La missione per intercettare Harry mentre si spostava da Little Whinging alla Tana degli Weasley era fallito e l'ira di Voldemort aumentò con il passare dei giorni.
Le riunioni divennero sempre più frequenti: si parlava di un attacco a Hogsmeade, dove potesse essere nascosto Harry, chi lo stesse aiutando.
Elizabeth venne svegliata da urla di dolore provenienti dal piano inferiore del Manor.
Era quella ormai la sua normalità. Non si faceva altro che pianificare, torturare e uccidere.
Le grida dei prigionieri giungevano più forti del solito quel giorno e lei non riusciva a sopportarle. Lanciò un occhiata a Draco, ancora addormentato accanto a lei, e poi andò in bagno.
Preparò un bagno caldo, pieno di sapone e sali, e si immerse, lasciando che l'acqua la calmasse.
Si strofinò più volte il marchio, fino a scorticare la pelle, come se potesse sparire. Lo fece ancora e ancora, finché non iniziò a sanguinare.
"Per favore" sussurrò a se stessa mentre strofinava, pregando che venisse via dalla sua pelle.
Ma sarebbe stata per sempre una mangiamorte, adesso e dopo la guerra.
Quel segno sarebbe rimasto per sempre su di lei, un promemoria di ciò che aveva dovuto sopportare.
Uscì dalla vasca e fissò il suo riflesso allo specchio. Era parecchio dimagrita ed era davvero troppo, troppo giovane per aver pianto cosi tanto.
Ritornò con la mente all'innocenza della sua infanzia. Un mondo di ingenuità, una dimensione fuori dal tempo. Le si strinse il petto, mentre ripensava a quella bambina, quasi vedendola attraverso lo specchio. I capelli sempre in disordine, le gote rosse e un sorriso birichino, sempre pronta a correre e giocare.
Quanta incoscienza nella sua vita.
Quanta inconsapevolezza di ciò che l'aspettava.
In lontananza, Elizabeth poteva immaginare il suono della sua risata.
"Amo la magia!" esclama la strega undicenne, mentre esegue l'incantesimo di levitazione per la prima volta in classe. Si volta verso Hermione, che le sorride orgogliosa, seduta accanto a Ron.
"Amo la magia!" esclama ancora, ripetendo l'incantesimo davanti a Harry.
"Anche io amo la magia!" dice lui con un sorriso ampio sul volto.
Ora quella bambina non c'era più, solo gli occhi erano gli stessi. Occhi verdi, nonostante tutto, pieni di voglia di vivere.
"Odio la magia" sussurrò, mentre una sola lacrima scendeva sulla sua guancia. "Io odio la magia..." ripeté quella stessa strega, 5 anni dopo, guardando il marchio nero sul suo avambraccio.
Quasi non si accorse di Draco alle sue spalle, finché non sentì il suo tocco sulla pelle, mentre le cingeva la vita con le braccia. La schiena premuta al suo petto, il calore del suo corpo la rassicurò.
"È arrivata la Gazzetta del Profeta?" chiese, accarezzandogli le braccia intorno al suo busto.
"Non troverai nulla su Moody, Liz" rispose Draco. "Ma non significa nulla, è morto."
Durante l'attacco, Voldemort aveva attaccato Malocchio, scagliandogli una maledizione.
Ma non c'era nulla sui giornali, nessun ritrovamento di cadaveri o altro. Forse era ancora vivo, insieme all'ordine.
"Secondo me potrebbe essere ancora vivo" osservò Elizabeth.
"Il signore oscuro lo ha colpito con l'Anatema che Uccide" osservò Draco.
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Portami a contare le stelle
FanfictionDraco Malfoy e Elizabeth Avery. Serpeverde e Grifondoro. Lei era il sole e lui era la luna. Un'abbinamento perfetto. Una coppia meravigliosamente contraddittoria. Erano destinati a stare insieme. Destinati ad amarsi per sempre. Il loro unico probl...