In quel momento Kaz non aveva molto appetito, la cosa non lo stupì. Era pensieroso, progettava i suoi piani, come al solito. Quella mattinata aveva lasciato il bastone al Club dei Corvi per evitare che lo riconoscessero e le lunghe camminate lo avevano sfinito. Chissà se un giorno avrebbe potuto correre di nuovo, senza quel dannato aggeggio che doveva portarsi dietro ogni volta.
Era disteso sul divanetto del suo attico, quando gli occhi gli caddero sulla lettera che Inej aveva lasciato l'altra sera. Era ancora là, sullo scaffale dove lui l'aveva poggiata quando lei se ne andò. Adesso stava seriamente pensando di aprirla ma si ricordò che aveva affari più importanti di una stupida cotta adolescenziale. Tra qualche ora sarebbe venuto a parlare con lui un uomo, la sua opportunità di chiudere quella storia con Pekka Rollins.- È davvero buono! - commentò Inej divorandosi pure il piatto.
Quello era un pranzo diverso perché non era stato preparato dalle cameriere ma da Wylan, tutto da solo! Beh, con un piccolo aiuto: non potendo leggere, la ricetta veniva dettata da Jesper che ogni tanto faceva qualche scherzo e confondeva il ragazzo.
- Mio figlio ha davvero talento, non sapevo che cucinassi, tesoro. - disse Marya stupita.
Wylan agitò la mano mostrando modestia ma sapeva di essere bravo. Negli ultimi tempi aveva provato spesso a preparare dei dolci ma mai ancora un piatto completo e, a quanto pareva, eccelleva anche in quello, dandogli più fiducia in sé stesso.
Per Inej tutto ciò era fantastico, si sentiva più tranquilla e rilassata anche se non era ancora a proprio agio quando il maggiordomo o una cameriera si riferivano a lei come "signorina", parlandone in modo troppo formale. Le piaceva stare in quella casa, ma aveva sempre vissuto in modo semplice, per lei era solo una situazione temporanea.Durante il pomeriggio, arrivò una lettera a casa Hendriks. Wylan e Jesper erano in città a sbrigare affari legali e a visionare documenti che ci mettevano troppo tempo per essere approvati. Marya andò alla porta per vedere chi avesse suonato il campanello, la aprì e un uomo abbastanza giovane le chiese di un certo signor Rietveld. Marya pensò che avesse sbagliato casa, lì non c'era nessun Rietveld ma il ragazzo insistette che l'indirizzo era corretto. Allora Inej, che aveva sentito il campanello, scese le scale e si trovò di fronte a qualcuno con un viso vagamente familiare. Ho già visto questo ragazzo ma non ricordo dove.
Poi intervenne tra i due, dicendo che la lettera era per lei, l'uomo allora gliela consegnò e riferì alcune parole del mittente.
- La Signora Van Housen vorrebbe sapere chi erano i due ragazzi che si sono presentati da lei questa mattina. -
Inej non capì subito, immaginò che avesse a che fare con Kaz, solo lui poteva andare da una come Tante Heleen. Si ma per dirle cosa? Che diavolo ha combinato questa volta?
La ragazza non sapeva se rivelare il nome di Manisporche o ignorare la domanda.
- Non saprei di preciso, abbiamo più di un ragazzo che lavora per noi. - pronunciò come se fosse lei a capo di qualsiasi cosa avesse detto di appartenere Kaz. Allora l'uomo se ne andò con un'espressione in po' infastidita per non aver ricevuto una risposta precisa.
- Chi era? Lo conosci? - domandò curiosa Marya.
- Solo uno dei tanti postini. - la tranquillizzò, poi entrambe ritornarono a quello che stavano facendo.In realtà, Inej si stava ricordando sempre di più il nome di quel ragazzo. Si faceva chiamare Tai ma dubitava che fosse il suo vero nome. Non lo vedeva da più di due anni ma era sicura che fosse quel ragazzo che a volte entrava nelle camere delle ragazze che lavoravano al Serraglio e controllava che fosse tutto come Tante Heleen desiderava. Spesso si fermava nella sua stanza quando era da sola, lei gli piaceva anche se non la conosceva nemmeno. Era bella perché diversa, aveva una pelle più scura, degli occhi più splendenti, delle labbra più colorate. Non l'aveva mai vista sorridere ma a lui non interessava il suo viso. Più volte di notte lei si svegliava e lo trovava nel suo letto, poi nelle sere successive prese l'abitudine di chiudere la porta a chiave ma lui non perdeva occasione per farle visita durante il giorno. Inej odiava quel posto. Odiava tutti quelli che stavano lì. Odiava anche un po' sé stessa per non essere riuscita a scappare prima. Non riusciva a capire come il suo passato la ritrovasse sempre, ovunque andasse.
Non aprì la busta, lesse solo il nome del mittente e del destinatario.
Al Signor Rietveld
Da la Signorina Heleen Van Housen
Si fa ancora chiamare signorina, quella vecchia strega, pensò. Rietveld, sono sicura che c'è di mezzo Kaz.
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Benvenuti a Ketterdam [IN CORSO]
FanfictionPekka Rollins deve morire. C'è uno straniero nel Barile. Un ricco ragazzino che ha sentito storielle e leggende di vecchi criminali. Uno studente che si è perso e che per caso, o per fortuna, incontrerà Manisporche. Vi consiglio anche di dare un'o...