"Baby, che ci fai qui?".
Nemmeno mi volto verso Gus, resto seduta sul marciapiede dandogli la schiena, con le ginocchia strette al petto.
"Stai bene?", insiste Peep, richiudendo la pesante porta e uscendo nel parcheggio esterno con me. Non c'è preoccupazione nella sua voce, tutt'altro, ha un tono piuttosto giocoso, quasi di scherno, come se sia a conoscenza del reale motivo per cui mi sono dovuta allontanare dalla sceneggiata che stava facendo con quella tipa.
"E' tutto okay, rientra pure".
Ma lui non mi ascolta minimamente, fa qualche passo verso di me e resta in equilibrio sul cordolo, sbattendo la punta delle sue scarpe nere sull'asfalto.
"No", risponde secco, lasciandosi sfuggire una risatina che contrasta totalmente con il mio umore: "Vuoi da bere?", mi domanda poi, agitando davanti alla mia faccia la stessa bottiglia di Hennessy che aveva preso con sé prima di scendere dal palco, ma io l'allontano con un gesto della mano.
Sposta quindi la bottiglia di liquore e svita il tappo, l'avvicina alle sue labbra per poi berne qualche sorso. Si asciuga la bocca con il dorso della mano e poi si siede accanto a me sul bordo del marciapiede, noncurante del fatto che la sua compagnia qui non sia poi tanto gradita.
Sbuffo senza dire niente, resto immobile e zitta nella speranza che si stanchi di restare qui e mi lasci in pace, ma è lui a prendere la parola.
"Comunque l'ho letto", esordisce: "Il tuo libro, intendo. Ho trovato il tempo di darci un'occhiata".
Sollevo di scatto la testa e mi volto verso di lui, con uno sguardo sorpreso: mi ero convinta che avesse persino perso la chiavetta che gli avevo dato, tanto fosse disinteressato all'argomento.
"L'ho divorato in tipo un pomeriggio", aggiunge: "Non pensavo fossi tanto brava".
Sento il mio cuore sciogliersi come la cera di una candela, vengo investita da un improvviso senso di soddisfazione che però mi sforzo di non mostrargli. Mi lascio solo scappare un sorrisetto, ma per il resto riesco bene a fingere che il suo complimento non mi abbia fatto urlare internamente di gioia.
"Dico sul serio, è molto bello. Venderai un miliardo di copie e diventerai più famosa di quella tizia che ha scritto 50 sfumature di grigio".
"Spero", sibilo con un filo di voce, comunque cosciente di non avere grandi speranze che possa effettivamente andare così.
"Fidati di Peep, ho fiuto per certe cose", mi dice battendosi una mano sul petto in modo piuttosto scoordinato: "Non a caso tra meno di un anno sarò a cena con Kanye West e Drake, segnatelo, baby. Dammi ancora qualche mese, vedrai che dopo il tour cambierà tutto per me. E anche per te, ne sono sicuro".
Aggrotto d'istinto le sopracciglia, catturata da una parola specifica che ha appena detto: "Tour?".
"Parto tra due settimane".
"E quanto stai via?", domando con un tono decisamente troppo allarmato, come se mi avesse appena dato la notizia peggiore dell'universo. E Gus se ne accorge subito, tanto che scoppia a ridere, evidentemente divertito dalla mia preoccupazione.
"Starò in giro un mese, baby", mi dice mordendosi il labbro inferiore: "Ma quando torno possiamo scopare, non preoccuparti".
Lo fulmino con lo sguardo e torno immediatamente in me, pentendomi amaramente di essermi lasciata sfuggire quell'insulso tono da ragazzina disperata.
"Scherzo", mi dice scuotendo la testa: "Comunque stavamo parlando del tuo libro, non del mio tour. Ho trovato molto bella la parte in cui la protagonista decide di abbandonare la sua vita e si ritrova a fare quell'assurdo viaggio da una costa all'altra degli Stati Uniti... Sai, devo ammettere che un po' mi ci sono rivisto", mi dice giocherellando con la bottiglia che fa oscillare davanti a sé: "Però ho odiato il finale, devo essere sincero".
STAI LEGGENDO
LET ME BLEED // LIL PEEP
Teen Fiction"Quando siamo soli dice di volermi e mi mangia letteralmente con gli occhi, mentre di fronte agli altri si diverte a sminuirmi ed umiliarmi. Chi cazzo crede di essere? (...) Vuole giocare con me? Va bene, ma da adesso in poi le regole le faccio io."...