31. The loneliest

13 0 0
                                    


- Ma non è possibile! Ci sarà un modo o qualcosa che si può fare… -
- Jes, è così e basta, mettitelo in testa, non so leggere. -
- Si ma, dico, hai mai provato dall’inizio? Intendo, anche solo una lettera singolarmente, non una parola. -
- Dall’inizio, davvero? Wow, chissà come mai non mi è venuto in mente prima… -
Non posso credere a quello che sto sentendo, assurdo. Non si sa per quale motivo, ma quella mattina Jesper si era fissato che avrebbe scoperto perchè il suo ragazzo non sapeva leggere.
- Forse non funziona perchè sono dislessico, ci hai pensato? -
Alla cameriera, che lavorava in quella casa da anni, scappò un sorriso. Tutta quella faccenda aveva meno senso di una torta senza panna. Consegnò il suo tè caldo alla signora Hendriks, che la ringraziò gentilmente, e tornò dai ragazzi per spiegare allo zemeni che no, non si può imparare a leggere da un giorno all’altro.
Bussarono una prima volta, ma non lo sentì nessuno, poi una seconda volta, più deciso, e il maggiordomo andò ad aprire.
- Salve, c’è Jesper in casa? - domandò una voce femminile.
Il ragazzo si avvicinò alla porta ma quasi non riusciva a credere ai suoi occhi, era davvero lì! Allora chiamò Wylan che già seccato se la prese con comodo.
- No, non ci credo! Pensavo che… Nina! - non riuscì a dire altro.
Non avevano bisogno di troppe parole, solo di un grande abbraccio. Dopo fecero accomodare la ragazza in casa e le offrirono qualcosa. Lei accettò solo del tè, era ancora troppo presto per qualsiasi cosa.
- Ragazzi, mi dispiace ma ho una quasi brutta notizia: me ne vado, torno a Ravka. - annunciò.
I due non sapevano come rispondere, ne erano sorpresi ma del resto sapevano che sarebbe successo prima o poi, è giusto che ognuno torni a casa. Ovviamente gli dispiaceva, Nina era una fantastica amica, divertente e coraggiosa, ma non possiamo negarle le sue scelte. Parlarono per un po’, si raccontarono delle vicende recenti e risero dei vecchi ricordi, gli venne un po’ di nostalgia e lei pensò  quasi quasi resto qui, finché non nominò la loro amica Inej. Era sorpresa che non si trovasse lì, dove credeva che vivesse prima di organizzare meglio la sua vita.
- Ehm, non lo sai? Strano che non ti abbia avvisato. - disse Wylan.
- Avvisato di cosa? - chiese confusa.
- Anche lei parte. -
- Ah davvero? Allora è riuscita a trovare la nave e una ciurma per fare il giro del mondo e aiutare le persone bisognose! Ma è fantastico! - esclamò Nina.
- Beh, in realtà la storia è un po’ diversa… - confessò il biondo, rendendo Nina ancora più turbata.
- Inej è dovuta tornare a Ravka ovest con i suoi genitori per non metterli in pericolo. - disse Jesper tutto d’un fiato.
- Ah, non me l’ha detto. Effettivamente non ci siamo ancora viste, speravo di incontrarla qui. - mormorò la ragazza dopo una breve pausa. - Avevo anche intenzione di far visita a Kaz, pensate che sia così impegnato da non potermi salutare? -  Dopo tutto, non è rimasto più nessun altro che mi interessa veramente.
- Si certo, troverà un momento per parlarti. - Wylan notò che il viso della ragazza si era spento dall’annuncio riguardante Inej e cercò di incoraggiarla dicendole che loro due si sarebbero sicuramente riviste a Ravka, non sarà tanto difficile facendo parte dell’esercito.
Poco dopo lei decise che si era fatto tardi e a malincuore riabbracciò i ragazzi e salutò la signora Hendriks, per poi uscire dalla villa e dirigersi verso lo Stave dell’Ovest.
Oh Kaz, chissà se sa già tutto…

La sveglia rimbombò anche nelle orecchie degli studenti sempre più svogliati man mano che si avvicinava la stagione calda. I giovani allievi dell'accademia non volevano starsene in classe per tutte quelle ore, a parlare di cose noiose come il commercio di frutta o i metodi per risolvere un problema di algebra. Fogli e volantini venivano appesi alla bacheca della scuola e annunciavano festival culturali e progetti artistico-musicali ai quali molti non vedevano l'ora di partecipare. Alcuni studenti venivano spesso distratti dalla fioritura dei tulipani e delle camelie, con i loro colori brillanti e coinvolgenti, anche solo per cercare una via di fuga dalla monotona vita scolastica: era ormai primavera inoltrata e a breve l'anno sarebbe terminato.
Ma per ora lei era lì è lì doveva stare, altrimenti…

Benvenuti a Ketterdam [IN CORSO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora