Seduta sulle ginocchia di Bexey, do fondo all'ennesimo vodka lemon che mi sono preparata questa sera: ammetto di averci messo di proposito un po' troppa vodka e un po' poco lemon.
Il mio ragazzo mi cinge mollemente la vita con un braccio e la sua mano è adagiata sulla mia coscia; mi accarezza con delicatezza la pelle nuda facendo dei piccoli movimenti circolari con il pollice mentre sta chiacchierando con Coldy, il quale è spaparanzato sul divano di Tracy proprio di fianco a noi.
Sono troppo ubriaca per prestare attenzione alla loro conversazione, figuriamoci per partecipare: sono completamente estraniata, mi gira la testa e la musica di sottofondo mi trasporta in un altro mondo, nonostante George di tanto in tanto mi stampi dei leggeri baci sulla schiena, quasi a ricordarmi di non rinchiudermi nella mia bolla e restare presente.
Come ogni sabato sera, il salotto di Tracy e Peep è affollato di gente strafatta e alticcia; non conosco la maggior parte delle persone presenti e sono piuttosto sicura che neanche i proprietari di casa siano del tutto sicuri di certe facce: nel dubbio, per evitare figure di merda, si chiamano tutti "bro" fra di loro. Stasera però ci sono due grandi assenti: Nate e Olivia hanno deciso di concedersi una serata tranquilla da veri piccioncini. Avevano chiesto anche a me e Bexey di unirsi, per fare una sorta di uscita a quattro, ma noi abbiamo preferito devastarci come ogni weekend insieme agli altri.
Ho bevuto talmente tanto che faccio fatica persino ad estrarre una sigaretta dal pacchetto senza fare danni: Coldy mi aiuta a rimetterlo a posto nella borsa prima di rovesciarne tutto il contenuto a terra, senza preoccuparsi minimamente di trattenere le risate e non avendo alcun ritegno nel prendermi in giro per quanto sono maldestra da sbronza.
"Ce la fai?", mi domanda divertito Bexey, allungandomi il suo accendino nero.
Annuisco e lo afferro, ma sono così scoordinata da non far girare la rotellina metallica abbasta velocemente da innescare le scintille. Riprovo diverse volte, ma in questo momento mi sembra il gesto più complicato del mondo.
"Dai, faccio io". George è smosso da pietà e si riprende l'accendino, in modo da accendere per me la fiamma. Aspiro forte con la sigaretta tra le labbra, finché non sprigiono una nuvola di fumo bianca nella stanza e sorrido vittoriosa.
Dopo solo qualche tiro, però, inizio a sentire una forte nausea che finora ero riuscita a tenere sotto controllo: non arrivo nemmeno a metà della sigaretta che sono costretta a lasciarla tra le dita di Bexey. Mi alzo di scatto dalle sue ginocchia liberandomi dalla sua presa inconsistente e mi faccio largo tra gente per raggiungere il prima possibile la toilette.
Nel tragitto do inavvertitamente uno spintone a Tracy, che è talmente fatto da perdere l'equilibrio: "JJ! Sta attenta, cazzo!", mi rimprovera. Ma io neanche lo sento, mi fiondo in bagno e mi ci chiudo a chiave all'interno, per poi lasciarmi cadere sulle mie stesse ginocchia proprio davanti alla tazza.
Ho la prontezza di farmi una coda veloce con un elastico che ho al polso poco prima di iniziare a rimettere tutto quanto nel wc. Sento lo stomaco contrarsi e contorcersi su se stesso e, come ogni volta che finisco con la testa nel water, mi riprometto di non esagerare mai più così tanto.
Faccio qualche respiro profondo per calmarmi e mi pulisco la bocca strappando un pezzo di carta igienica dal rotolo; ma resto seduta sul pavimento ancora un po', con la schiena contro la parete solo per godermi il fresco delle piastrelle, che mi regala un senso di sollievo immediato.
Mi rialzo da terra nonostante un piccolo giramento di testa e mi aiuto a mantenere l'equilibrio tenendo una mano sul muro. Mi avvicino quindi al lavandino e mi sciacquo la faccia per ridarmi un tono, tampono il viso con una salvietta stando attenta a non sporcarla troppo con il mascara che si è leggermente sciolto al contatto con l'acqua e mi assicuro di non avere qualche pezzo di vomito tra i capelli.
Mi sento abbastanza pronta per tornare di là con Bex e gli altri, così, senza esitare, giro la chiave e abbasso la maniglia, ma resto letteralmente spiazzata dalla persona che mi trovo davanti.
Layla è in piedi di fronte a me, con le braccia incrociate al petto e un ghigno sul viso.
"Ce l'hai fatta finalmente", commenta sprezzante.
Prima che possa uscire da qui per lasciarle il bagno, lei si muove velocemente in avanti e riesce a raggiungermi all'interno della toilette, richiudendo la porta con un giro di chiave. Arretro istintivamente di qualche passo, ma a lei non sembra importare particolarmente della mia presenza: si guarda allo specchio e si aggiusta l'ombretto leggermente sbavato, passandoci sopra il dito.
La osservo in silenzio, senza sapere cosa dire o cosa fare: non so perché questa ragazza mi metta tanto in soggezione, di solito non ho problemi ad affrontare qualcuno, ma con lei è diverso perché so di essere io quella nel torto.
"Stai meglio?", mi domanda guardando il mio riflesso attraverso lo specchio.
Il mio viso si contrae spontaneamente in una faccia sbigottita: che cazzo vuole da me?
"Si sentivano i tuoi conati dal corridoio", chiarisce con tono freddo: "Ti sei ripresa adesso?".
Annuisco e la guardo mentre toglie con nonchalance dalla borsa una bustina contenente della polvere bianca: la sistema sul ripiano in finto marmo, formando un paio di sottili strisce, poi ci avvicina il viso tappandosi una narice e fa sparire tutto quanto.
"Sono contenta che ti senta meglio", commenta sollevando il capo e strofinandosi il naso.
Non riesco davvero a capire che cosa stia cercando di fare: perché diavolo si è chiusa qui dentro con me? E soprattutto perché sta fingendo interesse per la mia salute?
"Che cosa vuoi, Layla?".
Lei mi guarda con un sorrisetto stampato in faccia e fa un passo nella mia direzione: "Ti piace scoparti il mio ragazzo?", mi chiede a bruciapelo.
"Cosa?!", esclamo spiazzata.
"Ti ho chiesto se ti piace scoparti il mio ragazzo".
"Che cazzo dici?", rispondo cercando di controllare il tremolio nella voce: "Non me la faccio con Peep".
"JJ, non prendermi per il culo. Hanno sentito tutti quello stupido discorso che ha fatto sul palco mentre era strafatto", tuona strizzando le palpebre e riducendo i suoi occhi ad una fessura nera: "Devi smetterla di vedere Peep, lo dico per te: non importa quante troie si mettano in mezzo, alla fine lui torna sempre da me e io torno sempre da lui, è così che funziona".
"Sto con Bexey adesso", specifico per farle capire che non sto mentendo in alcun modo: "Non mi vedo con nessun altro e non me ne frega un cazzo di interferire tra voi due".
Layla continua a guardarmi intensamente; immagino che, se solo ne avesse il potere, mi incenerirebbe con lo sguardo.
"Non sono una stupida, tienilo bene a mente", mi dice avvicinandosi ancora di più a me e mettendomi all'angolo, puntandomi un dito contro: "Io gli perdono tante cose pur di stare con lui, ma questo non significa che non veda, non senta o che non sappia nulla".
"Te lo ripeto un'altra volta, sono impegnata con qualcuno e non ho alcun interesse a stare con Peep: è tutto tuo, sta tranquilla".
Lei mi guarda dritta negli occhi per qualche secondo senza aggiungere altro, poi si allontana di colpo e mi volta le spalle. Raggiunge la porta e gira la chiave nella serratura, ma si blocca improvvisamente e volge leggermente la testa nella mia direzione con un sorriso.
"JJ, se ci scopi ancora, ti giuro che te la faccio pagare", mormora in tono estremamente tranquillo, da mettere quasi i brividi. Così dicendo, abbassa la maniglia ed esce come se niente fosse dal bagno, ancheggiando e facendo ondeggiare la sua chioma corvina.
Quella ragazza è veramente fuori di testa, cazzo.
***
NDA: too poor figa spaziale, la amo. don't @ me
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LET ME BLEED // LIL PEEP
Teen Fiction"Quando siamo soli dice di volermi e mi mangia letteralmente con gli occhi, mentre di fronte agli altri si diverte a sminuirmi ed umiliarmi. Chi cazzo crede di essere? (...) Vuole giocare con me? Va bene, ma da adesso in poi le regole le faccio io."...