Scappo io, scappi tu

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"Scattiamo una foto ricordo, daje brody!" urla Daddy prendendomi con un braccio.
"Dai ti prego, odio le foto" brontolo io, seguendolo controvoglia.
"Dai Sangio, non fare il guastafeste" sentenzia un ragazzone alto e ben piazzato, che se ricordo bene si chiama Esa.
Lo guardo di sottecchi, ma vedo che accompagna quelle parole con un grande sorriso e mi rilasso un po'. Ero già pronto alla guerra.
Ci posizioniamo tutti d'avanti allo specchio. Vedo Esa, toccare i fianchi di Giulia per farla posizionare accanto a lui, ed avverto un pizzico di fastidio ingiustificato.
Finisco proprio dietro Giulia nella foto e non posso fare a meno di sorridere notando che porta ancora il mio cappellino.
Una volta scattata la fotoricordo, ci dirigiamo tutti in cucina. Ho una fame tremenda.
Giulia deve leggermi nel pensiero, perchè mentre addenta un biscotto, me ne porge l'altra metà che ha tra le mani. Lo prendo volentieri e le sorrido per ringraziarla.
Mastica con gusto e dopo aver buttato giù l'ultimo pezzo, si toglie il cappellino e me lo porge.
"Grazie per il prestito. Questo è tuo. Ma ogni tanto me lo presti eh..sia chiaro!" mi punta un ditino contro come per avvertirmi.
"Certo. Quando vuoi, anche perchè ti sta proprio bene" le dico, con tutta la sincerità che possiedo.
"Se. Chi te crede.." mi risponde lei sbuffando. E dicendo questo, si volta e se ne va in camera, lasciandomi lì con mille domande.
Perchè non capisce quanto è carina? E scuotendo la testa, fiondo la mano nella busta di biscotti.

GIULIA

Questa prima giornata in casetta è passata velocemente. Prima ho chiamato mia mamma per dirle che ce l'ho fatta, e siamo scoppiate tutte e due a piangere e poi a ridere per la felicità.
Le ho fatto vedere tramite web la casetta, le ho presentato un po' di ragazzi e le ho promesso che sarei andata a letto presto.
Eppure sono le tre del mattino e non riesco a chiudere occhio.
"Avete già adocchiato qualcuno, ragazze?" chiede all'improvviso Rosa, seduta nel mezzo del letto.
Io, Rosa e Martina abbiamo istintivamente deciso di dormire nella stessa camera e non potrei essere più contenta di così. Non mi sono mai trovata bene con le donne. Ho, infatti, una sola vera amica. Per il resto, ho sempre avuto più affinità con i maschi. Eppure...queste due ragazze mi stanno simpatiche.
"Vabbè, a Giulia sappiamo che piace Sebastian. Ma è un amore impossibile dato che è fidanzato.." scherza Martina.
"Ahoo..non mi prendete in giro. E poi Sebastian a chi è che non piace? E' proprio bello dai!" esclamo enfatizzando il concetto agitando le mani.
Le mie due compagne di stanza scoppiano a ridere.
"In effetti..." conferma Rosa.
"A me, però, piace Daddy. E' davvero carino" continua la napoletana, guardando il vuoto con aria sognante.
"Io invece ne ho notati due o tre, devo dire" dice Martina, con aria confusa.
Scoppio a ridere così tanto forte, che ho paura di aver svegliato qualcuno. Mi tappo la bocca per strozzare la mia risata, ma fallisco miseramente.
"E tu, Giulia? Oltre Seba, hai notato qualcuno?" mi chiedono all'unisono le due ragazze.
Mi metto a sedere in mezzo al letto, incrocio le gambe e mi guardo le mani, in evidente difficoltà.
Rosa e Martina saltano giù dai loro letti e mi si fiondano quasi addosso, evidentemente incuriosite dalla mia reazione.
"Dai Giu..saremo compagne di stanza per tanto tempo, si spera. Tra di noi dobbiamo parlare" mi sprona con voce dolce Martina.
"Diciamo che c'è qualcuno che potrebbe piacermi.." inizio a dire titubante.
"E' Sangiovanni vero?" chiede interrogativa Rosa.
Alzo di scatto lo sguardo verso di lei, incredula del fatto che abbia capito tutto.
"Come fai a saperlo?" le dico agitandomi per la paura di essere risultata troppo un libro aperto.
"Semplicemente vi ho osservati prima in cucina. Quando parlavate da soli, ed ho visto come eri in difficoltà quando si è avvicinato a te per metterti il suo cappello.. è stata una cosa strana sai? Dare il proprio cappello ad una ragazza che conosci da meno di un'ora..." dice Rosa con gli occhi chiusi a fessura.
" Vè? L'ho pensato anche io.." dico per confermare la sua teoria.
"In realtà" continuo "non è la prima volta che ci vedevamo oggi. Ci siamo incontrati il primo giorno di provini nei corridoi, più volte, ed abbiamo scambiato qualche battuta.." ammetto io, per cercare di spiegare la situazione.
"Vabbè Giu', ho capio già tutto" interviene netta Martina.
La guardo senza capire.
"Sei senza speranze. Sei attratta solo dagli amori impossibili.." conclude.
Continuo a guardarla senza capirci molto.
" E' fidanzato anche lui!" esclama Martina.
Per poco non mi va di traverso l'acqua che avevo iniziato a bere.
Aveva detto bene Martina. Sono proprio senza speranze, eppure dovevo saperlo dopo diciotto anni di vita.

Tutti i battiti del mio cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora