Capitolo 30

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Restiamo lì seduti per un tempo che mi sembra infinito e non riesco a sciogliermi dall'abbraccio di Damiano e Victoria perché mi sento così al sicuro tra le loro braccia che ho paura di liberarmi. Ho paura che una volta libera potrei tornare a respirare in modo irregolare, potrei ricominciare a tremare e a piangere, come ho fatto fino a poco tempo fa. Ma so che se dovesse accadere, loro, saranno comunque qui, pronti a farmi ritornare a stare bene.

"Ci vuoi dire che è successo?" mi chiede Vic alzando la testa dalla mia schiena, poi la sento scostarsi e alzarsi per andare a sedersi sul letto.

Scuoto la testa tra le braccia di Damiano e lui mi stringe più forte.

"Sei sicura?" domanda a sua volta Damiano e so che meritano delle spiegazioni, soprattutto perché sono corsi qui nel pieno delle prove e lo hanno fatto solo per me.

"Vic, mi lasci un attimo sola con lui?" sussurro con un filo di voce e lei si alza dal letto e lascia la stanza, chiudendo la porta alle sue spalle.

Prima di raccontargli tutto devo capire perché si è comportato in quel modo, perché ha deciso di vedere la sua ex e soprattutto perché non ha ritenuto corretto parlare con me e chiarire. Voglio capire, perché, poi mi ha raggiunta qui, anche se so che Victoria l'ha trascinato, forse anche senza dirgli tutto.

"Perché hai visto Lucrezia?" gli chiedo alzando la testa dal suo petto per guardarlo negli occhi.

"L'hai detto stesso tu. Sono un cretino. Volevo farti ingelosire, non sapevo ci avessero seguiti i paparazzi e non volevo lo scoprissi così" - mi lascia un bacio sulla fronte e poi fa un respiro profondo - "Scusami. Tu stai attraversando un periodo di merda ed io sono un immaturo del cazzo..." gli poggio un dito sulle labbra per zittirlo.

"Io avrei preferito venissi a parlare con me piuttosto che fare questi giochetti del cazzo. Hai 22 anni e lo capisco, ma io ne ho 28, sto vivendo una situazione assurda, soffro di attacchi di panico e devo stare anche dietro la tua testa che ti dice di reagire in modi assurdi alle discussioni che abbiamo. Non puoi scappare dalle tue ex ogni volta che accade qualcosa tra di noi" comincio ad urlare perché non ho bisogno di giustificazioni, soprattutto dopo questo momento.

"Non è mai accaduto..."

"Ed io che ne so che non mi stai mentendo?" so che non lo farebbe, ma avrebbe potuto reagire in questo modo anche in altre occasioni.

"Perché non lo farei mai. Non ho mai visto nessuna delle mie ex dopo una discussione con te. E ti giuro che non accadrà più. Ho cose più importanti a cui pensare..." - lascia in sospeso la frase e mi guarda negli occhi - "Mi è mancata la terra sotto i piedi quando Vic mi ha fatto leggere il tuo messaggio. Che ti è successo?" - domanda non staccando mai gli occhi dai miei e confermandomi che Victoria l'ha coinvolto in questa cosa - "L'ho trascinata qui in men che non si dica" afferma e per quanto possa essere stata lei a coinvolgerlo, capisco che lui ha fatto l'impossibile per essere qui nel minor tempo possibile e salvarmi dalle mie paure.

Prima che possa rispondergli, sentiamo bussare con la mano alla porta della camera. E vorrei dire che è Victoria, ma prima di lei arriva la sua preoccupazione mista a curiosità, quella curiosità genuina che è uno dei suoi punti di forza, perché se non fosse curiosa, non saprebbe come aiutarmi, ma soprattutto la sua curiosità la porta a tirarmi le cose di bocca. Riesce a tirarmi dalla bocca anche le mie paure più nascoste e lo fa perché gli attacchi di panico fanno soffrire anche lei e riesce ad aiutarmi ad uscirne proprio per questo. Perché se una cosa la vivi sulla tua pelle, sai come far uscire gli altri con un piccolo sforzo.

"Vic entra!" esclamo e la porta si apre subito.

"Siete ancora seduti lì terra?" chiede porgendo una mano a Damiano e l'altra a me per farci alzare.

E prometti domani a tutti parlerai di me || Måneskin || Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora