|Chapter thirty three|

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"Buon compleanno Ron" disse timidamente Elizabeth, il pomeriggio del primo Marzo, quando vide il ragazzo entrare con Harry nella sala comune. "Ti ho preso una cosa."

"Grazie!" disse Ron allegramente, mentre tirava via la carta. "Grazie Eli!" esclamò ancora con entusiasmo, ammirando i suoi nuovi guanti da portiere.

Non parlava con lui da tempo, ma per lei era comunque un suo amico e teneva a lui, non le importava se per Ron non era lo stesso.

"Ne vuoi una?" le chiese, offrendo una cioccorana.

"No, grazie Ron" rispose gentilmente lei.

Lui scrollò le spalle e si sedette insieme a Harry su una poltrona poco distante da lei.

Elizabeth notò quanto Harry fosse agitato e le parve di sentire il nome di Draco più volte. Sospettava di lui, aveva capito che nascondeva qualcosa, ma non sembrava aver capito cosa.

Doveva avvertire Draco, non potevano farsi scoprire. Avevano ancora molto da lavorare, essere scoperti non era un opzione.

"Non posso sopportarlo!"

Vide Ron alzarsi, portandosi una mano sul petto. Sembrava stesse per sentirsi male.

"Non puoi sopportare cosa?" chiese Harry.

"Non posso smettere di pensarla" rispose Ron, rauco.

Harry guardò verso Elizabeth, mimando con le labbra "Lavanda." Elizabeth pensava stesse con lei per passare il tempo, non credeva ne fosse innamorato.

"Non sa nemmeno che esisto" disse Ron, facendo un gesto disperato con la mano.

"Lei lo sa di sicuro che esisti" disse Elizabeth, perplessa. "Continua a starti dietro,no?"

Ron guardò confuso Harry e poi Elizabeth. "Di chi stai parlando?"

"No, di chi TU stai parlando!?" disse Harry, con una leggera irritazione nella voce.

"Romilda Vane" sospirò Ron, la sua faccia si illuminò appena lo disse.

Harry e Elizabeth spalancarono la bocca per la confusione e si guardarono a vicenda per almeno un minuto.

"Stai scherzando vero? E' uno scherzo!" disse Harry.

"Io credo...Harry, credo di amarla.." disse Ron con la voce strozzata.

"Okay" disse Harry, ancora più confuso.

"Hai visto i suoi capelli? Sono neri, lucidi, setosi..e i suoi occhi? I suoi grandi occhi neri...e il suo..."

"Questo è molto divertente" disse Harry impaziente, "ma lo scherzo è finito okay? Piantala!"

Elizabeth guardava la scena senza sapere se potesse ridere o se fosse inopportuno. Le espressioni di Ron erano davvero buffe e vedere il viso di Harry diventare rosso dall'irritazione la faceva sorridere.

Le sembrava di essere tornata ai suoi primi anni a Hogwarts, quando rideva insieme a Hermione delle discussioni dei due. Ma poi posò lo sguardo sulle cioccorane poggiate ancora sulla poltrona.

"Da dove hai preso quelle Cioccorane?" chiese.

"Erano un regalo di compleanno," urlò Ron, cercando di liberarsi dalla presa di Harry.

"Non è vero!" esclamò Harry, come se avesse appena capito qualcosa. "Erano mie! Me l'aveva regalate Romilda Vane prima di Natale e sono piene di una pozione d'amore!"

Ma Ron sembrò aver fatto caso solo ad una parola.

"Romilda?" ripeté Ron. "Hai detto Romilda? La conosci? Puoi presentarmi?"

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