10

305 25 0
                                    

Il suono insistente del citofono mi butta giù dal letto. Non so che ore siano, ma immagino sia abbastanza presto perché mi sembra di non aver nemmeno dormito.

Mi avvicino alla porta e mi ritrovo davanti Olivia con due caffè e un paio di croissant tra le mani, che entra in casa come un uragano: "Buongiorno, fiorellino! Sveglia, il sole è già alto nel cielo!"

Le sbadiglio letteralmente in faccia e socchiudo gli occhi per niente entusiasta di tutta la sua energia: "Ti rendi conto che per me questa è praticamente l'alba?".

Mi porge un caffè che accetto volentieri e mi guarda con un sorriso malizioso per tutto il tempo, mentre anche lei sorseggia dal suo bicchiere: "Devi raccontarmi qualcosa?".

Sbuffo con fare drammatico e cerco di ignorarla fuggendo nella mia camera, ma lei mi segue e si butta sul letto accanto a me.

È pur sempre mattina e io mi sono alzata dieci minuti fa, non mi va di fare grandi discorsi ma mi lascio comunque scappare una battuta: "Non so quanto ti convenga sdraiarti su queste lenzuola...".

"E brava la mia sgualdrina!", esclama scoppiando a ridere e tirandomi un leggero schiaffetto sul sedere: "Chi è il fortunato?"

"Bexey, un amico di Tracy. Strano tu non l'abbia notato alla festa".

"Ero impegnata con Nate, alla fine abbiamo sistemato le cose", mi rivela con un sorriso: "Abbiamo deciso di ufficializzare".

"Quindi adesso fate sul serio?", le domando tirandomi su con la schiena e puntando i gomiti sul materasso, decisamente stupita da questa novità: "Cioè, state proprio insieme?"

Lei annuisce con un sorriso smagliante, poi decide di tornare a concentrarsi su di me e sulla mia nottata: "Dai, dimmi un po' com'è stato con quel tizio! Era carino? Ti ha trattata bene?".

"Liv, ti prego, dimmi che non mi stai chiedendo i dettagli". Roteo gli occhi al cielo e mi alzo dal letto per tornare in cucina nel tentativo di sfuggirle, ma so quanto Olivia può essere testarda: sa sempre come ottenere ciò che vuole.

"Com'è stato da uno a dieci?".

"Otto", rispondo secca nella speranza che non continui a lungo con questa valanga di domande.

"E se n'è andato lui o l'hai cacciato tu?", chiede con un ghigno.

"L'ho fatto andare via io dopo che abbiamo finito di fare tutto quanto". Aggrotto le sopracciglia e la guardo con le mani sui fianchi: "Perché ti interessa sapere una cosa del genere?".

Lei si asciuga una lacrima immaginaria con un dito e poi mi da una pacca sulla spalla, fingendosi commossa: "Brava, sono fiera di te. Devi sempre far sapere al ragazzo che sei stata tu a decidere di portartelo a casa, non viceversa".

Sospiro mentre mangio il croissant che mi ha portato: "Piantala di comportarti come se fosse la prima volta che faccio sesso con qualcuno".

"Beh, per quanto riguarda i rapporti occasionali sei praticamente una novellina, per cui oggi la colazione a casa te la sei proprio guadagnata!", risponde ironica dandomi una pacca sul sedere.

"Olivia, ricordami perché siamo amiche".

"Perché sono fottutamente fantastica".

E in effetti è vero, per quanto delle volte sia eccessiva e anche un po' fuori luogo, so che senza di lei sarei completamente persa. È uno dei pochi punti fermi della mia vita e, anche se ogni tanto è fastidiosa come una zanzara che ti ronza vicino alle orecchie in piena notte, le voglio bene da morire.

"Comunque...", Liv si siede al tavolo e si accende una sigaretta: "Quand'è che hai controllato il tuo telefono per l'ultima volta?".

"Che domanda è? Non lo so, credo ieri sera quando ti ho scritto per avvisarti che stavo tornando a casa", le rispondo aggrottando le sopracciglia.

"Quindi non sai niente", constata con un mezzo sorriso, allungandomi quel che resta della sua sigaretta.

La guardo confusa e faccio un tiro, mentre lei si morde il labbro inferiore e mi fissa per qualche istante in silenzio prima di iniziare a spiegarsi: "In pratica, dopo che te ne sei andata, Peep ha iniziato a devastarsi di brutto. Ha mischiato un sacco di alcolici con diverse droghe, era davvero fuori di sé: non so come facesse a reggersi in piedi, non ho mai visto nessuno prendere tante pillole in vita mia. Sta di fatto che insisteva per vederti, ti ha chiamata decine di volte e ti ha scritto mille messaggi. Ha anche chiesto a Nate di essere accompagnato qui, ma ovviamente lui si è rifiutato".

Sbarro gli occhi e apro leggermente la bocca in un'espressione di autentico stupore: "Che cazzo dici, Liv?".

"Te lo giuro, JJ. Era impazzito, non sembrava nemmeno lui. La sua tipa si è incazzata di brutto e gli ha mollato un ceffone davanti a tutti, se n'è andata su tutte le furie ma lui continuava a ripetere che non dovevi andare a letto con Bexey, che era colpa sua perché ti aveva trattata male, che gli dispiaceva di aver incasinato le cose. Non lo so, forse le droghe lo fanno diventare sincero".

Vado a recuperare il cellulare rimasto all'interno della borsa che avevo distrattamente abbandonato sul divano quando sono tornata con Bex ieri sera. Liv non mentiva, ci sono un'infinità di notifiche, per lo più messaggi pieni zeppi di refusi:

lilpeep:
> Jessica non fwre stronzate
> torna qui per favroe
> non puoi andarci a letto perchè lui non può scoparti come farej io
> non fingere di nun saperlo anche tu
> vaffanculo, rispondimi
> Layla è incazzata perchè sto parlando di te cob tutti
> è appena andatq via, forse mi odia
> ho preso un sacco di xan, voglio dimenticare di qverti vista insieme a lui
> rispondi al cazxo di telefono, JJ
> mi dispiace se ti ho trattata di merga stamattina a casa tua 
> non penso niente di quelko che ti ho detto
> mi dispiace prr tutto
> scusa
> però per favire rispondi
> ti prego

Mostro la chat delirante a Liv, che, dopo aver letto tutto quanto, si limita a scrollare tranquillamente le spalle: "Esattamente quello che ti ho detto".

"Cosa ne pensi?".

"Penso che dobbiate smetterla di stuzzicarvi e farvi incazzare a vicenda. È palese che ci sia qualcosa, perché continuate a perdere tempo?", mi domanda facendosi seria.

"Non sto perdendo tempo, sto solo cercando di salvaguardare me stessa. Liv, quel ragazzo è letteralmente un kamikaze, non ci si può fidare di lui. Preferisco stare con i suoi amici, ignorarlo e trattarlo come lui mi tratta nella speranza che prima o poi mi passi questa inspiegabile cotta che ho nei suoi confronti".

È la prima volta che ammetto ad alta voce di sentire qualcosa per Gus. Non si tratta certo di sentimenti, di base nemmeno lo conosco; ma per quanto mi infastidiscano i suoi modi, allo stesso tempo ne sono attratta. Il fatto è che non voglio proprio arrivare al punto di avere dei sentimenti nei suoi confronti, so che per lui sarebbe tutto un gioco volto solo a spezzarmi il cuore.

"JJ, per come la vedo io siete solo due orgogliosi che si divertono ad infastidirsi a vicenda. Il vostro modo di relazionarvi non è sano, vi fate solo girare le palle senza motivo: dovreste farla finita con queste stronzate e andare a letto insieme, è palese che è quello che volete entrambi".

Scuoto la testa con decisione, contrariata da quello che mi ha appena detto: "Liv, non succederà mai. Non voglio rischiare di essere coinvolta, mi farebbe solo del male".

"Perché dai per scontato che Peep abbia cattive intenzioni con te?".

Sollevo le spalle: sono convinta che sia così e basta. Non credo che una persona che abbia delle buone intenzioni si comporti come fa lui, nessuno al mondo approccerebbe con una ragazza che gli piace tediandola come lui fa con me. Il suo è solo uno stupido gioco di conquista e, se riuscisse a vincere, potrebbe vantarsi di aver spezzato l'ennesimo cuore.

Liv si alza dalla sedia e prende la sua borsa, avviandosi verso la porta. Mi stampa un bacio sulla guancia e, prima di andarsene, con una faccia estremamente seria mi lascia un ultimo consiglio: "Fai quello che meglio credi con lui, ma mandagli almeno un messaggio per chiedergli se è tutto okay. Ieri non era messo affatto bene, è un miracolo se non è andato in overdose stanotte".

LET ME BLEED // LIL PEEPDove le storie prendono vita. Scoprilo ora