21. La violenza risolve tutto

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Erano passati forse solo quindici minuti e Kaz stava già perdendo la pazienza. In tutte le volte che aveva preso in ostaggio delle persone, quella era la peggiore: avrebbe dovuto impegnarsi di più per essere credibile ma lui aveva fretta. In qualsiasi modo tentasse di spaventare i tre uomini legati, loro non confessavano nulla, stava quasi per rinunciare.
- Magari non sanno davvero niente di questo accordo con Pekka. Forse tutto questo è stato inutile e non era… - Ryker espose timidamente la sua opinione.
- No, - lo zittì, - non dirlo nemmeno. - 
Manisporche era testardo, molto, e quella notte voleva ottenere i risultati che desiderava, le informazioni di cui aveva bisogno.
Anche Nina, per quanto determinata fosse, iniziava a pensarla come Ryker e si rifiutava di utilizzare ancora i suoi poteri su quegli uomini. Jesper si sentiva in bilico, era come se dovesse scegliere tra i suoi due cibi preferiti e lui non voleva farlo. Infine decise di sganciare un ultimo pugno verso l'uomo a destra, quello che sembrava messo meglio per poi allontanarsi da loro.
- Basta ragazzi, non voglio che litighiamo per colpa di Kaz e dei suoi piani idioti. - 
- Quindi sarebbe colpa mia e dei miei "piani idioti" adesso? - ribattè nervoso.
Lo zemeni non desiderava questo, ci teneva all'amicizia di Kaz e per evitare eventuali scontri lasciò l'edificio, seguito da Ryker con passo incerto e Nina.
Il silenzio ritornò a regnare. 

Un forte tonfo risuonò per tutta la stanza, risvegliando i tre salami. 
- Benissimo, allora farò tutto da solo, come sempre! - si disse. 
Rivolse lo sguardo ai criminali davanti a lui mentre si tirava indietro i capelli con la mano guantata. 
- Come al solito, l'unico di cui posso fidarmi sono io stesso. - iniziò a mormorare, - Questi lavori difficili è meglio che li faccia Manisporche. - 
Poi pensò a un momento non troppo lontano nel tempo ma riguardante una situazione completamente differente: l'occhio cieco di Oomen. Il gigante criminale spia delle Punte Nere si era messo d'accordo con Rollins e quando Kaz lo scoprì, non perse un momento a fargliene pentire. Gli venne in mente la vicinanza che non aveva considerato su quella barca, il suo guanto che lentamente sfiorava l'occhio dell'uomo per poi inserirsi in quella cavità, le urla di terrore che aveva lanciato quella volta e la spinta finale, in acqua, senza nessun rimpianto. 
Quella volta aveva chiaramente detto "il mio Spettro avrebbe pietà ma grazie a te non è qui per intercedere in tuo favore". Fu sollevato che questa volta Inej non aveva interagito con quei criminali, ma pensò che la situazione potesse essere abbastanza simile, se fosse qui, lei sarebbe contraria. 

Kaz però aveva bisogno di certezze e doveva averle.
- Sentite, ragazzi, - gli sussurrò abbassandosi impacciatamente, - Se voi mi dite quello che ho bisogno di sapere, vi libero, ok? - 
Rimasero zitti con le loro stupide facce impassibili.
- Ditemelo! - urlò e il suono della sua voce rauca riecheggiò per l'enorme sala. 
Ancora non parlavano ma Kaz non aveva più tempo da perdere così prese il suo bastone e cominciò a colpire violentemente le loro gambe. 
- Vi serve la bocca per parlare, non i piedi, quindi, se non volete diventare come dei vecchi rincoglioniti con il passeggino, parlate ora! - 
I tre cominciarono a convincersi di desiderare ancora camminare come delle persone comuni. Kaz ne colpì uno ancora più forte, il dolore si faceva sentire mentre l'uomo resisteva in silenzio. Si lanciarono occhiate sottomesse e al terzo colpo quello a destra aprì bocca. 
- E va bene! Te lo diremo. - si arrese accompagnato da un ghigno compiaciuto di Kaz.
- Quindi sei davvero tu Manisporche? - chiese quello al centro che ottenne uno sguardo carico di rabbia in risposta. 
- Geels vuole più potere, come tutti. Sono sempre quelli a capo di tutto che vogliono sempre di più, non gli basta nulla di quello che hanno. -
- Stringi. - lo intimidì. 
- Geels voleva controllare la città e si vuole servire di Rollins per arrivare ovunque. -
Kaz esplose in una risata inquietante.
- E come spera di farlo? È Pekka che vi controlla tutti, non c'è n'è uno di voi che non sia sotto il suo comando. -
- Il luogotenente ha stretto questo accordo per fare affari anche con mercanti esteri. Sperava di ampliarsi e costruirsi una flotta sua. - 
- Un bel sogno, ora raccontami la realtà. - 
Il tizio a destra stava parlando di quello che aveva sentito origliando dallo studio di Geels mentre Kaz prestava attenzione. 
- Ho sentito che faranno un grosso colpo e che hanno intenzione di sottomettere il Consiglio delle Maree. - 
Kaz aveva sentito bene, gentaglia come Geels che aveva a che fare con l'importante Consiglio delle Maree di Ketterdam. Ha! Piuttosto è più facile lanciarsi dal quinto piano e sopravvivere. Non riusciranno mai a portarli dalla loro parte, sarebbe più intelligente richiedere l'intervento della Stadwatch e appropriarsi della città. 
Evidentemente Geels non era così furbo come pareva. 
- Vogliono appropriarsi anche dei locali più importanti del Coperchio, mi sembra che avesse accennato a una certa donna… o a un animale? Ricordo la parola "pavone". -
Questo bastò a Kaz per capire che anche Heleen stava facendo affari con Pekka. Quella maledetta donna… 

Benvenuti a Ketterdam [IN CORSO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora