|Chapter twenty six|

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Elizabeth respirava affannosamente, mentre cercava velocemente la sua bacchetta. "Finite Incantem"

Ci fu un lampo di luce rossa e il corpo di Harry si sbloccò.

"Sarebbe meglio se uscissimo di qui" disse lei, aiutandolo ad alzarsi in piedi, "il treno sta partendo."

"Che ci fate voi due qui?"

Una voce alle loro spalle gli fece spaventare, ma si calmarono quando videro Tonks, con uno sguardo severo sul volto. "Il treno sta partendo" aggiunse, "muovetevi."

I due ragazzi la seguirono di corsa nel corridoio. Lei aprì la porta del treno e balzarono sulla piattaforma, barcollando un po' nell’atterraggio, in tempo per vedere il luccicante treno prendere velocità.

Elizabeth si sentiva arrabbiata e imbarazzata per quella situazione; e senza riuscire a guardare Harry negli occhi, gli restituì il Mantello dell’Invisibilità.

"Grazie di… beh…" disse Harry.

"Di niente" rispose Elizabeth.

Iniziarono a camminare silenziosamente verso il castello.

"Chi te lo ha fatto?" chiese Tonks, rivolta ad Harry.

Da quello che Elizabeth poteva vedere nell’oscurità, aveva un aspetto miserabile e capelli color topo come quando l’aveva incontrata alla Tana.

"Draco Malfoy" rispose Harry amaramente.

Intanto Tonks fece ondeggiare la bacchetta e dalla punta emerse un'immensa creatura argentea a quattro zampe che subito svanì nell’oscurità.

"Era un Patronus?" chiese Elizabeth.

"Sì, sto informando il castello che vi ho trovato, altrimenti si preoccuperanno."

"Ad ogni modo, cosa ci fai qui?" chiese Harry.

"Sono di stanza qui a Hogsmeade ora, per fornire un’ulteriore protezione alla scuola" disse Tonks.

"Ci sei solo tu qui, o… ?"

"No, ci sono anche Proudfoot, Savage, e Dawlish."

Aumentarono il passo, seguendo silenziosamente Tonks.

"Posso sistemarti il naso, se stai fermo" mormorò Elizabeth a Harry.

"Preferirei recarmi da Madama Chips" borbottò scontroso lui.

Elizabeth annuì.

Percorsero un sentiero buio e deserto, seguendo le tracce appena lasciate dalle carrozze.

Elizabeth guardava con la coda dell'occhio Harry, desiderando potergli dire qualcosa di confortante riguardo a Sirius, dirgli che non era colpa sua.

Ma scosse la testa e rimase in silenzio.

"Cosa c'è?" chiese Harry.

Elizabeth si voltò bruscamente e fece spallucce. "Ricordi quando al terzo anno decidemmo di fare questa stessa strada a piedi?" chiese.

"Intendi quando ci perdemmo e dovette venirci a cercare mezza scuola?" rispose Harry. "Vagamente."

Elizabeth scoppiò a ridere, grata di quel momento dedicato solo a loro.

"Eli.." Harry si fermò, passandosi nervosamente una mano tra i capelli. "Vuoi ancora sistemar-"

"Episkey" disse Elizabeth, prima che Harry potesse finire di parlare.

Lui alzò una mano e si tastò il naso. "Hai talento" disse sorridendo.

Finalmente, erano arrivati al cancello.

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