Concerto che vai, caos che trovi. È sempre così nei dietro le quinte, qualsiasi sia l'artista da seguire. Gente che corre da una parte all'altra, abiti ovunque, truccatori e parrucchieri che rincorrono l'artista per gli ultimi dettagli prima dell'entrata in scena. Anche l'artista più ordinato ha il caos dietro le quinte, ma ormai mi sono abituata a tutto questo e non posso farne più a meno. E Antonio è tra i meno ordinati degli artisti che seguo, per questo, il caos è triplicato, nonostante io stia cercando di mettere un po' d'ordine da quando sono arrivata più o meno un'ora fa. Manca davvero poco all'inizio del concerto di Antonio e ho bisogno di sistemare le ultime cose prima di spedirlo sul palco.
"Anto, vieni qui. Fatti dare un'occhiata" richiamo la sua attenzione e lui si avvicina a me.
I minuti che precedono l'inizio di un concerto sono i più frenetici, ma stavolta è diverso. I minuti più frenetici sono stati quelli appena trascorsi, mentre adesso c'è una calma assoluta. Ad un tratto un fuggi fuggi generale che mi ha rimasta qui sola con lui. Un minuto di tregua, prima della tempesta, per tutti tranne che per me. Perché sono maniaca della perfezione e non lascio nessuno fin quando non lo vedo mettere piede sul palco con i miei occhi.
"Sono così felice tu sia qui" mi dice mentre gli sistemo la maglia che indossa per la prima parte del concerto.
"Te l'avevo promesso. Sono stata così impegnata in questo periodo con i Måneskin, l'Eurovision, che ho dovuto per forza di cose delegare il mio team. Cerco, però, di accontentare tutti quando posso e..." mi ritrovo la sua bocca sulla mia e le spalle contro il muro con il suo corpo che preme contro il mio. Le parole mi muoiono in gola e resto immobile per qualche istante, poi gli poggio una mano sul petto e lo allontano, mentre nella testa cominciano a frullarmi una quantità infinita di domande perché non capisco assolutamente il suo gesto, ma soprattutto a rimbombarmi in testa è la voce di Damiano che per un'intera settimana mi ha ripetuto di non fidarsi di lui, anzi me lo ripete da mesi ed io non gli ho dato ascolto.
"Ma che cazzo fai?" - gli chiedo furiosa camminando dall'altra parte del camerino per tenerlo lontano - "Ti rendi conto di quello che hai fatto?".
"Che c'è? Non posso? Damiano è geloso?" - domanda ed io spalanco gli occhi: come fa a sapere di Damiano? Come fa a sapere di noi? - "Non te l'aspettavi, sono stato davvero bravo. Peccato che non sia riuscito a separarvi" - il suo tono di voce è diverso da solito, dalla sua bocca esce solo odio ed io ancora non riesco a capire come faccia a sapere della mia storia con Damiano e perché avrebbe voluto separarci. Parla a raffica ed io non riesco a proferire parola - "Ti stai chiedendo come so di voi, vero?" mi chiede ed io annuisco, mentre lui prova ad avvicinarsi ed io cerco di tenerlo sempre distante, camminando dal lato opposto al suo - "Sono stato io a scattarvi quella foto all'Ariston e a mandarla ovunque. E non immagini quanto sono stato felice nel sentirgli dire che per lui eri nessuno. Vi ho scoperti quel pomeriggio all'Ariston e ho capito che per averti dovevo allontanarti da lui. Non mi hai mai detto nulla, ma si vedeva dai tuoi occhi tu fossi innamorata di qualcuno e quando ho scoperto che si trattava di Damiano, ho cercato in tutti i modi di separarvi" - comincia a raccontare tutto e solo in quel momento capisco che l'artefice delle mie sofferenze fino a questo momento è stato lui, una delle persone di cui mi fidavo - "Sono stato io ad inviare quel video a voi due dal Radio Italia Live e non l'ho fatto pubblicare perché altrimenti il gioco sarebbe finito troppo presto. Sono stato io a seguirti, ad inviarti messaggi anonimi, a chiamarti senza parlare, a far venire i paparazzi sotto casa tua per farci fotografare insieme. Sono stato io a fare tutto e, sono stato io ad aggredirti, ma quando ho capito che stavo andando oltre mi sono fermato e sono scappato" pronuncia quelle ultime parole ed io sono già in una valle di lacrime, non riesco a smettere di singhiozzare perché mai mi sarei aspettata che dietro tutto il mio male ci fosse lui, mai mi sarei aspettata potesse arrivare a tanto pur di avermi, mai mi sarei aspettata che avesse finto così bene. Non avrei mai immaginato potesse essere capace di comportarsi in due modi completamente diversi: quando ci incontravamo era la persona più buona di questo mondo, ma allo stesso tempo l'artefice di tutto ciò che mi stava accadendo.
"Mi fai schifo!" - urlo ad un tratto perché voglio che possano sentire tutti, voglio che possano sapere tutti ciò che mi ha fatto e quanto ha saputo fingere - "Mi fai schifo perché mi sono confidata con te, ti ho raccontato cosa mi stava accadendo, che avevo paura, mi hai detto che ci saresti stato per me e, invece, di fermarti dopo aver parlato con me, hai continuato e fatto peggio. Mi sarei dovuta fidare dal primo momento di Damiano, lui non ti ha mai visto di buon occhio e aveva ragione" - mi asciugo le lacrime e incontro il suo sguardo, ha gli occhi lucidi, ma ormai è troppo tardi per pentirsi - "Quando avrai il coraggio, prova a guardarti allo specchio e chiudi gli occhi dopo averlo fatto, la persona che guarderai non è quella che ho conosciuto io tempo fa. Vorrei chiudere gli occhi anche io per non vedere la persona che sei diventato, ma è troppo tardi per pentirsi e provare a tornare indietro" - lo guardo e i suoi occhi sono ancora più lucidi di prima, ma da dove sono non riesco a capire se sta piangendo - "E non piangere, o provare a farlo, non serve a niente".
"Dirai a tutti che sono stato io? Mi denuncerai?" chiede con la voce rotta.
"Sai bene che ho già esposto denuncia, te l'avevo detto quando ci siamo visti. Ma non deve interessarti cosa ho intenzione di fare, come a te non è interessato il mio dolore, come non ti è importato farmi del male. Lasciami in pace se non vuoi che la situazione peggiori" gli ordino e poi mi volto per lasciare quel camerino e andare via di qui.
"Volevo solo amarti come ti fai amare da lui...".
"Non è così che si dimostra l'amore e nessuno mi ama o mi amerà mai come mi ama lui" mi giro per guardarlo negli occhi prima di andare via, poi mi incammino verso l'esterno senza dare nell'occhio, anche se la maggior parte del suo staff è fuori in attesa dell'inizio del concerto. Nessuno mi chiede nulla, nessuno mi ferma e continuo a camminare spedita per scappare via da qui, via da questo incubo, via da una persona che credevo fosse diversa, via da una persona che mi ha causato solo sofferenze in questi ultimi mesi. Scappo via perché solo così potrò uscirne, scappo via perché solo in questo modo potrò dimenticare chi mi ha fatto tutto questo. Scappo via perché lasciarmi alle spalle tutto il male è l'unica soluzione per risollevarmi e il mio male, adesso, ha un nome ed un cognome: Antonio Aiello.
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E prometti domani a tutti parlerai di me || Måneskin || Damiano David
Fanfiction'E prometti domani a tutti parlerai di me'. La trama di questa storia è tutta racchiusa in questa frase. Se vi va, dategli una chance #1 in Musica #1 in Band #1 in Måneskin #1 in DamianoDavid #1 in EthanTorchio #1 in Ventanni