|Chapter twenty five|

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Una settimana dopo, Elizabeth era ferma sulla piattaforma nove e ¾ dove l’Espresso per Hogwarts, rosso scarlatto, stava scaricando vapore sopra la folla.

Draco era sparito con i suoi amici, ma era abituata ormai a stare da sola, così salì sul treno e cercò uno scompartimento vuoto.

Elizabeth era immersa nei suoi pensieri, quando sentì la porta aprirsi: Ron e Hermione entrarono timidamente nello scompartimento, guardandosi tra di loro, come se cercassero il sostegno dell'altro per parlare.

"Be'... scusa...noi..."

"Dobbiamo controllare, siamo i prefetti" disse tutto d'un fiato Hermione.

Elizabeth annuì e distolse lo sguardo.

"Un Wrackspurt!" disse Luna entrando, scrutando Elizabeth attraverso i suoi enormi occhiali colorati.

"Cosa?"

"Un Wrackspurt! Sono invisibili. Entrano volando attraverso le orecchie e ti confondono il cervello" rispose Luna. "Penso di averne sentito uno ronzare qui attorno." Agitò le mani nell’aria come se stesse scacciando qualche grande e invisibile farfalla notturna.

Elizabeth sbuffò e guardò irritata Hermione. "Posso sapere cosa volete?" chiese freddamente.

"Malfoy non sta svolgendo i suoi compiti da prefetto" rispose lei. "È ancora seduto nel suo scompartimento con gli altri Serpeverde, lo abbiamo visto quando ci siamo passati."

Di certo non era da Malfoy perdere l’opportunità di dimostrare il suo potere come prefetto, ma non capiva cosa potesse centrare lei.

"Ti sembro Malfoy, Hermione?" disse Elizabeth. "Come faccio a sapere cosa passa nella sua testa?"

"Be'.."

"Forse preferiva la Squadra d’Inquisizione" aggiunse lei. "Forse essere un prefetto gli sembra banale dopo quello."

Hermione annuì, aggrottando la fronte e, proprio in quel momento, la porta si aprì di nuovo rivelando la figura di Malfoy.

"Voi" disse, indicando Luna, Hermione e Ron, "fuori".

I tre lo guardarono con aria irritata e poi uscirono.

"Tempismo perfetto" disse sedendosi, alludendo ai suoi tre "amici".

Elizabeth sbuffò, guardando fuori dal finestrino. "Se lo ignoro, se ne andrà", pensò.

"Non me ne andrò" disse Draco, sorridendo in modo beffardo.

Elizabeth sbuffò e tirò fuori un libro dalla borsa, iniziando a leggerlo.

"Devi guardarmi ancora per molto?" gli chiese, non distogliendo lo sguardo dal libro.

Draco sorrise e si alzò dal suo posto, sedendosi accanto a lei. "Sì" rispose. "Mi piace guardarti, Liz."

Elizabeth sentì il viso arrossire, ma non gli diede la soddisfazione di alzare lo sguardo verso di lui. "Be', smettila!" esclamò. "Sembri stupido."

Il sorriso di Draco divenne ancora più largo e le tolse il libro dalle mani.

"Ehi!"

"Perché leggi questa roba?" disse lui, esaminando il libro. "Sembra noioso."

"Tu sei noioso" disse nervosamente Elizabeth, tentando di riprendere il suo libro. "Dammelo!"

Draco lo allontanava sempre di più, facendo in modo che Elizabeth dovesse toccarlo per sporgersi.

"Sei un pervertito!" esclamò lei, notando il modo in cui la stava guardando lui.

"Non mi è mai sembrato che ti dispiaces-"

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