|Chapter twenty two|

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Elizabeth passò i seguenti due mesi rannicchiata sotto le lenzuola, con la paura nel cuore.

Il ministro della magia si era dimesso, dopo un anno a negare il ritorno di Lord Voldemort; gli attacchi dei mangiamorte erano sempre più frequenti, provocando paura e sconforto nel mondo magico; Sirius era morto; Draco era sparito.

Il mondo intero continuava a spezzarsi e lei poteva solo stare a guardare, in disparte, e dalla parte nemica.

Percorse i corridoi di casa sua, come se fosse un fantasma. Non ricordava l'ultima volta che aveva dormito, o mangiato, o parlato con qualcuno che non fosse sua madre.

"Dobbiamo andare, Elizabeth" disse Anna, entrando nella camera. Il viso più magro, i capelli, un tempo lunghi e castani, ora erano corti e ingrigiti. Gli occhi verdi, così simili a quelli di Elizabeth, spenti.

Madre e figlia. Due fantasmi delle donne che erano.

Percorsero a testa bassa i corridoi del Malfoy Manor, raggiungendo a passi svelti il loro destino. "Andrà tutto bene" si ripeteva.

Entrarono in una stanza molto grande e cupa, illuminata dalla fioca luce di alcune candele sparse.

Vari mangiamorte erano i piedi agli angoli della stanza e, al centro, Lord Voldemort la stava aspettando.

In ginocchio, davanti a lui, un ragazzo rannicchiato su se stesso che si teneva l'avambraccio stretto al petto.

Draco.

Il suo Draco era lì, inerme sul pavimento, e piangeva.

Elizabeth desiderò di poter correre e abbracciarlo, consolarlo, digli che avrebbero combattuto insieme.

Ma non poteva farlo.

"Elizabeth." Voldemort si rivolgeva a lei, guardandola incuriosito.

Come se fosse stato un richiamo, Draco si voltò; e dopo mesi di silenzio, gli occhi grigi di lui, si persero nei grandi occhi verdi di lei.

Narcissa Malfoy si avvicinò al figlio e lo aiutò ad alzarsi, reggendolo fino ad arrivare ad un angolo della stanza, vicino a Bellatrix Lestrange.

"Avvicinati mia cara" intimò Voldemort, indicando Elizabeth con la bacchetta.

Lei esitò, passando in rassegna le persone presenti nella stanza, che la guardavano divertiti. Camminò lentamente, ma sicura, verso il centro della camera.

E proprio alle spalle del signore oscuro, Draco la guardava.

"Andrò tutto bene" mimò con le labbra.

Elizabeth distolse lo sguardo, prestando attenzione esclusivamente all'essere davanti a lei e, con il tremore alle mani, alzò la manica delle sue vesti, lasciando scoperto l'avambraccio sinistro.

Furono pochi secondi di totale agonia.

Nel momento in cui la bacchetta toccò la pelle nuda, ogni fibra del suo corpo venne invasa dal dolore.

Voldemort le teneva fermo il braccio, mentre il marchio iniziava a comparire.

Le gambe cedettero e si accasciò a terra, ma non emise neanche un sibilo.

Quando lui le lasciò violentemente il braccio, lei rimase a terra, con la testa bassa. Rimase lì finché non sentì e vide i piedi nudi di Voldemort allontanarsi da lei.

Solo allora alzò lo sguardo, incontrando quello di Draco.

E in quel momento, lui vide la vita abbandonare quei bellissimi occhi verdi. Non era morta, era lì, ma era come se lo fosse.

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