La pelle pallida di Gustav risalta nella penombra, tutti i tatuaggi colorati che gli decorano le braccia appaiono più brillanti sotto alle luci stroboscopiche del locale, il sudore che gli imperla la fronte e il torace sbrilluccica, facendolo quasi sembrare un vampiro che risplende sotto ai raggi lunari.
È passata una settimana da quando gli ho lasciato la chiavetta USB contenente la bozza definitiva del mio libro, ma lui non mi ha ancora scritto né fatto sapere nulla. Non ho idea se l'abbia già letto, se gli abbia fatto schifo o se invece gli sia piaciuto, oppure se, com'è più probabile, se ne sia bellamente dimenticato.
Eppure stasera ho comunque avuto la faccia tosta di presentarmi al suo show. Senza vergogna, senza dignità. Non mi ha nemmeno chiesto di venire, ma non ho nemmeno preso in considerazione l'idea di starmene a casa. Per cercare di disincentivarmi, Liv mi ha detto che stasera non sarebbe venuta, che avrei potuto passare la serata con lei e le sue colleghe in un tranquillo bar sulla Melrose Avenue, ma in fondo non mi importava di venire qui senza di lei, perché avevo bisogno di vederlo.
Assistere alle esibizioni di Peep è sempre meraviglioso, non riesco a staccargli gli occhi di dosso: la scenografia, i suoi amici dietro che lo aiutano ad aizzare il pubblico, i fan che urlano le sue canzoni... tutto il resto passa in secondo piano e diventa quasi parte dell'arredamento, è come se Gus fosse sotto alla luce di un enorme proiettore che lo segue in ogni suo passo e mossa.
Ogni volta è quasi un'esperienza mistica, vederlo cantare i suoi pezzi è sempre magico: riesce a passare come se niente fosse da roba del calibro di White tee o Cobain, a Lil Jeep o Crybaby. Ho sempre trovato incredibile la sua versatilità e quando si esibisce live è ancora più palese: riesce ad immedesimarsi in ogni brano, facendo cambiare il mood del pubblico a suo piacimento, come se avesse un interruttore con cui comandarli.
La sua voce calda e melodica riempie tutto il locale e fa contrasto con la sua figura magra, che si muove timida al centro del palco, con la testa bassa e i capelli che gli coprono gli occhi.
I don't wanna lose you
I don't wanna hate you
I don't wanna do you like that
Why you gotta do me like that?
Cause I got face tats and my boots black...Sorregge il microfono con due mani e si asciuga il sudore dalla fronte prima di riempirsi i polmoni per prepararsi a cantare la seconda strofa, che chiude così la sua esibizione della serata.
I'ma have a couple million when I'm 21
Shawty told me that she thought that I was 21
Now she want me even more 'cause I'm fuckin' young...Dylan mi passa la canna mentre guardo incantata Peep raccogliere la sua maglietta da terra e recuperare la bottiglia di Hennessy lasciata vicino alla consolle. Saluta i fan urlanti ed esaltati che vorrebbero altri pezzi, lancia baci con la mano a destra e a manca e ringrazia il suo pubblico prima di tornare nel backstage dove ci siamo tutti quanti.
Non appena mette piede nella zona riservata, Gus avvicina le labbra alla bottiglia e beve diversi sorsi di alcol, reclinando la testa all'indietro. Si stacca e tira fuori la lingua, in un'espressione buffa dovuta al cattivo sapore del liquore, poi solleva entrambe le braccia al cielo in un gesto vittorioso: "Anche stasera è andata, cazzo!", si lascia andare, in un misto di stanchezza ed esaltazione.
Tracy gli fa immediatamente un cenno con la mano e Peep gli si avvicina in automatico. Insieme a lui ci sono anche Fish e Yawns, in compagnia di quattro ragazze mai viste prima, tutte piuttosto avvenenti e poco vestite, già abbastanza sballate e con intenti decisamente chiari.
Fisso la scena senza dire nulla, mentre resto seduta in disparte a fumare con Nate e Dylan, ci dividiamo un blunt con le gambe allungate sul tavolino davanti a noi per essere più comodi mentre chiacchieriamo un po'.
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LET ME BLEED // LIL PEEP
Genç Kurgu"Quando siamo soli dice di volermi e mi mangia letteralmente con gli occhi, mentre di fronte agli altri si diverte a sminuirmi ed umiliarmi. Chi cazzo crede di essere? (...) Vuole giocare con me? Va bene, ma da adesso in poi le regole le faccio io."...