11. Fuorilegge in celeste

124 8 1
                                    

Ryker non era sicuro ma credeva di aver superato la prova. Però gli era sembrato strano che quel ragazzo volesse incontrarlo di nuovo, forse era per ammetterlo in quella strana organizzazione? L'unica persona a cui aveva detto tutto era il suo grande amico Morguen e il suo commento era stato ovviamente "Non conosco questo tizio ma sono sicuro che non è un supereroe che salva i bisognosi". Già, aveva piuttosto l'aria da giovane supercattivo e anche se i suoi modi sembravano abbastanza neutri, non aveva visto dei comportamenti "da cattivo" ma nemmeno "da buono".
Esistono davvero persone cattive e persone buone? Ryker pensava che la gente era entrambi: tutti hanno una metà cattiva e una metà buona, in alcuni una delle due è più debole, così l'altra prevale, ma tutti amiamo qualcosa o qualcuno ed è quello che alimenta il nostro lato buono, per quanto in svantaggio possa essere.
A quanto pareva, le lezioni di filosofia davano i suoi frutti.

- Ehy Ryk, non mangi? - chiese il suo compagno di stanza Chris, ricordandogli che era ora di cena.
- Sì, arrivo. - rispose con noncuranza.
Chissà che deve dirmi, pensò riferito all'incontro serale. E se portassi qualcuno? Non dovrebbe essere un problema grave, no?
Ryker si alzò dalla sedia, la scrivania davanti a lui era un disastro, come il resto della camera, ma non gli importava molto, mica doveva fargli visita il re di Ravka. Lasciò tutto com'era e si precipitò nella mensa dove alla maggior parte degli studenti venivano serviti i pasti, "gli altri erano troppo ricchi e snob per poter abbassarsi al livello di quei contadini" diceva Chris. Ryker non sapeva se prenderla come un'offesa, dato che veniva da una famiglia di umili agricoltori, o lasciar correre.

Mentre si puliva la bocca educatamente, al contrario di Chris che non riusciva a non imbrattarsi sempre con il suo piatto di spaghetti al sugo, Ryker propose di accompagnarlo quella sera. Eve accettò, mostrandosi già divertita, anche Chris fu subito d'accordo ma Morguen non si fidava della gente del Barile. Una volta suo padre cade nella trappola di uno di quei criminali e un'altra lui stesso fu derubato da uno scaltro ladro con il bastone, quando lo capì fu troppo tardi perché lui non c'era più, era letteralmente scomparso. Ryker pensò di chiederlo anche a Dwenn ma alla fine non lo fece. Non insistettero con Morguen, sapevano che era inutile. Terminarono il loro pasto e andarono a prepararsi.
- Sei sicuro di quello che fai, Ryk? - domandò Morguen, lui era sicuro che l'amico non era stato invitato al Club Cumulus per giocare, - Chissà che avrà in mente quel criminale... -
- Non è un criminale! Almeno, credo di no. - ribatté infilandosi le scarpe nere di cuoio.
- Lo spero per te, Ryk. -
- Tranquillo, non mi caccerò nei guai,se è questo quello che temi. Sono abbastanza sveglio.-
Il suo amico annuì non proprio rassicurato e lo salutò andandosene con la sua ragazza. Dopo poco spense le luci e anche lui uscì dalla camera. Chris era stato il primo a prepararsi e da almeno mezz'ora non si era fatto vedere, probabilmente stava escogitando qualcosa.

Arrivarono al punto di incontro alla spicciolata, Ryker fu l'ultimo. Il Club Cumulus era lontano dall'università e Kaz sapeva che Ryker non avrebbe trovato la strada da solo, così gli disse di farsi trovare lì. Gli aveva chiesto anche se avesse un completo celeste, domanda strana alla quale Ryker rispose negativamente, allora Kaz aveva promesso che se ne sarebbe occupato lui.
- Ce ne hai messo di tempo! - esclamò Chris che era già lì da un po'. Lui cercò di scusarsi in modo un po' impacciato, giustificandosi con il fatto che il trasporto tra canali non era così rapido come ricordasse.
Chris era vestito come al solito con abiti casual che portava con raffinatezza e spavalderia, Eve era davvero carina, quel filo di trucco le stava veramente bene, ma lo sguardo di Ryker era occupato a stupirsi per quell'invitata inattesa. Chris aveva deliberatamente portato Imogen che civettava con lui da quando erano usciti. Ryker non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, tra l'acconciatura elegante e il vestito pieno di strass sembrava stesse per partecipare a una festa importante. Ovviamente lei non si accorse nemmeno del suo arrivo, solo dopo che Chris si voltò verso il ragazzo, lei lo salutò accompagnando il gesto con un sorriso, un accenno di un falso sorriso, si accorse lui.
- Possiamo andare o aspettiamo ancora qualcuno? - chiese leggermente imbarazzata Eve.
- Lui non c'è? Aveva detto di incontarci qui. - disse Ryker.
- Lui chi? - Il ragazzo non spiegò nulla di quello che doveva accadere per il semplice fatto che non lo sapeva per certo neanche lui.

Ponte di Zent, tra il Distretto Finanziario e lo Stave dell'Est, ore 22:30, nel buio intorno si vede uno scintillio: è il metallo della testa di corvo del suo bastone.
Kaz si presentò con un insolito ritardo, era stato tenuto troppo a lungo da uno dei clienti al Club Cumulus, poi finalmente inquadrò Ryker ma si innervosì vedendo altre persone non richieste.
- Le ho invitate io, spero non sia un disturbo. - esordì lui. Kaz non rispose, si limitò a cedere al ragazzo un paio di pantaloni e una giacca azzurri, gli stessi che indossava lui sotto il cappotto nero.
- Aspetta, ti ho già visto! - disse Imogen, - Tu eri quello dei guanti, stamattina al bar. -
Gli altri si stupirono che Imogen potesse conoscere un tipo del genere, ma dopotutto, Imogen conosceva tanta gente.
Ryker aveva capito che doveva cambiarsi ma per strada dove sarebbe dovuto andare? E dove avrebbe messo i suoi vestiti?
- Ti cambierai arrivati lì. - rispose come se potesse leggerlo nel pensiero. - Dobbiamo fare ancora strada, sbrigatevi. - ordinò, come se quello con la gamba rotta non fosse lui ma gli altri.

Lungo la strada passarono tra vicoli nascosti, marciapiedi illuminati e canali trafficati, ci volle un po' per arrivare nella zone dello Stave dell'Ovest, probabilmente si erano fatte quasi le 23:20.
- E anche stasera si torna sgattaiolando tra i corridoi bui come dei gatti. - commentò Chris verso Eve, - Il nostro Ryker sta diventando un fuorilegge! - A quella battuta Kaz si concesse una breve risata, gli ricordava Jesper.
Intanto Imogen si stava annoiando e si avvicinò a Kaz iniziando a fare insulse domande alle quali lui non aveva voglia di rispondere.
- Lavori al Club Cumulus? Come hai ottenuto la divisa per Rachel? -
- Ryker. - la corresse, evidentemente non erano amici, non sapeva nemmeno il suo nome.
- Hai dei splendidi capelli! - finse tentando di toccarli, lui accelerò il passo.
- Sei di qui? Perché mi sembra strano che non ti ho mai incontrato prima di oggi. - agitò le sue lunghe ciglia, - Hai sempre questa espressione così seria? Sembra che ti è morto il cane! - cercò di scherzare, ottenendo solo l'effetto contrario.
- Strano, porti il bastone. Ormai non ce l'ha neanche mio nonno. -
- Mi serve, non è per bellezza. - disse lui.
- Cos'è? Un uccello? - chiese riferendosi alla testa del bastone.
- Un corvo. -
- Un corvo, - ripetè lei interessata nel farlo parlare, - e ha un significato particolare per te? - pensò di mettere al centro della conversazione quel pezzo di legno dalla quale non si separava mai, ma Kaz non disse nulla a proposito.
- Posso farti una domanda privata? Sei fidanzato? - chiese stanca di girarci ancora intorno.
Kaz non sapeva come ribattere, era una domanda tanto normale che, a uno così lontano dalla normalità, nessuno aveva mai posto. Fu sincero ma non del tutto.
- No e non mi interessi. - ringhiò deciso e la ragazza, sentendosi spregiata e quasi offesa, lo lasciò perdere, anche se la sua aria misteriosa la affascinava molto. Certo, anche per lui una ragazza così era attraente ma con tutti i problemi e i traumi da cui sarebbe voluto fuggire, non facilitavano le relazioni.
Kaz si ricordò che una volta, prima di Inej, c'era una ragazza tra gli Scarti, si chiamava Imogen anche lei ma era totalmente diversa dalla ragazza che si trovava lì. Avrà avuto quattordici anni, non di più, ma già al tempo i suoi occhi emanavano quel disprezzo che si era insinuato nella sua anima.
In ogni caso, nel suo cuore, se ne aveva ancora uno, c'era solo Inej, per quanto non riuscisse ad ammetterlo.

- Siamo arrivati. - esordì Kaz, - Ryker, seguimi, voi altri, entrate se volete. - e condusse il ragazzo verso una porta sul lato dell'edificio utilizzata dal personale.
Rimasero un po' incerti, poi Imogen entrò e Chris e Eve la seguirono.
Eve non aveva mai giocato e non conosceva le regole di quei giochi, Imogen invece sembrava nel suo regno.
- Mio padre possiede una casa da gioco come questa, diciamo che ci sono cresciuta.- si vantò girando tra i tavoli per scegliere come passare la loro serata.
- Ma io non ho molti soldi da spendere. - confessò Eve che non era preparata.
- A dire il vero, io conosco solo la roulette russa, non so le regole degli altri. - disse Chris sottovoce.
- Beh, se vuoi te le spiego io! - si offrì Imogen, poi si indirizzò verso un tavolo dove giocavano a carte.
- Volete provare il Blackjack? - poi si rese conto che se non conoscevano le regole del poker, non sarebbero andati tanto lontano.
Sia Eve che Chistenian rimasero confusi e un po' disorientati in quel posto finché non videro Ryker accanto all'altro ragazzo, entrambi vestiti come i camerieri e i mazzieri del locale.

~ ♡

Sì lo so, non posto da un bel po' di tempo ma capitemi, non sono una persona che riesce a fare 3000 cose in una giornata.
Da qui inizia la storia quella bella, qualche capitolo più avanti e si sclera malissimo!
State guardando la serie netflix? Io sì e sto adorando tutto! I corvi sono fantastici, Inej è identica e non ho letto la prima trilogia ma mi sembra molto bella dalla serie tv.

Benvenuti a Ketterdam [IN CORSO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora