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> peep, tutto okay?

Apro la sua chat e digito velocemente il breve testo, per poi premere esitante su 'invia'.

Cerco di distrarmi guardando un film su Netflix ma non funziona granché: tutto ciò che riesco a fare è pensare a quello che mi ha detto Olivia e controllare ogni tre secondi il telefono in attesa di una risposta.

Cerco di tenermi occupata facendo le pulizie e mettendo in ordine la casa, mi preparo anche il pranzo ma non riesco a smettere di pensare a tutta questa assurda situazione. Sebbene non mi senta affatto in colpa per il fatto che sia impazzito nel vedermi andare via con Bexey, sono comunque preoccupata che non abbia ancora nemmeno visualizzato il mio messaggio.

So che quanto sto per fare è totalmente in contrasto con ciò che ho confidato poco fa a Liv: le ho detto che non voglio avere niente a che fare con lui e che voglio stargli lontano, ma in questo momento l'unica cosa che mi sento di fare è andare a casa sua e di Tracy per controllare la situazione.

Prendo solo il cellulare e le chiavi della macchina e mi precipito giù dalle scale, salgo in auto e nel giro di una decina di minuti raggiungo il loro appartamento.

Tracy mi accoglie con un sorriso, è palesemente stupito di vedermi bussare alla sua porta: "JJ, ciao! Come stai?"

"Tutto okay, grazie", rispondo entrando in casa. Mi fa quasi strano vedere il posto completamente desolato: sono abituata a vedere sempre una marea di gente che occupa il divano, che balla in salotto o che si prepara qualche drink in cucina. In questo momento invece non c'è nessuno, ad eccezione di noi due.

"A cosa devo questa visita?", mi domanda con uno sguardo furbo, offrendomi una birra.

Rifiuto gentilmente la lattina e, leggermente imbarazzata, ammetto: "Ho saputo quello che è successo dopo che me ne sono andata, voglio solo sapere se Peep sta bene".

"Sì beh, ha avuto momenti migliori", risponde lui sollevando le spalle: "Ha esagerato un po' troppo e non so quante volte gli ho infilato le dita in gola per costringerlo a vomitare, era letteralmente uno straccio. Ho controllato per tutta la notte che quell'idiota non crepasse nel sonno, ma ora sembra stare meglio. É nella sua stanza, penso stia ancora dormendo".

Da un lato sono sollevata nel sapere che sia tutto okay, ma sento una fitta al cuore nell'ascoltare le parole di Tracy: odio il fatto che perda tanto spesso il controllo di sé a causa delle sostanze, rischiando addirittura di morire. Per lui le serate così sono la regola, non l'eccezione.

Il ragazzo mi sorride e mi fa strada verso la camera di Gus. Bussa quindi alla sua porta ma non ottiene alcuna risposta, quindi entra facendo appositamente rumore per svegliarlo.

"Peep, sono tipo le quattro di pomeriggio: è ora di alzare dal letto quel culo secco che ti ritrovi!"

In tutta risposta, Tracy ottiene solo un grugnito: Gustav si raggomitola ancora di più sotto le coperte e si copre il viso con il cuscino, infastidito dall'essere stato svegliato.

"Bro, hai dormito abbastanza". Il suo amico gli si avvicina e gli tira una pacca sulla schiena: "C'è qui JJ. È venuta per parlare con te".

"Mandala via", bofonchia senza muoversi di un millimetro mentre io assisto alla scena dal corridoio, senza entrare nella stanza.

Al che, il suo amico decide di prendere in mano la situazione e di svegliarlo con le maniere forti: afferra un lembo del lenzuolo e lo tira in modo da scoprire il corpo seminudo di Gus, per poi lanciare in un angolo della stanza anche il cuscino che usa per nascondersi la faccia.

Peep brontola qualcosa sottovoce e si tira su con la schiena, per poi stropicciarsi gli occhi. Ci mette qualche secondo prima di accorgersi di me che lo fisso immobile da fuori: non sembra particolarmente sorpreso di vedermi né tanto meno sembra essere in imbarazzo nel mostrarsi con indosso solo un paio di boxer.

Noto una foglia di marijuana tatuata sul suo pettorale sinistro e la scritta LOVE che occupa buona parte del suo addome. Impossibile non fare caso anche ad alcuni lividi che tappezzano il suo corpo: immagino siano tutto ciò che resta di succhiotti che qualcuno si è divertito a fargli giorni fa.

Tracy si avvicina a me con un sorriso e mi da una leggera spintarella per farmi finalmente entrare nella stanza completamente in disordine: "Vi lascio soli", dice richiudendosi la porta dietro di sé.

"Perché sei qui?". Gustav mi getta uno sguardo quasi disgustato, nei suoi occhi riesco a leggere una fiammella di rabbia.

Sebbene l'accoglienza non sia delle migliori, non mi lascio abbattere e cerco di indirizzare la conversazione nella direzione che voglio io: "Mi hanno detto tutti che ieri hai esagerato".

In tutta risposta, allunga il braccio verso il comodino accanto a sé e prende una bottiglia di vodka praticamente vuota. Butta giù gli ultimi due sorsi rimanenti guardandomi dritto negli occhi: "Questa è la mia vita, baby".

Non riesco a credere che la prima cosa che stia facendo dopo aver rischiato una cazzo di overdose sia bere dell'altro alcol. Come diavolo fa a volerne ancora?

"Cosa vuoi da me?", domanda massaggiandosi le tempie. È evidente che ha passato delle ultime ore difficili, si vede che ha dormito poco e che è stato male: le occhiaie scure gli appesantiscono lo sguardo ed è molto pallido.

"Niente, volevo solo assicurarmi che stessi bene", gli dico sedendomi sul bordo del letto.

"Non mi vedi? Sto benissimo". Allarga le braccia con un sorriso finto stampato sul volto: "Grazie per la visita, ora puoi andartene".

"No", lo interrompo gettando il mio telefono sul materasso vicino a lui: "Prima voglio sapere cosa significano i messaggi che mi hai mandato stanotte".

Gus mi guarda per qualche istante senza dire una parola, poi afferra il mio cellulare e inizia a scrollare la chat. Ributta quindi il dispositivo sul letto e, con estrema calma, mi spiega: "Baby, non hai la minima idea di quanto stavo messo male: non ricordo neanche di averti scritto".

Sempre la solita scusa dell'essere troppo stordito per rendersene conto. La prima volta potevo anche credergli, ma ormai sta diventando uno schema. Sono sicura che stia mentendo, sono pronta a metterci la mano sul fuoco.

"Stai dicendo che non ti ha dato fastidio vedermi lasciare la festa con Bexey?".

"Pensi che mi fotta qualcosa della gente che ti scopi?". Lui scoppia a ridere come per prendermi in giro, ma la verità è che suoi occhi raccontano tutt'altra storia rispetto a quella che le sue labbra si stanno sforzando di articolare. In questo momento mi sta guardando nello stesso modo in cui mi guardava la prima sera che ci siamo incontrati alla festa di Tracy, prima di essere interrotti dalla sua ragazza.

"Penso che ti abbia dato fastidio al punto da rischiare di andare in overdose", gli rispondo sollevando le spalle.

Credo non si aspettasse tanta franchezza da parte mia, ma non sembra comunque intenzionato a cedere di un millimetro: "Baby, ti prego, non essere tanto ingenua. Sono una fottuta rockstar, ho un sacco di droga gratis e tutti questi tatuaggi: le ragazze adorano queste cazzate, potrei letteralmente schioccare le dita e ritrovarmi una tipa nel letto. Ti rendi conto che posso avere chi voglio, vero?".

Ha il busto protratto leggermente verso di me, le sue pupille sono talmente dilatate che i suoi occhi appaiono neri in questo momento e mi sfida con quel suo solito ghigno stampato sulle labbra.

"Ti sbagli", sussurro avvicinandomi al suo corpo seminudo. Con l'indice gli sfioro il collo, provocandogli una leggera pelle d'oca: "Puoi avere tutte le ragazze che vuoi, tranne me".

Gli stampo un bacio sulla guancia e poi esco dalla sua stanza senza aggiungere altro. Saluto con un cenno Tracy che è impegnato in una videochiamata in salotto e mi dirigo verso il parcheggio, senza voltarmi indietro.

LET ME BLEED // LIL PEEPDove le storie prendono vita. Scoprilo ora