70.

476 35 17
                                    

<<vuoi che ti accompagno a casa?>> mi chiese Heeseung accarezzandomi la guancia.
<<non c'è bisogno. vorrei camminare un po' prima di tornare>> gli dissi per poi baciare quelle labbra morbide.
ero stanca, le prove mi avevano distrutto, ma sentivo che al mio corpo serviva un momento di solitudine da dedicare a se stesso. così mi diressi verso il lato opposto a dove sarei dovuta andare, senza seguire una meta precisa, indossando le cuffie per coprire il forte rumore di quella grande città che grazie alla musica adesso potevo vedere con occhi diversi.
il sole stava ormai finendo di tramontare e mentre la gente si dirigeva verso l'interno del centro abitato, io proseguivo contro corrente ritrovandomi improvvisamente sopra un ponte che scavalcava il fiume, dove decisi di fermarmi per godermi il vento e l'aria fresca.

<<buonasera>> sentì qualcuno togliermi l'auricolare dall'orecchio per attirare la mia attenzione.
<<oh, ciao Jay>> lo salutai regalandogli un sorriso.
<<scusa, devo ammettere di averti seguito dall'agenzia, ero curioso di sapere dove stessi andando. quando decidi di fare una passeggiata da sola vuol dire che c'è qualcosa da chiarire nei tuoi pensieri>>
feci un respiro profondo, riempendo a pieno i polmoni di quel profumo fresco di acqua dolce. era vero, troppe cose erano cambiate ultimante e avevo bisogno di fare ordine prima di riprendere la mia solita vita frenetica.
<<ti va un gelato?>> mi chiese affacciandosi anche lui sul fiume.
sorrisi annuendo, non potevo di certo rifiutare una coppetta cioccolato e vaniglia, soprattutto se offerta da lui. uscimmo felici dalla pasticceria continuando a mangiarlo mentre giravamo per la città ammirando le vetrine illuminate dei negozi. mi sembrava di essere ritornata a cinque anni prima, quando due ragazzini innamorati per divertirsi avevano solo bisogno della loro presenza.

arrivammo in una piazza dove la folla, concentrata al centro di essa, era intenta ad ammirare un violinista e un cantante dalla voce calda che suonavano le note di "Achilles Come Down".
<<ho sempre voluto ballare su questa canzone>> confessai a Jay.
<<bhe, mi sembra il momento giusto per realizzare questo desiderio>> disse porgendomi la mano e trascinandomi all'interno di quell'enorme cerchio dove iniziammo a farci trascinare da quella musica.
improvvisamente tutto sembrava avere un altro aspetto e le sensazione percepite dal mio corpo iniziarono a farsi più forti. il vento che mi accarezzava i capelli e muoveva la gonna del vestito che indossavo, i nostri corpi che andavano mescolandosi e le sue mani fredde sulla mia pelle e sulle mie gambe nude, iniziai ad amare quel contatto che mi riportò ai miei giorni passati. i suoi respiri affannosi che mi sfioravano il collo e i suoi sguardi nascosti dai capelli biondi, che in quel momento non ammiravano nient'altro che me.

<<ti amo ancora>> mi lasciai scappare sussurrandolo guardandolo negli occhi.
non saprei dire se fosse riuscito a capirmi, ma compresi che era meglio interrompere quell'atmosfera. <<scusami>> gli sussurrai ancora per poi incamminarmi il più lontano possibile da quella piazza, da quella folla, da lui.

sentivo ancora quei vìolini risuonare nella mia testa mentre correvo verso la via di casa e la sensazione delle sue dite ancora intrappolata sulla mia pelle continuava a farmi sentire in colpa.
mancavano solo due settimane al nostro debutto, due settimane a quando il mio fidanzamento con Heeseung sarebbe stato reso ufficiale e io iniziavo già a sentire l'ansia di quel momento. lo amavo, amavo Heeseung con tutta me stessa ma ciò avrebbe segnato l'inizio del percorso che avremmo vissuto insieme, il mondo ci avrebbe visto come un'unica cosa, sapendo che io appartenevo a lui e lui apparteneva a me. ma perché il solo pensiero mi faceva così paura?
era successo tutto così in fretta. solo fino a pochi mesi prima non avevo idea di cosa ne avrei fatto della mia vita una volta finite le superiori. avevo paura di vedere in faccia la gente e passavo ore all'interno della mi camera per poter scappare da quella realtà che non riuscivo più a vivere.
e se non fossi andata a quella festa? se non avessi preso quella maschera? forse erano queste le domande che mi facevano più timore, bastava solo una piccola variazione, che questo presente non sarebbe mai esistito.

quando arrivai a casa, mia madre non era presente, ma un messaggio lasciato attaccato al frigo affermava che sarebbe tornata a breve.
dopo aver fatto una doccia, mi buttai sul letto e chiusi gli occhi. improvvisamente i ricordi più belli passati con Heeseung iniziarono a comparire, facendomi rilassare fino al completo sonno.

quando riaprì gli occhi, svegliata dalla suoneria del mio cellulare che annunciava un messaggio, l'orologio digitale poggiato sul mio comodino segnava le 4:15 del mattino.

heeseung: sicuramente starai dormendo, ma ho appena finito di registrare la demo per il nostro brano. era da un po' che avevo in mente queste parole e finalmente ho avuto la motivazione e l'ispirazione giusta per trasformarle in testo. fammi sapere cosa ne pensi

feci partire l'audio dalla durata di 3 minuti che mi era appena stato mandato, appoggiando il telefono sul cuscino accanto a me.
chiusi nuovamente gli occhi, cullata dalla sua dolce voce accompagnata da leggere note del pianoforte. potevo già immaginare la nostra coreografia, dolce ma con passi forti, piena di passione e voglia di legarci l'uno con l'altro.

__________________

spazio autrice.

non so veramente come scusarmi per questa lunga assenza, ma dopo un lungo periodo ho finalmente avuto l'ispirazione per scrivere questo capitolo.

mi siete mancati, e spero che abbiate passato delle bellissime giornate

-izumi

Should we dance? || Heeseung x Reader ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora