugava gli occhi e guardava in alto sperando che il giorno dopo sarebbe stato migliore."Io non sono uno di quegli uomini dei film"
Aveva pensato tra se prendendo le paste e buttandoli via...
La sera che Nathan lo chiamò al telefono era nell'azienda agricola e non aveva ancora finito di lavorare.
Le sue mani erano sporche e spaccate dal legno secco tenuto a lungo tra le mani, le strofinò sul Jens strappato e chiaro e prese dalla tasca il suo Samsung sporco ."Dimmi tutto ragazzino"rispose con un sorriso leggero.
"porca troia é da oggi che cerco di rintracciarti".
"Bel modo di dirmi che ti sono mancato.
Allora?che succede?"
passò il telefono all'altro orecchio e con l'altra mano si asciugò il sudore dalla fronte."Stasera é il compleanno della mia vecchia devi venire.
Sei invitato chiaro?""Hai capito hai pure una vecchia?e chi è?." sorridendo rispose.
"Mia nonna,fa gli anni con tutti i suoi parenti,amici,nipoti,sorelle,fratelli...
amanti,insomma una figata.""Ho capito,brava a tua nonna deve essere un bel tipo".
"a...ci puoi scommettere va ancora in moto alla sua età...Ora che ci penso pure senza cazzo..."
"senza cosaa?"
rispose,mettendosi una mano davanti la faccia."O amico scusa scusa,questa volta volevo dire casco...si!casco!"
Si affrettò a dire."Lascia che te lo dico ragazzino,ma tu sei tutto fuori".
Finirono a ridere a vicenda per svariati minuti."Comunque come senza casco?"
"Si e' moderna la vecchia".
"Io non riuscire mai a farlo...e non sono tanto vecchio.
Ho una collezione di caschi da moto."
Per un attimo dimenticò che stava lavorando e immaginò di essere sulla due ruote a duecentotrenta allora poi sospiro e tirò un piccolo calcio ad un sasso vicino ad un piccolo muretto trasandato."cosaaa?tu guidi le moto?hai dei caschi,davvero?"
"si...davvero ragazzino"
sbuffando guardò il rolex che aveva al polso sudato."non ti credo. Cazzo ne vorrei uno".
"E per farci cosa?"
"beh...non lo so,ma sarebbe figo"
La mano del suo datore di lavoro gli schioccò sulla spalla muscolosa si girò e gli fece segno di aspettare un secondo.
" te lo porto stasera ragazzino,ora devo chiudere"
"davvero me lo porti?"
"davvero."
poi ci ripensò."te lo porto davvero,però..."
"cosa,però?"
"però ad un patto"
"ci sto' !"
rispose d'un fiato,ma non aveva idea di cosa quel patto significava.E la loro conversazione era finita così...
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Tho Hope
RomanceQuando smetti di credere ad ogni cosa e tutto va come non vorresti,senza volerlo,senza averlo cercato,le cose stanno davvero per iniziare. Un passato fatto di dolore e paure, un presente in continuo duello con emozioni mai provate e sensazioni che l...