GIULIA
Il diario..-Caro diario, sono tanto delusa da me stessa. Non sono stata in grado, nonostante gli sforzi, di portare in puntata la coreografia che parla della mia storia. L'ho provata tante volte, nei giorni scorsi, ma dopo l'attacco di ansia avuto lunedì, é come se ogni volta che provo a danzare su quella musica, su quelle parole, una piccola parte di me morisse. E ne ho così paura.
Oggi, Sangio mi ha chiesto di vedere la coreografia. Mi ha detto "se ci tieni a me, devi provarci Giulia. Ma devi farlo davvero".
Ci ho pensato tanto ed ho deciso che domani lo ascolterò.
So benissimo, che solo lui, può aiutarmi a portare a termine questo compito.
Lui è così importante, ormai per me. Lo è così tanto che spesso ho paura possa essere tutto un sogno, e che questa bolla di protezione nella quale mi trovo grazie a lui, possa esplodere da un momento all'altro. E possa lasciarmi lì, al centro dell'esplosione mentre a pezzi ci cado anche io.
Poi, però, ogni volta che penso a tutto questo, arriva lui e fa o dice qualcosa che mi tranquillizza e mi fa dire "fortuna che ti ho incontrato".SANGIOVANNI
Siamo in studio.
Samuele fa partire la base e Giulia ci guarda in ansia.
"Ce la puoi fare, sono qui" le mimo con le labbra facendo in modo di poter essere visto solo da lei.
Lei annuisce e sorride.
Un sorriso che però non coinvolge gli occhi.
Ma a me basta così, almeno in questo momento.
Quando inizia a muoversi lungo tutto lo spazio dello studio, a ritmo di quelle parole, di quella musica che è un crescendo di emozioni, mi ritrovo ad aprire la bocca per lo stupore.
Vengo trasportato in una nuova dimensione, in cui ci siamo solo noi due.
Mi dimentico anche di Samuele.
Giulia danza, si racconta, mi apre il suo cuore ed affronta le sue paure più intime.
La musica arriva al suo punto culmine, ed è seguita dai passi perfetti di quella danzatrice formidabile.
Sono sicuro di avere gli occhi lucidi. Il cuore batte forte e sono così... Fiero.
Quando la coreografia termina, Giulia guarda me e poi Samuele, in attesa di un riscontro.
Mi volto verso il mio compagno, incapaci entrambi di dire o fare qualcosa.
Ci sorridiamo semplicemente capendo che da quel momento in poi, tutto sarebbe stato diverso. Giulia sarebbe stata diversa.GIULIA
Giorni dopo...Oggi sono di pessimo umore. Ed a me non capita quasi mai, ma quando mi capita é meglio non avermi a tiro.
Mi guardo intorno e noto tutti i miei compagni intenti a fare qualcosa. Cerco con lo sguardo Giovanni e lo trovo steso sul divano insieme ad Enula.
"Tanto per cambiare!" sussurro.
"Cosa hai detto Giu?" mi chiede Alessandro passando vicino a me.
Scuoto la testa. "No, nulla" dico andando in camera.
Mi stendo sul letto mentre i pensieri vagano attivi nella mia mente.
Ma è possibile che ogni momento libero io lo voglia trascorrere con lui, mentre a lui sembra non importare nulla?
Preferisce la compagnia degli altri, o meglio dell'altra, alla mia, mi dico iniziando con i miei viaggi mentali.
Sono io il problema. Forse non sono in grado di farlo stare bene. Non quanto ci riescono le altre, almeno.Proprio mentre i pensieri più scuri attraversano la mia testa, dagli altoparlanti Maria ci chiama tutti in palestra.
"Posizionatevi sulle gradinate ragazzi" ci ordina, autorevole ma gentile come sempre.
Mi siedo accanto a Sam e non posso fare altro che notare, quello che dovrebbe essere il mio fidanzato, posizionarsi lontano da me, ma vicino alla sua nuova ed inseperabile amichetta.
Quando Maria ci spiega della gara che dovremmo affrontare, cerco di scacciare via ogni pensiero, ogni malumore, ogni gelosia e decido di concentrarmi su me stessa."Giulia tocca a te".
Mi alzo di scatto e senza guardare nessuno dei miei compagni mi dirigo in studio. Non guardo nemmeno lui, come di solito faccio per avere il suo appoggio. Oggi non lo voglio. Non ne ho bisogno.
Parte la musica e la mia testa si svuota. Finalmente.
Ballo e regalo me stessa a chi mi sta guardando. Ballo e mi sento libera e finalmente leggera.
Questa coreografia é ciò che di più vicino a me possa esserci. Un po' spagnoleggiante, molto tecnica, tanto espressiva. Mi immergo nei passi, nella musica e nell'interpretazione.
E quando la musica si spegne, vorrei solo continuare a ballare, ancora ed ancora. Invece, sono costretta a ringraziare e a tornare in casetta."Brava Giugiulola" mi accoglie sorridendo il mio amico Leo.
Gli sorrido debolmente per ringraziarlo e riprendo il mio posto.
"Brava Giuly".
È l'unico commento di Giovanni al mio indirizzo.
"Grazie" gli sorrido, non volendo fargli accorgere del mio stato d'animo nei suoi confronti.Pochi minuti dopo, ci siamo esibiti tutti. Sia i cantanti, che i ballerini.
Per ogni circuito, ci spiega Maria, ci saranno i migliori ed i peggiori e la classifica, servirà per l'accesso al serale.
Io e Sam ci posizioniamo, a pari punti, al primo posto.
Sono così soddisfatta che sorrido per la prima volta in tutta la giornata, di un sorriso vero, però.
Giovanni si gira verso di me e mi tocca il ginocchio per complimentarsi.
Mi sorride ed io faccio lo stesso, scacciando per un secondo quel senso di fastidio che provo ancora per quel contatto fisico così esagerato e protratto con Enula.
Quando, però, all'annuncio della classifica canto vedo Giovanni abbracciare la nostra amica con trasporto il sangue mi si gela.
Ed a rallentatore guardo lui che avvicina la sua bocca alla faccia di quella ragazza, che però non sono io, e poi gli morde l'orecchio.
E il senso di fastidio provato fino a qualche minuto fa, si ingigantisce fino a diventare una gelosia morbosa.
Forse si è già stancato di me? Mi chiedo in preda all'ansia di non essere abbastanza. Come sempre.
Quando siamo liberi, corro in bagno, apro il rubinetto e mi verso con le mani una generosa manciata di acqua sul viso.
Lavo via il trucco. E quando guardo la mia immagine riflessa, cerco di convincerla, parlandole.
"Va tutto bene Giulia" mi ripeto come una filastrocca.
"Sono solo tue fisse mentali".
E continuando a lavare via i residui di trucco, decido di fingere che vada davvero tutto bene.
Non voglio che lui possa considerarmi un peso. Una di quelle da rassicurare per qualsiasi cosa. Ed allora, fisso la me riflessa nello specchio, e sorrido, su comando.
Esco dal bagno ed inizia la mia recita.
Rido alle battute degli altri. Canto ad alta voce mentre alla TV Esa ascolta Diodato. Sono sempre la solita Giulia, insomma.
Ma perché io non mi sento la stessa?
Quando guardo fuori, e vedo Giovanni ed Enula che ascoltano la musica insieme, dividendosi le cuffie, trovo semplice rispondermi.
-Non sai fingere, Giulia Stabile.
E sei gelosa fracica. -
Mi ammonisce la mia vocina interiore. Ed allora capisco, che pur di far stare bene Giovanni, sto silenziando una piccola parte di me. Di quello che sento. Resto in silenzio mentre vorrei semplicemente urlargli che quel suo comportamento mi sta facendo stare male. Mi fa sentire poco importante. Non indispensabile. E pensando a cosa significa per me il termine INDISPENSABILE, chiudo gli occhi assaporando la mia silenziosa sofferenza.
"Nulla sarà più lo stesso. Io non lo sarò mai più" mi dico sussurrandolo a me stessa, mentre prendo un libro e mi trascino sul divano. Restando sola per l'intera serata.
E forse la paura che la bolla in cui ci troviamo io e Giovanni possa esplodere, rompendo in mille pezzi anche a me, non è più solo una semplice paura.
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Tutti i battiti del mio cuore
FanfictionHo sempre creduto di avere un cuore troppo grande rispetto al mio fisico esile. Spesso questo stesso cuore mi ha fatta soffrire, mi ha fatta emozionare, eppure era sempre di più rispetto a tutto il resto. E poi... e poi ho incontrato lui. Quando ho...