29. Rissa rissa rissa

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- Non voglio farti male anche se te lo meriteresti. Lasciala stare. - esordì il ragazzo.
- Grazie Ryk ma sto bene, ce la faccio da sola. - affermò lei con difficoltà. Era intenta a difendersi ma il suo sguardo tradiva la forza interiore, non poteva resistere da sola.
- Hai sentito? Sta bene, è tutto a posto, torna a sederti con il tuo ragazzo e lasciaci continuare. - grugnì come un maiale.
- Il mio ragazzo... cioè, Ronny non c'entra. Alzati. E fai alzare anche Eve. - affermò con il pugno serrato guardando quello scempio.
- Oh Eve, hai un fratellino molto premuroso. Peccato che non si faccia i cazzi suoi.-
Ryker tese una mano verso Eve mentre tossiva per il fumo. Quel tale non aveva intenzione di lasciare la ragazza, voleva divertirsi prima.
Quella fu forse per la prima e unica volta che Eve vide Ryker davvero arrabbiato: tirò un calcio alla gamba di Baatoh che si lamentò come un bambino, poi un pugno nella mascella adesso deviata. Probabilmente si fece più male Ryker che Baatoh ma non doveva darlo a vedere.
- Ripeto, non volevo farti male visto che Eve era molto vicina alla tua faccia, non mi hai lasciato scelta. - ripeté il ragazzo, prendendo come esempio un certo Brekker, cosa fortemente sconsigliata.
Il tizio lasciò la preda che si allontanò immediatamente e si sistemò cercando di riacquistare un po' di contegno.
Il suddetto maiale intanto continuava a fare il gradasso minacciando Ryker in modo quasi stupido con i suoi cagnolini a fare da coro, patetico. (Perdonate l'insulto, i cani sono divinità in confronto a noi umani)
I due urlavano facendosi sentire in tutta la sala, disturbando alcuni dei giocatori più pretenziosi e servendo un chiassoso intrattenimento.
Certa gente dovrebbe essere bandita dai locali.
- Chi è che fa tutto questo casino nel mio club? E che puzza, che merda vi fumate, pezzi di drogati! - sbraitò ubriaco e nervoso il Bastardo del Barile.
Successe in un secondo, tutto andò in frantumi: la mente di Kaz non resse più e uno strano Manisporche si manifestò.

Nella mente di Kaz vorticavano pensieri e ricordi, brutti ricordi riguardo sé, suo fratello, il possibile piano di Pekka, i suoi debiti e gli altri corvi che lavoravano con lui. E su Inej, sul suo delicato volto stanco e sulla sua gamba ferita quando quella sera era tornata da un combattimento con Jesper. E su Ryker, sul suo comportamento tanto naturale accanto a Inej, sulle sue strane abilità da possibile criminale o politico, sulla sua camicia perfetta e le sue mani innocenti. Insopportabile, fastidioso.
In realtà era per lo più geloso del fatto che Inej preferisse quello studentello a lui, lui che la conosceva e l'aveva salvata. Lui con cui aveva passato tanti momenti difficili. Perché, che ho fatto che non va? L'ho sempre aiutata, le ho portato la sua famiglia, l'ho protetta, e lei che fa? Sceglie uno sconosciuto! Un misero studente che non sa nemmeno che cos'è realmente questa città.
Mi ha abbandonato, anche se lui non l'aveva mai lasciata svanire dal suo cuore.
Jesper è con Wylan e Inej con Ryker. Ѐ finita. Non ho più nessuno.
Hanno fatto bene ad andarsene, Jordie, non avevano il coraggio per vivere in questo mondo.
Finì di bere il suo bicchiere e lo poggiò con violenza sul bancone, poi uno strano odore invase le sue narici in maniera sempre più asfissiante, non era normale fumo. E faceva schifo. Kaz si voltò a destra e vide quasi una nuvola nera che faceva da alone a quel gruppo di ragazzi. La testa gli girava ancora, non aveva smesso. Tra quei ragazzi accadeva qualcosa che non riusciva a capire, una ragazza, troppo movimento, dei capelli molto scuri e ricci con un cappotto che aveva già visto: lo riconobbe. Ryker che stava decisamente troppo vicino a un'altra ragazza vestita di celeste, bastardo! Quel coso era fidanzato e non gli bastava, voleva anche la mia Inej.
La situazione tra Ryker e Baatoh sembrava risolversi ma un altro problema era alle porte: il Bastardo del Barile, era ubriaco e arrabbiato.

Ryker sperò ancora una volta che Kaz non lo avesse riconosciuto ma non solo le aquile, anche i corvi hanno un'ottima vista. Kaz cambiò subito espressione, sentì quel fuoco dentro di lui alzare la temperatura del suo sangue facendolo ribollire, scorreva e riscaldava ogni parte del corpo, dava forza, energia e vigore alle sue inarrestabili braccia.
Le mani guantate che non riusciva a tenere ferme, il respiro affannato, gli occhi sbarrati e una faccia tanto corrucciata da sembrare un toro pronto alla carica.
Per primo si rivolse agli amici di Dween che colpì potentemente avvertendoli di non portare mai più quella roba lì dentro.
- Intesi? - si assicurò torcendo le dita di Baatoh fino a sentirle spezzare.
Poi si girò e finirono uno di fronte all'altro.
- Tu, - esordì diretto verso Ryker, - che ci fai qui? Cosa vuoi ancora? -
Lo studente non comprendeva tale rabbia, gli altri cominciavano a spaventarsi.
- Non capisco, che intendi Kaz? -
Morguen si stupì del fatto che il suo amico conoscesse quel tizio fuori di sé e si avvicinò per tentare di far ragionare i due ma Kaz lo spinse.
- Questa è una questione tra noi due. - abbaiò e gli diede un pugno che fu schivato per un pelo. - Dimmelo, dimmi che non volevi farlo, avanti. Dillo, cazzo, dillo! - rilanciò il pugno con più vigore e stavolta raggiunse l'addome di Ryker.
Tutti intorno erano immobilizzati o si godevano lo spettacolo, alcuni clienti addirittura stavano scommettendo su chi dei due potesse vincere ed era Kaz che sembrava avere la meglio. I camerieri e i mazzieri cercavano un modo per risolvere la questione, qualcuno stava già chiamando i loro amici alla Stecca per ricevere aiuto.
- Sei stato tu, è tutta colpa tua! - urlava Kaz ma lo studente non aveva idea di cosa stesse parlando, continuava solo a schivare i suoi colpi. Poi arrivò la parola chiave.
- Tu hai preso Inej, me l'hai rubata! La mia Inej! Non era abbastanza avere una bella vita, un bel posto dove stare, degli amici o la tua ragazza? Dovevi per forza prenderti pure la mia Inej! -
- Chi sarebbe questa Inej, Ryk? - domandò legittimamente Chris, il quale cercava di stare alla larga da quel pazzo che gli rivolse uno sguardo mostruoso.
- Lei è... una ragazza che conosco, niente di più. - tentò di dosare bene le parole per non far venire strani pensieri a Eve.

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