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Gustav si lascia sfuggire un sorriso mentre gli chiedo di fermarsi ancora un po' a farmi compagnia, ma non ho bisogno di pregarlo, cede praticamente subito.

"Va bene, ma se Tracy se la prende con me, dirò che è stata colpa tua!", esclama ridendo e tornando a sedersi sul divano accanto a me. Si allunga in avanti con il busto e recupera la bottiglia di Hennessy, la trattiene con due dita e la fa dondolare davanti a sé: "A questo punto la finiamo, che dici?".

Annuisco allungandogli il mio bicchiere con un sorriso e lui non esita a riempire entrambi i calici con il liquido ambrato, lasciandone nella bottiglia solo una piccola parte, al massimo l'equivalente di un altro giro di shots.

"Si vede che avevi proprio bisogno di ubriacarti", constata divertito dopo avermi visto buttare giù di punta diversi sorsi, in maniera avida.

Mi limito a sollevare le spalle: "Diciamo solo che sei arrivato al momento giusto e con il regalo giusto".

Gus si mette più comodo, rilassandosi contro lo schienale del divano e divaricando le gambe, mentre stringe tra le mani il bicchiere poggiato in equilibrio sul bracciolo. Non dice nulla per un po', si limita a fissarmi concentrato: mi sembra stia scandagliando ogni centimetro della mia faccia, come se volesse carpire chissà quale informazione solo dalle espressioni del mio viso; ma il suo tentativo di capirci qualcosa fallisce alla svelta ed è costretto a tornare alla buon vecchia comunicazione verbale.

"Perché mi hai fatto quella domanda prima? Quella sull'amore, intendo", chiede curioso: "C'è qualcosa che non va con Bex?".

Io scuoto la testa con aria quasi rassegnata, tirando le labbra in un sorriso finto, di circostanza: "Mi ha detto che è innamorato di me, ma io non gli ho risposto".

Peep sembra sorpreso nel sentirmi andare dritta al punto, forse non si aspettava che gli rispondessi davvero, visto che non sono solita parlare troppo delle mie cose personali.

"Mi piace e sto bene con lui, ma se mi chiedi se lo amo... Non lo so". L'alcol mi rende più loquace di quanto sia solitamente, da completamente sobria non avrei mai affrontato un discorso del genere con lui: "Forse non sono fatta per legarmi seriamente a qualcuno, mi sento come se mi mancasse un pezzo".

Gus mi ascolta con attenzione, si vede è che totalmente concentrato su ciò che gli sto dicendo, mi lascia sfogare ma non sembra prendermi troppo sul serio: "Non ti manca nessun pezzo, JJ, non dire stronzate. La stai facendo più tragica di quanto non sia. Magari ti serve solo un po' più tempo oppure, semplicemente, se ti fai tutti queste paranoie è perché Bex non è la persona giusta per te".

Sono sorpresa dalla tranquillità con cui ha pronunciato queste parole, risolvendo la questione con semplicità e freddezza; come se dall'altra parte non ci fosse una persona ferita a causa mia.

"Il fatto è che lui è perfetto: mi tratta bene, si preoccupa per me, mi fa sempre sentire come se fossi la sua unica priorità e mi piace il suo modo di fare e di pensare... Allora per quale motivo non provo quello che dovrei?".

"Perché ti preoccupi tanto?", mi domanda a sua volta, scrollando le spalle, evidentemente confuso da quale sia il problema di fondo: "Non è una cosa che puoi controllare in ogni caso, quindi lascia che le cose vadano come devono andare e basta".

"E se invece fossi solo una stronza incapace di provare qualcosa e gli stessi solo facendo perdere tempo?". Le parole di George hanno lasciato il segno, non posso negarlo: continuo a ripensare al fatto che mi abbia accusata di menefreghismo ed egoismo e non riesco a fare a meno di chiedermi se ci sia un fondo di verità in quello che mi ha detto.

"Non lo sei, fidati di Peep", mi risponde battendosi una mano sul petto con un sorriso.

Esito per qualche secondo, poi sollevo gli occhi su di lui: "Dimostramelo allora", mormoro sedendomi più composta.

LET ME BLEED // LIL PEEPDove le storie prendono vita. Scoprilo ora