E prometti domani a tutti parlerai di me || Måneskin || Damiano David

Capitolo 43

Quando mi immergo nel mio lavoro perdo completamente la cognizione del tempo ed essere qui, a Rotterdam, a vestire i Måneskin per l'Eurovision, mi porta a dimenticare addirittura chi sono. Sono chiusa nei camerini da diverse ore e ho dato l'ultimo tocco al look odierno dei Måneskin per la prima prova sul palco dell'Eurovision che verrà mostrata al pubblico sul canale Youtube dell'evento. Così come a Sanremo, l'ultima parola deve essere la mia e questa regola sta cominciando a stressare anche me. Li ho seguiti fin dietro le quinte e li ho guardati dalla platea esibirsi per controllare filasse tutto liscio. Ed è proprio perché mi perdo nel mio lavoro che, ormai, cerco di pensare il meno possibile alla mia storia con Damiano. Le cose vanno relativamente meglio, siamo ritornati a parlarci e questo è un buon punto di partenza, ma non riusciamo a trovare dei momenti per stare da soli. Lui condivide la stanza con Ethan e Thomas, mentre io la condivido con Marta e Victoria e, nonostante ci lascerebbero la camera volentieri, risulta difficile trovare un momento da dedicarci. I ragazzi sono pieni di impegni tra interviste, prove, eventi realizzati dall'Eurovision e, di conseguenza, anche io sono al loro seguito. Potremmo svignarcela in qualsiasi momento, ma credo che dedicare tutte le loro energie a questa esperienza, adesso, sia la cosa più importante. Meno tempo tolgono a tutto ciò, più hanno la possibilità di farsi conoscere, di farsi apprezzare e di far conoscere la loro musica agli altri paesi, ma soprattutto ad un pubblico internazionale. L'Eurovision è un grande evento e potrà dargli grandi soddisfazioni, a prescindere dal risultato.

Nonostante, però, non ci sia tempo da dedicarci, riusciamo a condividere qualche bacio rubato nei camerini e passiamo la notte, in stanze separate, a scriverci, come fossimo tornati agli inizi e questo mi fa ben sperare sul prosieguo della nostra storia. Anche se non ho ancora trovato il coraggio di dirgli ciò che mi è capitato e non so quando troverò la forza di farlo, ma non voglio possa preoccuparsi per me in questo momento. Da quando siamo a Rotterdam nessuno più mi ha dato problemi: non ho ricevuto chiamate o messaggi e ho cercato di pensare il meno possibile a ciò che mi è accaduto. Lontana da Roma tutto sembra così tranquillo e adesso ho bisogno di godermi questa città, questa tranquillità e questa esperienza, poi, al ritorno a casa, penseremo a cosa fare.

"Siete stati pazzeschi!" esclamiamo Marta ed io in coro quando i ragazzi ci raggiungono in platea dopo l'esibizione.

"Davvero è andata così bene?" - chiede Vic, mentre Marta ed io continuiamo a riempirli di complimenti - "Odio il fatto di non poter suonare live e questo mi preoccupa" ammette Victoria e sono d'accordo con lei perché per regole del concorso, gli strumenti non saranno live e, nonostante la loro esibizione sia stratosferica, sarebbe stata ancora meglio con basso e chitarra dal vivo.

"Non si nota assolutamente" cerco di tranquillizzarla perché so che se si fa prendere dal panico, me la ritrovo a provare in camera anche di notte.

"Can we bother you?" domanda una voce alle mie spalle in un perfetto inglese, mi volto ed è Sanja, la cantante serba che con il suo gruppo, le Hurricane, rappresenta il suo paese all'Eurovision.

"Yes, of course" le risponde Victoria mentre Sanja e le sue compagne di viaggio si inseriscono nel nostro gruppo.

Le abbiamo conosciute poco dopo l'arrivo a Rotterdam e i ragazzi hanno subito legato con loro, ma da allora tengo d'occhio Sanja perché gira un po' troppo intorno a Damiano e, siccome, anche qui, nessuno sa di noi, devo aprire gli occhi più del dovuto.

"Damiano, can we take a photo?" chiede Sanja, mi volto e fulmino Damiano con lo sguardo per fargli capire che la situazione che si sta creando non mi piace affatto. Lui, di tutta risposta, annuisce e si avvicina a lei per mettersi in posa.

"Becky ce la scatti un secondo?" alzo gli occhi al cielo quando mi pone quella domanda e vorrei potergli lanciare qualcosa, ma non ho nulla sottomano per poterlo fare.