Capitolo 4

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 Il fermento, l'ansia, le corse tra l'albergo e l'Ariston, custodie di abiti ovunque, spille, aghi e fili di cotone invadono la mia stanza. Sono passati dieci giorni da quando sono arrivata a Sanremo e mancano esattamente 48 ore alla prima serata del Festival. Sono nel caos più totale, soprattutto perché due giorni fa ho iniziato a mostrare gli abiti pronti ad alcuni di coloro i quali prenderanno parte al Festival che hanno scelto di affidarsi a me e con il mio team stiamo sistemando gli ultimi dettagli. Oggi, invece, sta toccando ad altri e nella mia vita sta regnando completamente il caos.

Perché al caos per i preparativi c'è da aggiungere anche il caos che si è creato con Damiano. Non ci parliamo da quando siamo arrivati qui, nonostante le occasioni per vederci e parlarci le abbiamo avute. Sapevo che il suo orgoglio avrebbe vinto su tutto e sapevo che sarebbe andata così, che la sua gelosia, ingiustificata, avrebbe preso il sopravvento anche per il più piccolo gesto di altri nei miei confronti. Ciò che mi pesa è il fatto di doverci comunque vedere, come accaduto in questi giorni e come accadrà nella prossima settimana. Se fossimo stati distanti, a questo punto, probabilmente, ci saremmo già detti addio, ma questa vicinanza forzata non aiuta, più me che lui.

Il mio cellulare squilla insistentemente da questa mattina e i chilometri percorsi per il via vai tra un camerino e l'altro e l'Ariston e l'albergo sono stati abbastanza. Per l'ennesima volta sento il telefono vibrare tra le mie mani. È una delle mie assistenti che mi farà ritornare, sicuramente, all'Ariston, da dove sono andata via due minuti fa per sistemare delle cose in camera.

"Emily dimmi" rispondo cercando di mantenere la calma.

"Becky, Elodie ha bisogno urgentemente di te per l'abito che indosserà nel medley" afferma e non le faccio terminare nemmeno la frase che sono già fuori dalla camera direzione Ariston.

Sono una maniaca della perfezione e cerco di accontentare tutte le richieste di chi si affida a me, ma credo di avere bisogno di soli cinque minuti di relax che, probabilmente, avrò al termine della prossima settimana.

Arrivo all'Ariston e trovo Elodie che sta provando uno degli abiti che dovrà indossare. Con l'abito che indossa al momento dovrà cantare e ballare e mi chiede di cercare di allentare i due orli laterali del vestito per permetterle di muoversi meglio, magari realizzando due piccoli spacchi sui due lati. Mi metto subito a lavoro per cercare di accontentarla, soprattutto perché lei è una delle mie fedelissime e quest'anno si cimenterà nei panni della co-conduttrice. Una sfida stra-meritata per una donna dal talento straordinario.

"Becky, i Måneskin chiedono una tua consulenza" fa capolino dalla porta Giulia, altra mia assistente.

Lascio Elodie nelle mani di Emily per gli ultimissimi dettagli sulle modifiche e comincio a camminare velocemente per raggiungere i Måneskin nel loro camerino.

"Adoro tutto ciò che hai creato per noi" urla Victoria non appena mi vede entrare dalla porta, gettandosi tra le mie braccia.

Mi soffermo ad ammirarla in tutta la sua bellezza nell'abito che ho creato per lei, poi guardo gli altri e sono così fiera di vedergli indossati gli abiti che ho pensato appositamente per loro. Thomas ed Ethan mi ringraziano e mi lasciano dei baci sulla guancia, mentre Damiano è fermo allo specchio a guardarsi con il suo pantalone nero e la sua maglia con scollo a V profondissimo che mette in mostra una parte del suo tatuaggio, quel tatuaggio che amo da impazzire.

"Siete soddisfatti?" chiedo per avere la conferma.

"Più che soddisfatti" rispondono in coro.

"Io avrei delle modifiche da richiedere" afferma Damiano, la voce fuori dal coro.

"Fino a due minuti fa era l'abito perfetto. Ora che succede?" domanda Victoria, mentre Ethan e Thomas si girano a fissarlo.

Damiano fissa insistentemente Victoria che poi si volta a fissare me. Questo scambio di sguardi sconvolge Thomas ed Ethan che cercano di capire cosa sta accadendo. Ma quando di mezzo ci sono Victoria e Damiano è difficile riuscire a capire quali siano le loro intenzioni, anche perché gli basta uno sguardo per capirsi e architettare le idee che gli frullano nel cervello.

"Ethan, Thomas perché non andiamo da Francesca e Fedez a fargli vedere i nostri costumi? Così Becky può sistemare il vestito di Damiano" afferma mentre esorta i due a lasciare la stanza.

Ci metto due secondi a capire cosa sta architettando la mia amica insieme a quello che dovrebbe essere il mio partner, o almeno così credo. Damiano le avrà chiesto di lasciarci soli, inventando la scusa dell'abito, forse anche prima che io arrivassi ed è per questo che mi hanno fatta chiamare con urgenza dalla mia assistente.

Cerco di fare finta di non aver capito cosa hanno pensato le due menti malefiche e dopo che Victoria ha chiuso la porta, mi avvicino a Damiano per cercare di capire che problema ha con l'abito. Proverò a stare al suo gioco, fin quando non deciderà di ammettere che ha pensato a tutto questo per restare da solo con me.

"Allora, qual è il problema?" domando per cercare di capire dove mettere mano.

"Vorrei che stringessi un po' il pantalone" - ammette - "Più o meno qui" continua indicando la parte alta del pantalone - "Lo sento un po' largo".

Prendo due spille per prendere le misure, ma non mi da nemmeno il tempo di sganciarle dalla maglietta che mi afferra i polsi e mi ritrovo con la schiena contro il muro e il suo corpo che preme contro il mio. La mia fronte contro la sua, le mie labbra ad un centimetro dalle sue. Sento il suo respiro diventare irregolare, ma adeguarsi al mio, come se in questo momento avessimo ritrovato la nostra stabilità. Mi guarda dritto negli occhi e dopo qualche secondo mi bacia, un bacio appassionato. Assaporo le sue labbra che non sento da un po' e schiudo le mie per fare spazio alla sua lingua, che freme per raggiungere la mia. Mi divincolo dalla sua presa ai mie polsi e raggiungo i bottoni del pantalone che indossa per sganciarli.

"A quanto pare non ero l'unico ad avere bisogno di tutto questo" afferma con un sorriso malizioso dopo essersi staccato dalle mie labbra.

I suoi pantaloni finiscono sul pavimento, mentre le sue mani raggiungono l'orlo della mia tuta e la fanno scivolare giù, insieme al mio intimo in pizzo nero e ai suoi boxer. Comincia a baciarmi il collo e con una mano accarezza il mio corpo, fino ad arrivare all'interno coscia. Con un piccolo gesto porta la mia gamba verso i suoi fianchi e delicatamente si impossessa del mio corpo, come ha già fatto altre volte. Stavolta, però, sento qualcosa di diverso in questo momento. Come se questi giorni passati senza parlarci, ma continuando a vederci gli abbiano fatto capire tante cose. Come se Damiano avesse avuto paura di perdere ciò che abbiamo costruito insieme. Ed è qui, in questo momento, con lui dentro di me, dopo un anno, che ammetto a me stessa di essermi innamorata di Damiano. E chissà se lui lo sta ammettendo a sé stesso.  

E prometti domani a tutti parlerai di me || Måneskin || Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora