Il Natale si stava avvicinando a grandi passi.
Hagrid aveva già portato i soliti dodici alberi di Natale per la Sala Grande; ghirlande di nastri e agrifoglio erano intrecciate sulle ringhiere delle scale; candele brillavano dall’interno degli elmi delle armature e grandi ramoscelli di vischio erano stati appesi ad intervalli regolari lungo il corridoio.
Elizabeth aveva sempre amato il Natale: festeggiare alla Tana, indossare il maglione della signorina Weasley con una grande 'E' al centro, abbuffarsi di dolci con Ron, subire gli scherzi dei gemelli.
"Eli!"
Elizabeth si voltò, guardando Ron correre verso di lei per raggiungerla.
"Hermione" disse ansimando, cercando di riprendere fiato, "come sta?"
"Perché lo chiedi a me?"
Ron sbuffò, riprendendo a camminare accanto a lei. "Ginny è arrabbiata con me e Harry è dalla parte di Hermione. Sono solo!"
Elizabeth non riuscì a fare a meno di sorridere, mentre guardava le guance di Ron diventare sempre più rosse. "Sta bene" rispose. "È solo rimasta male, credo. Non si aspettava di vederti, be', baciare Lavanda."
"Non si può lamentare" disse Ron. "Siamo in un paese libero. Non ho fatto niente di male."
Elizabeth non rispose, facendo finta di cercare qualcosa nella borsa.
"Non le ho mai promesso niente!" borbottò ancora Ron. "Voglio dire, okay, stavo per andare con lei alla festa di Natale di Lumacorno, ma solo come amici! Io sono uno spirito libero!"
Elizabeth scoppiò a ridere, non potendo più trattenersi.
"Va bene, va bene" disse, dopo aver ricevuto un occhiataccia dal ragazzo. "Come sta Fred?"
Ron scrollò le spalle, fermandosi sui suoi passi.
"Bene, penso" rispose. "Ci vediamo dopo!" disse, per poi andarsene.
Elizabeth decise di uscire un po', aveva bisogno di aria, e andò verso il Lago nero.
Le era sempre piaciuto vederlo ghiacciato, le dava un senso di pace indescrivibile, quasi una consapevolezza che sarebbe andato tutto bene. Perché, anche se adesso era ghiacciato dal freddo che lo circondava, prima o poi, sarebbe tornato limpido come un tempo.
E le piaceva pensare che anche il suo cuore, dopo tutto questo dolore, sarebbe tornato puro come prima.
Nessun inverno dura per sempre; nessun dolore dura in eterno.
Aveva perso così tanto in quegli ultimi mesi, la sua vita era andata a pezzi e non le rimaneva nulla, se non continuare ad avere speranza.
"Dobby" sussurrò, mentre un pensiero si faceva spazio nella sua testa. "Dobby" ripeté.
"Dobby è qui" disse l'elfo, comparendo accanto a lei.
Elizabeth sorrise, inginocchiandosi per essere alla sua altezza. "Posso farti una domanda, Dobby?"
"Certo, Elizabeth Avery."
La ragazza sorrise e distolse un attimo lo sguardo, riflettendo se fosse davvero il caso di fare ciò che stava pensando o se fosse meglio lasciar perdere.
"Non ci si può materializzare o smaterializzare a Hogwarts" disse, "però tu la fai."
"La magia elfica è diversa da quella dei maghi, Dobby può."
Elizabeth annuì, mordendosi nervosamente il labbro inferiore.
"Puoi portarmi in un posto, Dobby?" si fece coraggio a chiedere. "Per favore."
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Portami a contare le stelle
FanfictionDraco Malfoy e Elizabeth Avery. Serpeverde e Grifondoro. Lei era il sole e lui era la luna. Un'abbinamento perfetto. Una coppia meravigliosamente contraddittoria. Erano destinati a stare insieme. Destinati ad amarsi per sempre. Il loro unico probl...