Capitolo 52

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Corro per le strade di Roma come, forse, non ho mai fatto. Corro perché ho bisogno di sentirmi al sicuro a casa e tra le braccia di Damiano. Damiano che non so come reagirà: mi ha sempre detto che non dovevo fidarmi di Antonio, che la sua vicinanza era tutta una tattica per provare a conquistarmi, che mi ha sempre guardata in modo diverso. E adesso capisco tutta la sua gelosia, Damiano aveva intuito che Antonio provasse qualcosa per me, ma nessuno immaginava che sarebbe potuto arrivare a spingersi fino a questo punto. Mi ha aggredita e se non fosse stato per i sensi di colpa, inutili a quel punto, mi avrebbe violentata. Non so Damiano cosa potrebbe fare, ma deve saperlo, anche perché non sarei capace di tenerglielo nascosto. Viviamo insieme, ci vediamo tutti i giorni e gli ho già tenuta nascosta l'aggressione. Non voglio tenergli nascosto altro, ma allo stesso tempo non voglio possa reagire male, anche se reputo sia normale una sua reazione sconsiderata. Dopo mesi abbiamo finalmente il nome della persona che ci ha tormentati per tutto questo tempo e conosciamo il motivo per cui l'ha fatto. E conoscendo tutto questo, una sua reazione smisurata sarebbe anche comprensibile, ma non voglio si renda protagonista di qualcosa di cui potrebbe pentirsi, anche perché Antonio potrebbe farlo cadere in trappola. Questa cosa la voglio risolvere a modo mio, ma non lo farò adesso, nell'immediato. Adesso ho solo bisogno di piangere per far si che il dolore vada via.

Chiudo la porta di casa alle mie spalle, cercando di essere quanto più silenziosa possibile, non so se Damiano è sveglio, ma voglio prima tranquillizzarmi e poi parlargli.

"Becky sei tu?" chiede Damiano dalla camera da letto.

"Sì!" sillabo per evitare di fargli sentire la voce rotta dal pianto e faccio una corsa in bagno prima che possa alzarsi dal letto e raggiungermi.

"Come mai sei già tornata?" sento la sua voce dal bagno, ma non gli rispondo.

Mi guardo allo specchio e resto a fissare la mia immagine per qualche secondo: ho gli occhi gonfi dalle lacrime, il trucco colato lungo le guance. Apro il rubinetto e l'acqua comincia a scorrere, ne prendo un po' e mi lavo il viso per provare a cancellare le tracce di trucco, poi sfrego la mano con forza sulle labbra per eliminare il suo sapore. Il solo ricordo delle labbra di Antonio sulle mie mi fa rabbrividire e mentre ci ripenso sfrego sempre più forte, come se potessi cancellarlo in questo modo. Ma il ricordo non se ne andrà, almeno non subito, così come non se ne andrà il ricordo delle sue mani sul mio corpo che lo esploravano e avevano intenzione di andare oltre. Così come non se andrà il ricordo di tutte quei messaggi e quelle chiamate anonime che hanno provato a rovinare la mia storia con Damiano. Non se ne andrà niente di tutto questo così facilmente e non so quanto tempo ci vorrà per far si che se ne vada.

"Becky, posso entrare?" sento la voce di Damiano che proviene da dietro la porta e so di dovergli parlare per tranquillizzarlo, ma quando sentirà ciò che ho da dirgli, non so cosa potrebbe accadere.

Non rispondo, ma continuo a piangere e sento la porta aprirsi lentamente, come se volesse entrare in punta di piedi per evitare di turbarmi. Stringo le mani ai bordi del lavandino e continuo a guardare fisso nello specchio, lui si siede sul bordo della vasca e mi guarda attraverso lo specchio, senza avvicinarsi.

"Avevi ragione!" - sussurro dopo qualche secondo di silenzio - "Ed io non ti ho dato ascolto".

"Su cosa avevo ragione? Becky, per favore, parla!" mi implora.

"È stato lui. È sempre stato lui. È stato lui a mandare quella foto ovunque, è stato lui a seguirmi, ad aggredirmi..." - respiro e cerco di trattenere le lacrime, ma mi risulta impossibile - "...è innamorato di me, lo è da sempre e ha cercato di separami da te" - continuo a raccontare ciò che ho scoperto senza voltarmi a guardarlo negli occhi, con lo sguardo fisso nello specchio, e lo vedo alzarsi e cominciare a camminare nervosamente avanti e indietro - "Ho bisogno di una doccia, ho bisogno di togliermi il sapore delle sue labbra dalle mie...".

E prometti domani a tutti parlerai di me || Måneskin || Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora