|Chapter thirty seven|

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"Ron, stai facendo nevicare" disse Hermione.

Elizabeth scosse leggermente la testa e tornò alla realtà, dopo essere stata immersa nei suoi pensieri durante tutto il pasto.

Alzò gli occhi al cielo, sorridendo mentre guardava cadere dei grandi fiocchi di neve. Istintivamente, portò lo sguardo su Draco, proprio davanti a lei, ma al tavolo dei Serpeverde; lui la stava già guardando, con un sorriso stanco sul volto.

"Sei bellissima" mimò con le labbra, facendola arrossire.

"Ci siamo lasciati" sentì Ron dire.
Elizabeth portò lo sguardo su di lui, incuriosita da quell'argomento. "Parli di Lavanda, giusto?" chiese.

Ron annuì.

"Ah" disse Harry. "Insomma, non ti dispiace che sia finita, non è vero?"

"No" ammise Ron. "È stato abbastanza brutto quando ha cominciato a strillare, ma almeno non sono stato io a farla finita."

Elizabeth cercò con lo sguardo Lavanda, notando come fosse pallida in viso e arrabbiata. Stava fissando Ron da un tavolo vicino, con gli occhi molto rossi, come se avesse smesso di piangere da poco.

"Mi dispiace" disse, distogliendo l'attenzione da lei. "Anche Ginny e Dean si sono lasciati."

"Come mai?" chiese immediatamente Harry.

Elizabeth fece spallucce.

"Oh, una cosa veramente sciocca" rispose Hermione, "ma era un bel pezzo che la loro relazione traballava."

Elizabeth lanciò uno sguardo a Dean dall’altra parte della tavolo. Sembrava sicuramente triste.

"Malfoy invece se la cava, a quanto pare" borbottò Ron.

Elizabeth sorrise dolcemente.

"Sperate ancora nel giorno in cui verrò a dirvi che tra Draco e me sia finita, non è così?"

Hermione si grattò la guancia imbarazzata; Ron punzecchiò il restante cibo con la forchetta; Harry scrollò le spalle.

"Aspetto più quel giorno che la prossima partita di campionato di Quiddich" ammise sorridendo.

Elizabeth rise scuotendo la testa.

"Probabilmente saremo gli invitati d'onore del loro matrimonio" sospirò Ron.

Elizabeth rise ancora più forte, portando lo sguardo su Draco, che intanto la guardava confuso, inconsapevole di quella conversazione assurda.

"Sarà a Giugno" disse lei giocosa. "E voglio che un Weasley mi accompagni all'altare."

Hermione sorrise, così come gli altri due. Ma in quelle parole, dette scherzando, c'era un fondo di verità.

Lei non aveva un padre e spesso aveva pensato al fatto che avrebbe dovuto percorrere la navata da sola; finché non capì, e scelse, una delle persone più importanti della sua vita.

"Sarà Fred" mormorò Elizabeth. "Un giorno, molto molto lontano" e sorrise, "sarà lui ad accompagnarmi all'altare."

~

Maggio era arrivato e Bellatrix continuava a mandare messaggi a Draco riguardanti la sua missione.

Mancava più di un mese. Troppo poco.

Draco piangeva spesso, mentre Elizabeth gli accarezzava la schiena. Quando lui si calmava, era il turno di Elizabeth.

Le ultime settimane passarono così, una lacrima dopo l'altra.

L'armadio era pronto, ma la questione Silente rimaneva ancora un problema da risolvere.

Elizabeth era talmente immersa nei suoi pensieri che si accorse a malapena di un piccolo gruppo del settimo anno radunato nella sala comune di Grifondoro, finché non sentì Hermione gridare. "Katie! Sei tornata! Come stai?"

Portami a contare le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora