|Chapter twenty seven|

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Elizabeth iniziò a correre per i corridoi; non si era svegliata in tempo quella mattina e aveva già saltato la colazione, l'ultima cosa che desiderava era arrivare in ritardo alla prima lezione dell'anno di Difesa contro le arti Oscure.

Si guardò intorno mentre entrava: Piton aveva già imposto la sua personalità nell’aula; era più tetra del solito, con le tende chiuse sulle finestre ed i candelabri accesi.

"10 punti in meno a Grifondoro" disse Piton, chiudendo la porta. "Potete ringraziare la signorina Avery al termine delle lezioni."

Elizabeth si scusò, andando a prendere un posto a sedere.

"Desidero parlarvi e voglio la vostra più completa attenzione." I suoi occhi neri scrutarono tutte le loro facce, indugiando per una frazione di secondo di più su Harry. "Le Arti Oscure," disse Piton, "sono molte, diverse, sempre mutanti, ed eterne. Voi state combattendo con ciò che è slegato, mutevole, indistruttibile. Le vostre difese devono essere inoltre talmente flessibili e creative quanto le Arti che tentate di sconfiggere. Queste immagini," ne indicò alcune, "danno una appropriata rappresentazione di quello che succede a chi subisce, per esempio, la Maledizione Cruciatus" mosse la bacchetta verso una strega che stava chiaramente urlando in agonia; "chi sente il Bacio del Dissennatore" un mago raggomitolato con gli occhi inespressivi; "o chi viene aggredito da un Infero."

"È stato visto un Infero, allora?" chiese Calì Patil a voce alta. "È confermato, li sta usando?"

"Il Signore Oscuro ha usato gli Inferi in passato" rispose Piton, "questo significa che dovreste pensare che li possa usare di nuovo."

"Traditore", pensò Elizabeth. Come aveva fatto uno come Silente a cadere nel tranello di Piton? Come aveva fatto a non accorgersi di niente?

"Doppiogiochista", pensò ancora. Lo pensava così intensamente che credette, per un istante, che Piton l'avesse sentita.

"Ora, qual è il vantaggio di un incantesimo non verbale?"

La mano di Hermione si drizzò in aria.

"Signorina Granger?"

"L’avversario non ha nessun avviso del tipo di magia che si sta per usare" rispose Hermione, "ciò concede una frazione di secondo di vantaggio."

"Una risposta copiata parola per parola dal Libro Standard di Incantesimi" disse Piton, "ma corretta. Coloro che sono più bravi nell'uso di incantesimi magici silenziosi, guadagnano un elemento sorpresa nel loro fare magie. Non tutti i maghi riescono a farlo, ovviamente." Passò in rassegna tutti gli studenti seduti e annuì soddisfatto. "Vi dovrete dividere a coppie" continuò. "Uno cercherà di lanciare all’altro un incantesimo senza parlare. L’altro tenterà di respingere l’incantesimo ugualmente in silenzio. Provate."

Elizabeth si guardò intorno, mentre tutti andavano dal proprio compagno.

"Allora, Avery" ghignò Malfoy. "Attaccami...o almeno provaci."

Elizabeth si mise davanti a lui, senza rispondergli, e si concentrò intensamente, cercando di resistere alla tentazione di pronunciare l’incantesimo a voce alta.

Draco teneva la bacchetta alzata, aspettando sulle spine di respingere un incantesimo che sembrava invece non arrivasse mai.

"Non ci riesco" sbuffò lei, distogliendo lo sguardo. "Mi distrai."

"Ma non ho neanche parlato, Avery" rise Malfoy.

"Be'.."

E prima che potesse parlare, Harry lanciò un Incantesimo Scudo così forte che Piton perse l'equilibrio e cadde quasi sopra di lei.

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