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venni svegliata improvvisamente nel cuore della notte dal respiro affannato di Heeseung. era molto accaldato e continuava a muoversi sul letto.
cercai di svegliarlo, scuotendo la sua spalla, e dopo diversi tentativi, il ragazzo finalmente aprì gli occhi pieni di lacrime. come per istinto, lo strinsi a me con tutta la forza che possedevo nelle braccia.
<<hai solo fatto un brutto sogno, è tutto ok adesso>> gli sussurrai.
annuendo si staccò da me, mettendosi a sedere cercando di cammarsi con respiri profondi.
<<scusa non volevo spaventarti, ultimamente gli incubi mi stanno perseguitando>>
la tristezza e la paura che stava provando in quel momento erano evidenti, nonostante si fosse già svegliato, continuava a tremare.
appoggiai un mano sul suo petto, sentendo il battito accellerato del suo cuore.
<<Heeseung, è tutto ok in questo periodo?>> gli chiesi preoccupata per lui.
vedere il suo volto spaventato illuminato dalla luna, mi rimandò alla prima volta in cui mi donai completamente a lui. lo stesso letto, la stessa luce soffusa, ma questa volta l'atmosfera era tutt'altro che felice.
più imparavamo a conoscerci più iniziavamo a condividere e a provare le stesse emozioni.
Heeseung poggiò la sua mano sulla mia, accennando un piccolo sorriso.
<<sto bene. è solo un periodo stressante. passerà presto>> mi disse per rassicurarmi, ma sapevo che ci fosse di più.
mi misi a sedere, invitandolo a poggiare la sua testa sul mio ventre, mentre io iniziai ad accarezzargli delicatamente i capelli, aspettando che si riaddormentasse nuovamente.
piano piano le sue palpebre tornarono a chiudersi e sentì i suoi muscoli rilassarsi.
<<hai proprio un buon profumo>> mi disse ormai in dormiveglia.
quando finalmente si addormentò, rimasi ancora qualche minuto ad ammirare il suo viso, ormai sereno tra le mie braccia, fino a quando anche io ricominciai a sognare.

venimmo svegliati dalla sveglia del mio telefono. Heeseung era ancora nella stessa posizione in cui si era addormentato, con la testa poggiata sul mio grembo, mentre si rigirava su se stesso lamentandosi di voler dormire ancora.
gli accarezzai i capelli, lasciandogli un delicato bacio sulla fronte.
<<devo proprio alzarmi vero?>> si lamentò.
<<temo proprio di sì>> gli risposi sorridendo.
il ragazzo si sollevò lentamente, stropicciandosi gli occhi ancora non del tutto aperti.

ci dirigemmo in cucina, dove gli porsi una tazza di latte con dei cereali al cioccolato.
mentre eravamo occupati nella nostra colazione, mia madre ci raggiunse in cucina, rimanendo stupita di vedere anche Heeseung quella mattina.
<<anche oggi non ti devo aspettare a pranzo?>> mi chiese mentre prendeva il suo solito yogurt dal frigorifero.
in risposta gli scossi la testa in segno di negazione.
<<signora, le piacerebbe venire alle prove? oggi per la prima volta verremo ospitati nell'agenzia del cantante, ci parlerò io con Taemin>> disse improvvisamente Heeseung.
mi girai verso il ragazzo, chiedendomi cosa avesse in mente, ma non feci in tempo che mia madre accettò l'invito senza pensarci due volte.
feci segno a Heeseung di raggiungermi in camera per prepararci ad uscire, e una volta entrati, chiusi la porta dietro di me.
<<perché lo hai fatto? ti sembra una buona idea?>> gli chiesi nervosa.
<<appena ti vedrà ballare, capirà tutto. lo sto facendo per te. non ti fidi?>>
<<si... mi fido, ma->> venni fermata da Heeseung, che prendendomi da sotto il mento, fece incrociare i nostri sguardi.
<<allora lascia fare a me>> mi baciò le labbra, per poi andare a vestirsi.

una volta pronti, ci dirigemmo a scuola, dove lo salutai al suono della campana.
<<ho litigato con Ryujin>> mi disse Yeji avvicinandosi a me, mentre prendevo alcuni libri dall'armadietto.
<<non è vero, le ho solo detto che secondo me senza frangia sta meglio. ma se te la vuoi fare ve bene.>> disse la sua ragazza avvicinandosi a lei, mettendole un braccio intorno alle spalle.
<<ma poi non ti piaccio più>> rispose voltandosi dall'altra parte.
iniziai a ridere alla vista di quella scena così carina, ricordandomi quando continuavo a vietare a Jay di farsi allungare l'under cut dei capelli, poichè trovavo che gli stasse veramente bene.
ancora adesso continuava a portare la capigliatura così e trovo che sia perfetta per lui.
quando mi risvegliai dai miei pensieri, trovai le due ragazze baciarsi, cosa che mi fece intuire che il loro battibecco era stato chiarito.

<<ragazzi, oggi supplenza>> disse un uomo entrando nell'aula. con passo sicuro, andò a sedersi sopra il tavolo della cattedra, iniziando a guardare uno per uno gli alunni presenti.
<<dove siete arrivati col programma di storia dell'arte?>> ci chiese con tono fermo.
<<abbiamo appena concluso le spiegazioni sull'astrattismo>> rispose la rappresentante di classe.
<<molto bene. e cosa ne pensate?>>
dopo un breve silenzio, i miei compagni ad uno ad uno iniziarono a dire la propria, mentre io e Yeji ci limitammo ad ascoltare. raramente partecipavamo alle conversazioni di classe.

mentre ero intenta a ricopiare alcuni appunti sul quaderno, il supplente si avvicinò al banco vicino al mio, dove era seduta la mia migliore amica.
<<e lei? cosa ne pensa?>> gli chiese l'uomo.
<<non sono mai stata interessata all'arte, quindi non so bene come risponderle, però la ragazza di fianco a me avrebbe tante cose da dirle>> disse indicandomi.
in un primo momento la fulminai con lo sguardo, poiché sapeva che odiavo parlare con i professori, soprattutto con chi non conoscevo bene. ma effettivamente, ho sempre trovato molto interesse nell'arte.
il supplemente si avvicinò, appoggiando un braccio sul mio banco, aspettando la mia risposta.
<<bhe... non riesco proprio a capire l'arte astratta, non posso considerarla qualcosa che si potrebbe definire vera e propria arte>> gli confessai con sguardo basso, per paura di incrociare il suo.
<<e qual è secondo te un movimento che sarebbe degno di ottenere questa nomina?>>
il suo tono iniziò a farsi più curioso, ma mantenendo sempre quella nota severa.
<<l'arte del rinascimento. Michelangelo, la ricerca della perfezione, Brunelleschi e la sua architettura rivoluzionaria. questa è l'arte pura>> piano piano avevo iniziato a prendere sempre più sicurezza, riuscendo a guardarlo nei suoi occhi neri come la pece.
<<quindi stai dicendo che tutti gli studi sul colore e sulle linee di Kandinskij, sono solo tante sciocchezze che non si possono definire arte>>
<<Kandinskij è stato un genio, bisogna riconoscerglielo, ma i suoi quadri continuano a non trasmettermi nulla. l'arte deve essere qualcosa che tutti riescono a comprendere e rendere propria.
mi chiedo come tutti riescano a comprendere una figura piena solo di schizzi di colore e linee nere che non hanno una forma>>

l'uomo annuì allontanandosi dal mio banco.
sentì il cuore battere a mille e improvvisamente un forte calore si impossessò del mio corpo. era questo l'effetto che mi faceva parlare con estranei, soprattutto condividendo la mia idea.
<<come ti chiami?>> disse il supplente prendendo il registro di classe.
<<Y/N>>

<<finalmente riesco a conoscerti Y/N. io insegno storia dell'arte, sono Il professore Lee, padre di Lee Heeseung>>

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spazio autrice

ehy, come state?
io ultimamente ho molti pensieri per la testa, ma voglio sempre ritagliarmi un pezzo della giornata per dedicarlo a scrivere questa storia.

spero che voi stiate passando belle giornate sempre.

-izumi

Should we dance? || Heeseung x Reader ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora