|Chapter thirty-nine|

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Se volete, ascoltate questa canzone (Where's my love - SYML). Quando troverete questo simbolo ☆, fatela partire. Spero che il capitolo vi piaccia!

Elizabeth si sentiva annegare.

Alcune persone spesso descrivono l'annegamento come pacifico, altre potrebbero dire il contrario: dicono che l'istinto di non respirare sott'acqua è orribile; dicono che al primo respiro involontario la maggior parte delle persone è cosciente.

Sei preso dal panico.

Perdi il controllo.

E Elizabeth si rese conto che stava annegando, perché non riusciva a ricordare l'ultima volta che aveva preso fiato senza sentire il dolore.

Non ricordava l'ultima volta che aveva avuto il controllo.

Quella settimana sembrava non passare mai. Elizabeth continuava a guardare l'orologio, come se potesse far scorrere più velocemente il tempo. Leggeva quella lettera continuamente, sperando con tutto il suo cuore che lui stesse bene. Che lui fosse vivo.

Percorse i corridoi del Manor silenziosamente, stando attenta a non incontrare nessuno, e uscì fuori.

La luna era alta nel cielo e si sedette sul l'erba a guardarla.

"Di nuovo io e te, non è così?" sussurrò, quasi ridendo nervosamente.

Rimase a guardare il cielo per un tempo indefinito, soffermandosi più volte sulla costellazione del Drago, ripensando a tutto ciò che era successo in quei due anni: la scoperta della verità sui suoi genitori; diventare una mangiamorte e aiutargli ad entrare a Hogwarts. Ma anche aver avuto la possibilità di conoscere Draco, di stare con lui, di conoscere l'amore.

Ad un tratto sentì una mano calda toccarle piano una spalla e, per un momento, pensò che fosse lui.

Si voltò velocemente, incontrando gli occhi chiari di Anna che si sedette piano accanto a lei, prendendole la mano.

"Hai sempre amato guardare le stelle" disse, accarezzandole il dorso della mano con il pollice. "Non ho mai capito il perché."

Elizabeth sorrise malinconicamente. "Se me lo avessi chiesto un po' di tempo fa, la mia risposta sarebbe stata diversa da quella di adesso."

"Adesso ti ricorda il ragazzo Malfoy, non è vero?"

Elizabeth scrollò le spalle, riportando lo sguardo sulla luna.

Come glielo spieghi a qualcuno quanto indispensabile sia per te un'altra persona? Come gliele spieghi le notti in bianco passate a parlare, le litigate finite a fare l'amore, le battaglie con i cuscini.

"Una volta gli confidai la mia sofferenza, mamma" mormorò lei, "e lui mi ha tenuto la mano tutta la notte, come facevi tu. E io gli ho detto che mi sembrava come se tutte le stelle del mondo si fossero spente." Fece una pausa, passandosi una mano sul viso per asciugarsi le lacrime. "E lui mi ha detto che sarebbe stata la mia Luna" sorrise. "Pensava stessi dormendo, ma in realtà l'ho sentito. Da quel momento lo è stato, davvero. Nell'oscurità della mia vita, lui era l'unica luce che riuscissi a vedere. E penso che lo sarà sempre. Sarà sempre e solo lui."

Rimasero in silenzio, abbracciate: Anna le accarezzava i capelli e Elizabeth aveva la testa poggiata al suo petto, gli occhi chiusi.

"Tornerà, mamma" sussurrò.

~

Si udì un forte rumore nella Sala d'Ingresso del Manor. Elizabeth era distesa sul letto, a leggere un libro, quando Anna entrò ansimante nella sua camera.

Portami a contare le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora