|Chapter fifty|

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Quando qualcuno mi chiede di cosa ho paura, fingo di rifletterci e dico il buio. Altre volte dico delle altezze, della guerra o persino dei draghi. Risponderei dei ragni o dei rumori forti.

Ho mentito anche a te, Draco, dicendoti che la mia più grande paura fosse vedere le persone che amo morire.

Ma la verità è che, la mia paura più grande, è quella che tu mi veda nel modo in cui mi vedo io, un giorno.

"Ho bisogno di uscire" sussurrò Elizabeth appena entrata in camera, dopo l'ennesima riunione.

Si sedette alla fine del letto, portandosi la testa tra le mani.

"Dove vorresti andare?" chiese Draco, chiudendo la porta.

Elizabeth scrollò le spalle, poi alzò la testa per guardarlo. "Dove mi hai vista felice" sussurrò.

E Draco sapeva che, l'ultima volta che aveva visto i suoi occhi brillare, era a Hogwarts. Ma non poteva, non era il momento. Quindi gli venne in mente il secondo posto, forse meno importante, in cui sapeva lei fosse stata bene.

"Al mare" sussurrò.

Si ritrovarono sulla costa britannica. Le stelle erano sparse nel cielo, non una nuvola ad impedirgli di brillare.

Passeggiarono con le loro mani intrecciate, passando davanti a innumerevoli negozi chiusi e edifici.

Il braccio di Draco sulla sua spalla era l'unica cosa a proteggerla dalla brezza notturna.

Svoltarono a destra e immediatamente si trovarono davanti alla spiaggia. Camminarono sull'altro lato della strada, superando altri negozi.

Elizabeth si guardava intorno, scrutando le vetrine poco illuminate; la maggior parte vendeva cose inerenti alla spiaggia e c'erano molti pub.

Girò la testa verso un altro negozio, rendendosi conto che fosse aperto.

Un minimarket 24h. Era vecchio e sporco, c'erano delle sbarre alle finestre e l'insegna luminosa era mezza bruciata. Ma poi vide qualcosa che attirò la sua attenzione e che la costrinse a fermarsi.

Draco la guardò confuso, per poi spostare lo sguardo dove stava guardando lei. "Che cosa?"

"Guarda!" esclamò indicando la vetrina decorata da dolci di ogni tipo, tra cui le "Nuvole" di cui aveva parlato Blaise al Luna Park.

"Vuoi entrare?" chiese.

Elizabeth annuì, ma poi si fermò sui suoi passi ripensando che non aveva nulla con cui pagare. "Non ho soldi babbani" disse, iniziando ad allontanarsi dal posto.

Draco la raggiunse, prendendole la mano. "Aspettami qui" disse, facendola sedere sul marciapiede.

Dopo pochi minuti, uscì con lo Zucchero Filato in una mano e la bacchetta stretta nell'altra.

Elizabeth si alzò in piedi ridendo, scuotendo la testa. "Non dovevi" disse, prendendo il dolce dalle sue mani.

"Si, invece" sorrise lui. "Sei proprio una ragazzina" aggiunse, guardando quanto quella piccola cosa le avesse portato gioia.

Elizabeth si fermò a guardare quella palla di zucchero, mentre Draco si sedeva sul bordo del marciapiede, le ginocchia piegate in alto e aperte.

"Vieni a sederti" disse accarezzando il pavimento tra le ginocchia aperte.

Elizabeth si sedette a terra, poggiando la schiena al suo petto. Scartò la plastica che copriva il batuffolo bianco, posandola accanto a lei; poi ne staccò un pezzo e se lo portò alla bocca.

Portami a contare le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora