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Jay's pov.

quella sera, dopo aver provato con il gruppo nella sala dell'agenzia di Taemin, ritornai a casa.
mia madre doveva ancora rientrare, e ne approfittai per farmi una doccia.
quando finì di lavarmi, mi strinsi un'asciugamano in vita per poi dirigermi davanti al lavandino e iniziare a guardarmi attraverso lo specchio.
notai che la parte di capelli che tenevo rasata, stava iniziando a crescere, e decisi di tagliarla nuovamente con il rasoio.
era ormai da diversi anni che portavo la stessa capigliatura, ma, in qualche modo, non riusciva mai a stancarmi. forse perché la vedo perfetta per il mio stile, o forse era un modo per ricordare Y/N.
le è sempre piaciuto il modo in cui portavo i capelli, continuava a dirmi che era la forma perfetta per il mio viso, e anche se, a volte avevo dei ripensamenti, accontentavo sempre la sua richiesta.
in generale, sono sempre stato molto attento al mio stile, ai vestiti e agli accessori che decidevo di accoppiare, dedicando ogni giorno diverse ore al mio aspetto esteriore, volevo sembrare forte e sicuro di me, ma adesso era un modo per distrarmi dal mio io interiore che non riuscivo più a farmi piacere.

il momento in cui mi accorsi di aver sbagliato con Y/N, fu non appena delle braccia forti mi presero di peso per trascinarmi dentro quella macchina che mi avrebbe portato al carcere minorile.
gli anni più brutti della mia vita.

quando finalmente compì la maggiore età e mi permisero di uscire, nonostante ancora non volessi accettarlo, qualcosa dentro di me si era accorto che cambiare era la cosa più giusta da fare. così, il giorno dopo aver riavuto la mia libertà, andai a comprare la decolorazione, facendo schiarire i miei capelli neri fino ad ottenere il biondo che portavo tutt'ora.
ma questo non bastò.

quando per la prima volta entrai dentro quella sala prove, e rividi il volto di Y/N dopo tutto quel tempo, qualcosa si riaccese in me. non era una fiamma gentile, ma la stessa che mi aveva portato a compiere quel gesto orribile.
eppure ero felice di averla nuovamente davanti a me. mi ero mai arreso al pensiero di non poterla più rivedere, nonostante non riuscissi a liberarmi di quella nostalgia che continuava a mangiarmi. sapevo di aver perso qualcosa di importante.

i giorni passavano, e venni a conoscenza del legame che l'avvicinava a Heeseung e mi sentì tradito. lui era una delle poche persone che aveva creduto in me, di cui mi fidavo, e me l'aveva portata via. come potevo accettarlo...
il caso volle che io e Y/N ci rincotrammo di fronte ad un bar, e pieno di rabbia, iniziai ad attaccarla.
ma, appena mi vide, i suoi occhi vuoti si riempirono di paura. fu lì che realizza veramente che chi me l'aveva allontanata non era lui, ma ero stato io a farla scappare da me.
quando si trovava in compagnia di Heeseung, quando ballavano insieme, lei sorrideva e sembrava essere completamente diversa dalla persona che conoscevo.
io, invece, non riuscivo più ad esserlo.

all'interno del carcere conobbi una ragazza, si chiamava Lisa, era diversi anni più grande di me, fu la prima persona che riuscì a tenermi testa.
inizialmente non potevo sopportare la sua presenza, mi faceva sembrare debole. ma arrivò presto il giorno in cui lei si dichiarò e io accettai i suoi sentomemti, nonostante non provassi nulla.
lei uscì per prima da quel posto, ma ogni giorno veniva a farmi visita e a ricordarmi quanto le mancassi e mi amasse.
l'anno sequente toccò a me ricevere la libertà, e finalmente riuscimmo a vederci al di fuori di quelle mura.
era veramente felice, ma io non riuscivo a provare lo stesso.
il giorno dopo aver rivisto Y/N, capì cosa bloccava i miei sentimenti. così, alla fine di uno dei nostri numerosi rapporti carnali, dissi a Lisa tutta la verità, facendola scappare con le lacrime agli occhi.
da quel momento mi promisi che non avrei mai più avuto relazioni.

improvvisamente, il rumore della porta di ingresso che si apriva, mi riportò alla realtà: mia madre era ritornata.
<<Jay sbrigati e prepara la cena, che io ho un sacco di cose da sistemare>>.
mi vestì, ma per la fretta, non riuscì ad asciugare i capelli a dovere.
andai in cucina, dove mia madre aveva occupato l'intero tavolo con dei fogli che stava riponendo in diverse cartelle nere. era visibilmente nervosa, e non riusciva a concentrarsi. avrei voluto chiederle della sua giornata, sapere cosa le fosse successo, ma da quando ritornai a casa non riusciva neanche più a vedermi in faccia.
così mi limiti a cuocere il riso e tagliare le verdure per fare la carne con il curry.

sentì il citofono suonare, così decisi di lasciare tutto ed andare ad aprire.

<<Y/N? cosa ci fai qua?>>

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spazio autrice

non sapevo bene cosa scrivere in questo capitolo, ma in cuffie mi parti "when I was your man" e, ispirata da ciò, volli raccontare qualcosa in più di Jay. spero sia stato interessante.

fatemi sapere cosa ne pensate.

-izumi

Should we dance? || Heeseung x Reader ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora