Capitolo 53

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Non so cosa accadrà, non so cosa potrebbe accadere, ma prima che qualcosa possa accadere, voglio vivermi un paio d'ore di tranquillità perché ne sento il bisogno dopo tutto il caos che mi ha accompagnata in questi mesi. Ne sento il bisogno perché adesso conosco la verità e, nonostante faccia male, so chi ha provato a ferirmi, so chi ha provato a separarmi da Damiano e, forse, non ho più paura. Quella paura che mi ha accompagnata nei mesi scorsi, quella paura che mi ha perseguitata ogni qual volta rientravo a casa, quella paura che mi ha spinta ad andare in terapia, a denunciare e a provare a trovare una soluzione, quando la soluzione era più vicina di quanto credessi. E mi pento di non essermi mai accorta di nulla. Mi pento perché Damiano ha provato in tutti i modi a farmi rendere conto dei sentimenti che Antonio provasse per me, così come l'ha fatto Victoria, ed io non ho mai dato ascolto a nessuno dei due e, adesso, non posso fare altro che dargli ragione, anche se non è ciò che vogliono. Volevano proteggermi, anche se non sapevano cosa stesse facendo. Volevano farlo perché avevano notato solo degli sguardi diversi dal solito e quelli sarebbero dovuti essere un campanello dall'allarme, ma non lo sono stati e mi hanno solo tenuta lontano da Damiano per un po', perché non gli credevo. Ora, invece, so che ciò che aveva visto era tutto vero e che Antonio avrebbe voluto amarmi al posto suo, per questo non era mai corso buon sangue tra i due e non correrà mai più.

Mi giro e rigiro nel letto, la luce penetra dalle finestre e stringo le palpebre per evitare che mi entri dritta negli occhi. Non so quanto ho dormito e che ore sono. Ricordo solo che dopo la doccia con Damiano ci siamo fiondati insieme a letto e siamo rimasti a coccolarci per un po', poi sono crollata tra le sue braccia, nel mio posto sicuro. Ma adesso non sento le sue mani sul mio corpo e non sento le sue braccia stringermi forte. Tocco con una mano l'altro lato del letto e non c'è accanto a me. Respiro profondamente e poi provo ad aprire gli occhi per capire dove sia, ma soprattutto che ore sono. Mi aspetta una lunga giornata di lavoro: i Måneskin hanno in programma la tappa di chiusura del loro tour, qui a Roma, per festeggiare con i fan la vittoria dell'Eurovision e ci sarà un tripudio di gente pronta ad accoglierli. Proprio per questo, dopo circa una settimana di calma apparente, si ritorna al duro lavoro e non vedo l'ora di poterlo fare, anche per provare a dimenticare ciò che ho scoperto ieri sera. Non so come ho fatto a dormire in tranquillità: sarà stata la presenza di Damiano o il fatto che avevo pianto così tanto che gli occhi facevano fatica a stare aperti. So, però, che non smetto di pensare ad Antonio e al fatto che non si sia degnato nemmeno di provare a scrivermi per sapere come stessi. Ennesima dimostrazione del fatto che lui sperava solo che lasciassi Damiano e che di me poco gli importava. Ha detto di amarmi, ma forse non così tanto da preoccuparsi per me dopo la sua confessione.

E come sempre, il lavoro proverà a farmi allontanare dal caos della mia vita privata e al seguito dei Måneskin avrò così tanto lavoro da fare che dimenticherò anche come mi chiamo, figuriamoci se non riuscirò a dimenticare ciò che mi ha fatto Antonio.

Guardo la sveglia sul comodino e segna le dieci. Spalanco gli occhi e mi metto a sedere in pochissimi secondi. Sono in ritardo e i Måneskin mi staranno sicuramente aspettando al palazzetto in cui si terrà il concerto di questa sera. Non capisco per quale assurdo motivo Damiano non mi abbia svegliata, eppure gli avevo detto di farlo ieri sera prima di andare a dormire. Anche se, al momento, non so nemmeno dove sia lui e se sia ancora qui a casa, o se sia già con i ragazzi. La risposta la trovo al mio fianco, quando mi volto sul lato del letto in cui dorme lui e ci trovo una rosa rossa con un biglietto: 'Riposati, oggi non lavori. Sappiamo già cosa indossare perché sei maniaca della perfezione e prepari tutto sempre in anticipo. Ti aspettiamo stasera per assistere al concerto, almeno potrai goderti, per una volta, ciò che curi con tanta passione e dedizione. Il pass è sul tavolo in cucina con la colazione già pronta. Mi raccomando metti le calze a rete e il tacco, splendiamo in questa notte grigia. Ti amo. P.S. Parlo io con i ragazzi, stai tranquilla'.

E prometti domani a tutti parlerai di me || Måneskin || Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora