Ancora non riesco a credere di essermi lasciata convincere tanto facilmente da Liv a partecipare a questa dannata festa. La sola idea di avere attorno un mucchio di sconosciuti mi mette ansia, non so proprio perchè ho accettato.
"Avresti potuto metterti qualcosa di più carino". Prima di bussare alla porta che mi ha indicato Nate ieri mattina, Olivia non può fare a meno di commentare il mio outfit.
Roteo gli occhi verso il soffitto dell'androne scarsamente illuminato: "È un semplice top nero con una gonna nera... Cosa c'è che non va?"
"Appunto", borbotta lei divertita: "Non ti farai mai notare così".
Avrei preferito starmene a letto a guardare Netflix piuttosto che crepare di caldo ammassata a gente mai vista prima: figuriamoci quanto potrebbe importarmi di farmi notare da qualcuno. Visto e considerato poi che Nate ed i suoi amici non sembrano essere esattamente dei gentiluomini, il mio piano è proprio quello di ubriacarmi in disparte senza dare troppo nell'occhio, in modo da potermene andare senza che nessuno si accorga di me.
Bussiamo e, dopo qualche secondo, un ragazzo con i dread blu e qualche tatuaggio in faccia ci accoglie con un sorriso enorme. Ci saluta con un abbraccio fin troppo caloroso, stringendo me ed Liv contemporaneamente a sé: mi sembra evidente che sia già decisamente poco sobrio.
"Mi ha invitato Nate", gli spiego un po' intimidita dalla sua espansività: "Spero non sia un problema".
Lui scuote la testa scoppiando a ridere: "Le ragazze sono sempre le benvenute qui". Allunga quindi la mano prima verso Olivia e poi verso di me, si presenta con il nome di Tracy e noi facciamo lo stesso; poi ci invita ad entrare all'interno di quella che suppongo essere casa sua.
L'odore di erba ed alcol mi investe immediatamente, ma non mi da fastidio e mi ci abituo alla svelta. Stringo la mano della mia migliore amica mentre ci facciamo strada verso il salotto, facendo lo slalom tra una ventina di persone tutte intente a fumare o bere qualcosa.
Individuo in mezzo alla stanza un tavolino su cui sono posizionate diverse bottiglie di superalcolici, alcune delle quali già vuote, quando all'improvviso sento qualcuno afferrarmi il polso. A quel contatto inaspettato, mi volto di scatto e mi trovo davanti Nate che mi sorride: "Hey, JJ! Come stai?"
Sono decisamente stupita che si ricordi il mio nome, dato che abbiamo parlato per tipo cinque minuti nel negozio sotto casa, tra la corsia del tonno in scatola e quella dei sughi già pronti.
Gli presento immediatamente Liv, che non perde tempo e inizia subito a chiacchierare con lui: sembra quasi che lo conosca da una vita tanto è disinvolta. Ci raggiungono poi altri amici di Nate: oltre a Tracy che abbiamo già conosciuto, si aggiungono anche un ragazzo con i capelli lunghi che si presenta come Dylan ed altri di cui dimentico istantaneamente il nome non appena esce dalle loro bocche.
Parliamo per un po', finché approfitto di un momento in cui tutta l'attenzione è concentrata su una storia buffa che Olivia sta raccontando ai ragazzi per andare a recuperare finalmente qualcosa da bere.
Mi faccio largo verso il tavolino con la testa bassa ma, proprio mentre sto per afferrare una bottiglia di Hennessy, sento che questa mi viene sfilata dalla mani.
"Guarda chi si rivede". Sollevo lo sguardo confusa e mi trovo davanti il tizio con i capelli rosa, nascosti però da un buffo cappello invernale beige con tanto di pon pon. Immagino abbia una sorta di feticcio per i copricapi o gli accessori bizzarri.
Il ragazzo beve qualche sorso direttamente dalla bottiglia che mi ha appena rubato, poi me la restituisce asciugandosi le labbra con il dorso della mano.
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LET ME BLEED // LIL PEEP
Teen Fiction"Quando siamo soli dice di volermi e mi mangia letteralmente con gli occhi, mentre di fronte agli altri si diverte a sminuirmi ed umiliarmi. Chi cazzo crede di essere? (...) Vuole giocare con me? Va bene, ma da adesso in poi le regole le faccio io."...