Capitolo 36

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Non riesco a smettere di pensare al comportamento di Damiano, al suo girovagare in casa alla ricerca di una prova che non avrebbe mai nemmeno dovuto pensare di trovare. Sono rimasta chiusa nella mia camera dopo la conversazione con lui a torturarmi le mani e ho passato così tante volte le mani nei capelli che ne sono caduti talmente tanti che potrei fare una parrucca con quelli che si sono posati sul pavimento. Non comprendo la sua reazione, non comprendo il suo modo di fare, non comprendo la sua gelosia e fin dove questa arriva quando gli si annebbia la vista e non riesco a capire perché comportarsi in questo modo quando gli ho sempre dimostrato di potersi fidare di me in ogni modo. Glielo dimostro da più di un anno a questa parte tenendo segreta la nostra storia. Gliel'ho dimostrato al Festival, dopo quella foto e gliel'ho dimostrato tantissime altre volte in questo ultimo mese che, ormai, ho perso il conto. Ed è questo che mi ferisce più di tutto: un conto è pensare di non essere una persona fidata per la persona che si ama, un conto è averne la prova certa e tangibile ed io oggi l'ho avuta e non so se questa ferita possa chiudersi in tempi brevi o, addirittura potrebbe non chiudersi mai.

Continuo a torturarmi le mani e con esse anche i miei pensieri, quando mi accorgo che l'orologio sul mio polso segna le 23.50. Mi porto una mano sulla fronte perché mi sono fatta travolgere dai pensieri e mi sono resa conto solo adesso che mancano esattamente dieci minuti alla mezzanotte ed esattamente dieci minuti al 21esimo compleanno di Victoria.

Mi alzo dal letto, apro la porta della camera e corro in cucina, chiudendo la porta alle mie spalle. Ho percorso così velocemente il tragitto tra la camera da letto e la cucina che non mi sono resa conto in quale camera della casa fossero i ragazzi. Apro il frigorifero ed estraggo la torta, poi sento la porta aprirsi. Mi volto ed Ethan è alle mie spalle.

"Vuoi una mano?" mi chiede.

"Ci sono le candeline in quel mobile" - indico con il dito dove deve prenderle - "Sono così stressata che non mi sono accorta fosse così tardi" ammetto mentre lo guardo eseguire il mio ordine.

"Becky, fa così perché ti ama" afferma con la sua 'r' moscia e poi mi sorride.

"Ethan, sto così perché lo amo" rispondo e gli sorrido perché so che le sue parole sono per tranquillizzarmi e dare una giustificazione al comportamento di Damiano.

Ethan mi aiuta, alla velocità della luce, a preparare le ultime cose per la sorpresa a Victoria e, in questo modo, riesco a recuperare alla grande il tempo perso chiusa in camera. Quando mancano pochi secondi alla mezzanotte, Ethan apre la porta della cucina, preme l'interruttore all'esterno per spegnere la luce in soggiorno e mi fa segno di seguirlo. Cerco di mettere i piedi nel posto giusto e riesco a vedere davanti a me solo grazie alla luce delle candele. Raggiungiamo gli altri fuori al balcone del soggiorno e Vic spalanca gli occhi quando ci vede arrivare.

"Tanti auguri a te! Tanti auguri a te! Tanti auguri a Victoria! Tanti auguri a te" cominciano a cantare tutti a squarciagola, poi Ethan e Thomas fanno scoppiare gli sparacoriandoli che finiscono tutti su Victoria.

"Dai, soffia! E mi raccomando, esprimi un bel desiderio" poggio la torta sul tavolo, Vic si prende i capelli tra le mani per non farli finire sulla fiamma delle candeline e poi soffia. Prende le candele e le spezza perché così vuole la tradizione e poi abbraccia uno ad uno i suoi compagni. Infine, raggiunge me e mi stringe forte. Ci guardiamo negli occhi e i suoi, così come miei, sono lucidi perché, nonostante tutto, siamo sempre qui, l'una per l'altra.

"Grazie Becky, davvero!" - esclama lasciandomi un bacio sulla guancia - "Hai mille problemi, ma trovi sempre il tempo per gli altri, ma soprattutto per fare felici gli altri. Non potevo scegliere amica migliore" afferma ed io la stringo forte e le lascio un bacio sulla fronte.

E prometti domani a tutti parlerai di me || Måneskin || Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora