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dopo averci fatto accomodare in salone, la domestica ci portò un cocktail fruttato che aveva preparato sul momento.
guardandomi attorno, le pareti erano piene di premi musicali e di suoi album usciti negli anni.
un grande pianoforte a coda occupava il centro della stanza.
<<Taemin, perché non ci suoi qualcosa mente aspettiamo la cena?>> gli proposi.
<<Ho anche una chitarra acustica, qualcuno riesce ad accompagnarmi?>>
Heeseung non sembrava molto sicuro, ma io sapevo suonarla. era l'unico stumento che i miei genitori mi avevano permesso di imparare, ma non ho mai avuto la fortuna di prendere lezioni. la usavo come antistress quando non avevo altro modo con cui calmarmi, imparando da autodidatta.
così mi feci avanti per accompagnare Taemin al pianoforte. l'unico problema era riuscire ad accordarla, poiché incapace nel farlo senza un accordatore elettrico.
<<dalla a me, ci penso io>> mi disse Heeseung con sicurezza.
gli passai lo strumento e iniziò a pizzicare le varie corde aggiustandone l'intonazione senza bisogno di un supporto su cui basarsi.
<<come ci sei riuscito?>> gli chiesi stupita mentre mi ritornava la chitarra.
non ho mai avuto orecchio per le note, per me quello che aveva appena fatto era come una specie di magia.
<<hai l'orecchio assoluto...>> disse Taemin con un tono più sorpreso del mio.
Heeseung fece spallucce sorridendo.
di quel che sapevo, a possedere questa capacità erano davvero poche persone nel mondo, una specie di dono che hanno fin dalla nascita.
il ragazzo si girò verso di me, vedendo il modo in cui lo iniziai a guardare, uno sguardo ancora più innamorato e felice di aver trovato una persona così speciale e unica.

Taemin tossì, attirando nuovamente la nostra attenzione.
mi passò un libro sottile che conteneva gli accordi di molte canzoni famose, invitando a sceglierne una.
<<facciamo "Butterfly" dei BTS>> dissi.
era una canzone che conoscevo bene, una delle prime che imparai con la chitarra.
l'artista annuì, iniziando a suonare le prime note, alla quale mi aggiunsi con il suono delle corde.
Heeseung inziò a cantare, mescolando la sua voce a quella dolce melodia che riempiva la stanza.
sentì lo stomaco stringermi. non avrei mai creduto che anche io, prima o poi, avrei fatto finalmente parte del mondo della musica, qualcosa che mi sembrava lontano e difficile da raggiungere, anche se dentro di me non avevo mai spesso di sperarci.
adesso tutto il mio passato, le mie esperienze, sembravano collegarsi creando la via che mi ha portata fin qui.

quando finimmo di suonare, mi girai verso Taemin. aveva lo sguardo basso sulla tastiera del pianoforte, e sembrava come immerso nei suoi pensieri.
<<wow, non credo di aver mai sentito suonare così il signorino Lee>> disse la domestica avvicinandosi a noi.
Taemin, con sguardo serio, si alzò dallo sgabello, avvicinandosi alla donna.
<<ragazzi è pronta la cena>> ci disse con tono freddo.
mi sembrò strano quel comportamento da parte dell'artista, ed iniziai a chiedermi se veramente la sua vita fosse felice e serena come ci mostra.
chiesi alla domestica dove fosse il bagno, per permettermi di sistemarmi prima di cena.
<<signora, Taemin sta bene?>> gli chiesi mentre mi passava un'asciugamano pulita.
<<è sempre stato così. è una persona molto solitaria, che ama stare per conto suo, non vedo ospiti in questa casa da almeno due anni. di solito chi veniva erano persone interessate all'artista e alla sua carriera, voi siete i suoi primi amici che vedo entrare e cenare con noi>>
dal modo in cui parlavano, capì che dovevano conoscersi ormai da molto tempo.
mi rattristì sentire il suo racconto, nessun essere umano è felice da solo.

quando li raggiunsi al tavolo, i due ragazzi smisero improvvisamente di continuare la loro conversazione, cosa che mi fece insospettire.
<<stavamo facendo un po' di discordi da uomini>> disse Taemin bevendo del vino dal suo calice, cercando di mantenere uno sguardo serio, a contrario di Heeseung che non riuscì a trattenere la sua risata. da lì capì che era forse meglio evitare l'argomento, e decisi di sedermi anche io.
ciò che ci venne portato furono dei piatti tipici coreani con del riso bianco, qualcosa di semplice ma pur sempre molto buono da mangiare.
<<allora, di cosa volevi parlarci?>> chiese Heeseung all'artista.
<<ho riflettuto, e penso che siete sprecati per un semplice contratto come ballerini. vi voglio sotto la mia agenzia come artisti>>
non riuscì a credere a quelle parole. diventare una cantante non era mai stato tra i miei progetti, non l'avevo mai considerato, ma adesso, avere l'opportunità davanti, mi rese la persona più felice del mondo. anche Heeseung si girò verso di me sorridendo.
<<ma non posso garantire la stessa cosa per il resto del gruppo>> aggiunse l'artista. 
l'espressione di entrambi cambiò.
<<Taemin, ti posso giutare che i ragazzi sono più preparati di quanto tu creda>> gli dissi.
<<ho bisogno di farvi debuttare nel primo mese del prossimo anno, e loro non riusciranno mai a prepararsi in tempo>>
<<ti serviamo per promuovere il Tour vero?>> gli chiese Heeseung. dal suo sguardo era possibile vedere chiaramente tutta la rabbia e la delusione che provava in quel momento. ma l'artista non rispose.
<<Taemin ci stai dando un'opportunità più unica che rara, ma non siamo d'accordo nel tradire i ragazzi così. vorremmo parlarne prima con loro>> gli dissi mantenendo un tono calmo. 
Taemin annuì, accettando quella condizione. questa volta non aveva la sua solita espressione compiaciuta e piena di sicurezza, ma solo uno sguardo vuoto che non lasciava trasparire nessuna espressione.

un'atmosfera molto fredda caratterizzò il resto della serata, non riuscendo più a trovare un argomento che ci accomunasse.
Taemin ci accompagnò fino a casa mia, lasciandoci entrambi davanti la porta. lo ringraziai per la cena e per la sua ospitalità, per poi scendere dall'auto.
<<non mi piace come tratta i ragazzi>> mi disse Heeseung.
<<oggi mi è sembrato più strano del solito, deve essergli successo qualcosa>> gli dissi facendogli notare lo stano comportamento di quella sera. <<non sai quanto vorrei cogliere quest'occasione, non ci ricapiterà mai nella vita. ma neanche io voglio lasciarli indietro, non dopo tutto l'aiuto che mi hanno dato. ne parleremo con loro, vedrai che capiranno la situazione>> aggiunsi subito dopo. Heeseung annuì, sembrava essere triste e con lo sguardo pensieroso, cosa che mi fece preoccupare ancora di più.
aprì la porta di casa, trovando l'intero appartamento al buio poichè mia madre stava già dormendo in camera sua.
mi rigirai verso il ragazzo, baciandogli quel musino imbronciato che mi fece sciogliere. lo faceva sempre quando dovevamo salutarci, per mostrarsi triste di separarci.
<<vuoi restare per stasera?>> gli chiesi.
improvvisamente un piccolo sorrisino apparve sul suo volto. 

<<sei ancora un bimbo>> gli dissi guardandolo nei suoi occhi pieni di stelline. 

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spazio autrice.

scusate la mia poca attività, ma diciamo che questo non è un periodo felicissimo.

per il resto, l'ultima parte del capitolo mi ha fatto proprio sciogliere, Heeseung lo immagino proprio così ㅠㅠ

passate delle belle giornate.

-izumi

Should we dance? || Heeseung x Reader ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora