|Chapter Fifty Five|

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Quando troverete questo simbolo () fate partire questa canzone, The night we met - piano version.

"Ma le stelle quante sono?" mi scrivesti un giorno del nostro quinto anno ad Hogwarts.

"Tante", pensai, "troppe."

E non avevamo fretta di saperlo, perché sapevamo che saremmo stati insieme, finché non avremmo avuto più stelle da contare.

Per me avresti fatto di tutto, dicesti, anche contare le stelle.

E non importa quanto questo potesse sembrare strano agli occhi degli altri, ho sempre saputo che lo avresti fatto.

"Ma le stelle quante sono?" mi scrivesti un giorno del nostro quinto anno ad Hogwarts, ricordi, Draco?

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Le urla di sorpresa, le acclamazioni, le grida di "Harry!", "È vivo!" furono subito soffocati.

Il silenzio cadde improvviso e totale, quando Voldemort e Harry si guardarono e cominciarono a muoversi in cerchio uno di fronte all'altro.

"Non voglio aiuto" disse Harry.

"No, Harry!" esclamò Hermione, correndo verso di loro.

"Deve andare così. Devo essere io."

"Harry..." sussurrò Ron.

"Non ci sono altri Horcrux!" esclamò Harry rivolto a Voldemort. "Siamo solo tu ed io. Nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive, e uno di noi sta per andarsene per sempre."

"Uno di noi?" lo schernì Voldemort. Ogni suo muscolo era teso e i suoi occhi rossi erano immobili: un serpente pronto a colpire. "Pensi che sarai tu, vero, il Ragazzo Che È Sopravvissuto per caso, solo perché Silente tirava i fili?"

"È stato un caso quando mia madre morì per salvarmi?" chiese Harry. "Un caso che io abbia deciso di combattere in quel cimitero? Un caso che io non mi sia difeso questa notte, eppure sia sopravvissuto, e tornato per combattere di nuovo?"

La folla era pietrificata, delle centinaia di persone che riempivano la Sala sembrava che solo loro due respirassero. I combattimenti erano cessati, sembrava che tutti si fossero riuniti per guardare quello scontro tanto atteso.

Elizabeth si guardò attorno, allontanandosi da Hermione e Ron; non aveva ancora trovato Draco, ma stava bene, giusto?

Non ebbe il tempo di pensarci che l'aria esplose e i combattenti ripresero a duellare; Voldemort e Harry erano spariti, i mangiamorte rimasti duellavano contro studenti e insegnanti.

Solo allora Elizabeth vide Lucius e Narcissa Malfoy correre nella folla, senza nemmeno provare a combattere, chiamando a gran voce il figlio.

Draco non era con loro.

Una sensazione orribile la colpì, mentre continuava a guardarsi intorno. "Draco" urlò, sperando di vederlo correre da lei.

Si accorse appena in tempo di Rockwood che cercava di colpirla. Il freddo della battaglia si scatenò su di lei, un caos di violenza e paura.

Elizabeth non provava timore mentre avanzava contro di lui, una calma feroce si irradiava nel suo petto, l'adrenalina pulsava nelle sue vene.

Rockwood sorrideva, puntando la sua bacchetta contro di lei. "Siete così ridicoli" disse sprezzante, guardandosi intorno. "Cosa pensate di ottenere? Non riuscirete a vincere contro di lui!"

Elizabeth sorrise, passandosi la sua bacchetta tra le mani. "Sai cos'è più pericoloso di un pazzo che crede di essere immortale?" chiese freddamente, gli occhi puntati su di lui. "Un mortale che non ha paura di morire... Crucio!"

Portami a contare le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora